Cocciniglie delle drupacee, caccia aperta alle neanidi

cocciniglia delle drupacee su ramo
Cocciniglia grigia su rametto di pesco
Cocciniglia bianca e cocciniglia di San Josè in agguato. La tarda primavera è il momento della fuoruscita delle neanidi, da monitorare con attenzione per posizionare con efficacia i trattamenti

Tra maggio e giugno si avvia la nuova generazione di diverse specie di cocciniglie. Nei frutteti, quindi, in questo periodo occorrerà monitorare la vegetazione per individuare le neanidi, fase nella quale questi insetti sono più vulnerabili ai trattamenti, per valutare se intervenire con un trattamento anticoccidico.

Le due principali specie di cocciniglie che infestano le drupacee sono la cocciniglia bianca (Pseudaulacaspis pentagona) e la cocciniglia grigia (Quadraspidiotus perniciosus), entrambe appartenenti ai diaspidi. Queste cocciniglie, come suggerisce il nome del raggruppamento (diaspidi = doppio scudo) sono dotate, oltre che del follicolo che le ricopre dorsalmente, di un velo ventrale che le isola dall’esterno proteggendole meglio dall’azione di insetticidi di contatto. È per questo che il miglior momento per intervenire con trattamenti fitosanitari è quando le neanidi di prima età fuoriescono e sono in fase mobile, più esposte al contatto con l’insetticida.

Le forme svernanti di cocciniglia delle drupacee

La cocciniglia bianca sverna come femmina fecondata e, in Italia meridionale, depone le uova tra la metà di aprile e l’inizio di maggio, secondo l’andamento stagionale. Dopo 30-40 giorni dalla deposizione delle uova, la cui maturazione è generalmente scalare, nascono le neanidi della I generazione. Queste daranno origine a una seconda generazione (la fuoriuscita delle neanidi avviene nella prima metà di luglio) a cui seguirà una terza generazione tra settembre e ottobre, che non sempre si completa.

La cocciniglia di S. José, al contrario della bianca, sverna come neanide di I o II età e, pertanto, è più sensibile di questa ai trattamenti invernali. In primavera le neanidi completano la maturazione e le femmine fecondate depongono un numero di uova simile a quello della cocciniglia bianca (100-150) che daranno origine alla I generazione.

In entrambe le specie, la schiusa è piuttosto scalare, soprattutto per la cocciniglia di S. José che spesso protrae questa fase per oltre un mese. Pertanto non è semplice ottenere dei buoni risultati con un unico trattamento insetticida, soprattutto nei frutteti che negli scorsi anni hanno subito forti infestazioni.

Il posizionamento dei trattamenti

Interventi efficaci di controllo contro i due diaspidi sono quelli posizionati tra la fase fenologica di gemma gonfia e la prefioritura, contro le forme svernanti che, in mancanza di vegetazione, risultano meglio esposte all’azione dei prodotti insetticidi. La riduzione degli individui svernanti, renderà più semplice il controllo delle generazioni primaverili ed estive.

Nella tarda primavera, comunque, occorre monitorare le colonie con l’ausilio di una lente di ingrandimento in modo da individuare la fuoriuscita delle neanidi (a meno che non vi siano servizi di monitoraggio comprensoriali). Come già detto, è questo lo stadio dell’insetto più sensibile ai trattamenti che devono essere eseguiti distribuendo bene sulla vegetazione la miscela fitoiatrica, soprattutto se si usano sostanze attive non sistemiche. Usando olio minerale estivo o un estere fosforico (fosmet, clorpirifos-metile, quest’ultimo non registrato su susino) o sulfoxaflor il trattamento andrà posizionato nel momento di massima fuoriuscita delle neanidi.

Utilizzando spirotetrammato bisognerà anticipare il trattamento all’inizio della migrazione delle neanidi.

Articolo pubblicato sulla rubrica L'occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Cocciniglie delle drupacee, caccia aperta alle neanidi - Ultima modifica: 2019-06-14T08:02:17+02:00 da K4

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