I funghi del legno sono un segnale d’allarme

Perchè gli alberi improvvisamente si schiantano al suolo?

Carpoforo di Fomes, agente di carie bianca, entrato attraverso ferite sul fusto
Spuntano "come funghi" in campagna e nei viali cittadini e sono un importante segnale di pericolo per la stabilità degli alberi. Quando compaiono è troppo tardi e occorre avvisare le autorità competenti per evitare incidenti. Ma la prevenzione è d'obbligo e l'unico modo per attuarla correttamente è quella di evitare potature pesanti, capitozzature ed altri interventi invasivi

È frequente, in questo periodo dell’anno, osservare la presenza di carpofori sui fusti o sulle branche degli alberi in città.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Il problema viene da lontano

Nella maggior parte dei casi sono Basidiomiceti (agenti di carie del legno), compaiono dopo diversi anni dall’inizio dell’infezione e rappresentano un importante segnale di pericolo per la stabilità degli alberi. Questi funghi, infatti, degradano la lignina e la cellulosa delle pareti cellulari, provocando una graduale perdita di consistenza del legno e, quindi, un pericolo per eventuali crolli o rotture di branche.

Carpoforo di Ganoderma, agente di carie del legno a livello del colletto

La comparsa del carpoforo è sempre indice di un processo degenerativo a carico del legno, ma il danno reale, provocato dalle ife del fungo all’interno della pianta, spesso non è possibile diagnosticarlo con una semplice osservazione visiva. Tra l’altro, anche la comparsa dei corpi fruttiferi non sempre avviene nelle fasi iniziali, e può accadere che il fungo svolga la sua azione di degradazione del legno, senza palesare nulla all’esterno dell’albero (o almeno a un occhio non esperto). La comparsa e le dimensioni dei carpofori non sono correlate alla estensione della carie all’interno dell’albero. La diagnosi, pertanto, deve essere fatta da un fitopatologo esperto di stabilità delle piante, che può osservare la presenza di alcuni sintomi peculiari e, quindi, procedere eventualmente a una analisi più dettagliata di tipo strumentale.

Esistono metodi di controllo?

Purtroppo quando osserviamo un fenomeno cariogeno è ormai troppo tardi. L’unica cosa che possiamo fare è avvisare, con senso civico, l’Ente o il privato sotto cui ricade la sorveglianza dell’albero che è obbligato a mettere in sicurezza l’albero, dopo una attenta valutazione di stabilità eseguita da un esperto.

Esiste un solo metodo per evitare la carie del legno: ridurre gli interventi invasivi sugli alberi. I funghi agenti di carie, infatti, non penetrano attivamente, ma solo attraverso ferite causate al livello del colletto con attrezzi per lo sfalcio o per l’eliminazione dei polloni o da tagli di potatura. Quando un albero viene capitozzato o si tagliano rami con diametro superiore a 10-12 cm vi è certezza assoluta che le spore dei funghi arrivino sulla superficie di taglio e si avvii il processo di germinazione con conseguente invasione del legno da parte delle ife fungine. Il ramo non riesce a formare rapidamente il callo cicatriziale e i fenomeni di compartimentazione non sono sufficienti a bloccare l’avanzata del fungo che, nel giro di alcuni anni, crea un danno irreversibile all’albero.

Le carie non sono tutte uguali

La diagnosi dell’agente eziologico nel caso di basidiomiceti lignivori non è affatto semplice. Può essere fatta su basi morfologiche, se compare il carpoforo, o addirittura con sofisticate tecniche di biologia molecolare.

È importante classificare esattamente il fungo poiché ci aiuta a determinare la pericolosità del processo cariogeno e anche a stimarne l’evoluzione in funzione del tipo di carie.

Ne esistono due tipi principali: carie bruna, in cui i funghi demoliscono la maggior parte della cellulosa e delle emicellulose, lasciando una parte scura rappresentata da lignina solo parzialmente degradata; carie bianca causata da funghi (anche ascomiceti) che demoliscono tutti i componenti della parete cellulare compresa la lignina.

I funghi del legno sono un segnale d’allarme - Ultima modifica: 2020-09-19T12:17:35+02:00 da K4

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