Frumento, l’Eurygaster torna a fare danni

La cimice del frumento (Eurygaster sp.), è un fitofago dannoso recentemente ricomparso nelle aree collinari dell'Italia settentrionale. Essendo strettamente legato ai cereali per via del suo regime alimentare, è causa di danni non trascurabili a carico della degradazione glutinica dei semi, con conseguente abbassamento della resa produttiva e della qualità del prodotto finale

Con il termine “cimice del frumento” vengono indicate alcune specie di eterotteri appartenenti ai generi Aelia (Pentatomidae) ed Eurygaster (Scutelleridae), in grado di danneggiare la produzione granaria, tanto da essere ritenute uno dei principali problemi fitosanitari della coltura in vaste aree di Europa, Asia e Nord Africa. Nell’Italia settentrionale i danni causati da queste cimici hanno avuto un picco nei primi anni 2000 poi l’allarme è rientrato. Negli ultimi anni, invece, i danni sono ricomparsi, a macchia di leopardo, su frumento biologico nelle zone collinari. Il monitoraggio di campo non viene eseguito per cui ci si accorge del danno soltanto quando le farine vengono lavorate e si evidenzia la degradazione del glutine e quindi il loro scarso valore panificatorio.

La principale specie responsabile

La specie responsabile di questi danni è quasi sicuramente Eurygaster maura, una cimice strettamente legata ai cereali vernini che, per nutrirsi punge culmo, foglie e spiga, immettendovi saliva ricca di enzimi proteolitici.

Le sue punture a carico della spiga, se avvengono precocemente, possono causare soltanto una perdita o una riduzione delle dimensioni delle cariossidi con aborti o striminzimento del seme ma se avvengono nella fase della maturazione latteo-cerosa, portano anche a danni alla qualità panificatoria delle farine. In questa fase, infatti, le punture causano un accumulo di enzimi che verranno attivati nelle fasi di idratazione delle farine, che deteriorano il reticolo glutinico. Questi enzimi proteolitici rimangono nella cariosside e rendono difficile la trasformazione delle farine inquinate. Già un 5% di cariossidi danneggiate da origine ad impasti collosi difficilmente lavorabili e a prodotti finali di scarsa qualità.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Monitoraggio e intervento sulla cimice del frumento

Per valutare la necessità di un intervento insetticida specifico bisognerebbe realizzare un monitoraggio di campo nelle zone e nelle aziende che hanno avuto dei danni. Per Eurygaster maura, nella fase di maggiore sensibilità della coltura, la maturazione latteo cerosa, è stata elaborata una soglia di intervento di 5 adulti/metro quadro. In assenza del monitoraggio quando viene realizzata la difesa chimica con insetticidi piretroidi (deltametrina, tau-fluvalinate o lambdacialotrina) o con acetamiprid, si tende a farla coincidere con il trattamento fungicida alla spigatura per cui, dal punto di vista del posizionamento, il trattamento risulta anticipato e poco efficace specialmente se non si hanno a disposizione prodotti molto persistenti. Va rilevato inoltre che, l’impiego di prodotti non selettivi, può ostacolare il contenimento naturale effettuato soprattutto da Imenotteri oofagi Scelionidi (Trissulcus sp., Telenomus sp.) e in genere molto efficace. Inoltre, l’avversità non è presente nelle linee tecniche dei disciplinari di produzione integrata per cui nelle aziende che vi aderiscono, non può essere realizzata una difesa specifica ma si può solo sfruttare l’efficacia collaterale dei prodotti impiegati per altre avversità.


La biologia

Eurygaster maura è una specie di origine mediterranea che compie una sola generazione all'anno e sverna come adulto nel terreno e in ricoveri forniti dalla vegetazione. Riprende la sua attività trofica e successivamente riproduttiva a partire dal mese di aprile, per poi deporre le uova in maggio in ovature generalmente costituite di circa 14 elementi. Le neanidi compaiono nella seconda metà di maggio e completano lo sviluppo in circa 30-40 giorni; gli adulti della nuova generazione sfarfallano solitamente prima della mietitura. Le infestazioni di questa cimice sono influenzate soprattutto dall’andamento climatico; primavere fredde e piovose ostacolano la crescita delle popolazioni. È stato dimostrato, infatti, che piogge intense e ritorni di freddo tra fine aprile e inizio giugno, riducono notevolmente prolificità e longevità degli adulti e hanno effetti negativi anche sullo sviluppo delle forme giovanili.


Delle cimici del frumento ne abbiamo parlato in un articolo
dello speciale frumento su Terra e Vita n. 9/2024

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Frumento, l’Eurygaster torna a fare danni - Ultima modifica: 2024-05-30T14:00:30+02:00 da K4

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