La cimice asiatica impone le reti sull’actinidia

Nel kiwi verde, se l’attacco avviene quando il frutto ha raggiunto il completo sviluppo, il danno non è visibile dall’esterno ma solo se si toglie la buccia
Nate essenzialmente per il contenimento del PSA oggi le reti rappresentano anche la miglior arma di difesa contro la cimice asiatica. pper preservare i frutti, soprattutto quelli gialli, dalle punture di questo insetto, anche sotto la rete è spesso necessario intervenire con insetticidi.

Nei primi tempi della sua introduzione in Italia, l’actinidia è risultata una coltura praticamente indenne da attacchi di fitofagi.

Col passare degli anni e con l’espandersi della coltivazione, l’entomofauna dell’actinidia è andata crescendo e si sono registrati anche i primi danni di una certa entità provocati da specie locali di insetti.

La prima segnalazione di un insetto dannoso risale agli anni ‘70 quando fu rilevata una forte infestazione di Pseudaulacaspis pentagona in Piemonte. Negli anni successivi si sono aggiunti i danni causati da Argyrotaenia pulchellana e da Metcalfa pruinosa.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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La cimice cambia tutto

Adulto di cimice asiatica

La situazione è bruscamente cambiata con l’arrivo di Haliomorpha halys. In poco tempo questa specie esotica è diventata il principale problema fitosanitario dell’actinidia e di tutta la frutticoltura italiana.

Oggi nessun imprenditore pianta più il kiwi senza almeno le reti antigrandine ma il più delle volte, soprattutto se il kiwi è giallo, la copertura diventa una rete monoblocco. Nate essenzialmente per il contenimento del PSA oggi le reti rappresentano anche la miglior arma di difesa contro la cimice asiatica.

Anche se le reti tengono all’esterno del frutteto la gran parte delle cimici, per preservare i frutti dalle punture di questo insetto, anche sotto rete è spesso necessario intervenire con insetticidi. Nel caso del kiwi giallo gli attacchi di cimice determinano solitamente la caduta dei frutti mentre nel kiwi verde, se il danno è precoce, si evidenziano in piccole deformazioni. Se l’attacco avviene quando il frutto ha raggiunto il completo sviluppo il danno non è visibile dall’esterno ma solo se si toglie la buccia e questo determina dei problemi di natura commerciale.

Almeno un intervento necessario

Generalmente viene realizzato un intervento insetticida subito prima di chiudere le reti poi, durante il prosieguo della stagione si realizzano altri 2-3 interventi a seconda della pressione delle popolazioni dell’insetto. Negli impianti non coperti la difesa insetticida diventa centrale. In questi casi si fanno più interventi almeno 4 di cui 2/3 di deltametrina e 2 con etofenprox.

Nel 2021, come uso d’emergenza (art.53) è stato autorizzato l’impiego del piretro con al massimo 3 applicazioni. Questo prodotto viene impiegato soprattutto su kiwi giallo per gli interventi più prossimi alla raccolta.


Continua la lotta biologica

A fine agosto, come da crono programma ministeriale, si è concluso anche il secondo anno di lotta biologica alla cimice asiatica basata sui lanci della cosiddetta “vespa samurai” (Trissolcus japonicus) un minuscolo parassitoide oofago originario delle stesse zone da cui proviene la cimice.

Controllo sull'efficacia dei lanci di vespa samurai in provincia di Ravenna

Anche quest’anno le introduzioni del parassitoide sono state realizzate nella quasi totalità lungo corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti, ecc) che sono stati individuati secondo precisi criteri utilizzando soprattutto le aree naturali poste in ambienti a basso o nullo input chimico in modo da garantire la sopravvivenza e la diffusione degli insetti utili.

I risultati ottenuti dopo il primo anno del progetto, ci hanno detto che la vespa samurai si è insediata sul territorio della pianura padana con l’obiettivo di iniziare quel processo di riequilibrio ecologico che potrebbe dare respiro alla nostra frutticoltura.

In qualche caso, già quest’anno, si sono avute popolazioni più basse di cimice asiatica e questo, in prospettiva, è un segnale molto positivo per la frutticoltura italiana. Ricordiamo che la “vespa samurai”, è un piccolo insetto che non punge, si ciba di polline e nettare ed è assolutamente innocuo per l’uomo ed altri animali e non crea danni per le api. È invece il principale limitatore biologico della cimice asiatica nelle aree di origine delle due specie, in quanto ne parassitizza le uova. Per ogni sito di rilascio e per ogni data di intervento, sono state liberate 100 femmine di T. japonicus già fecondate, cui va aggiunto un ulteriore 10% di maschi.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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La cimice asiatica impone le reti sull’actinidia - Ultima modifica: 2021-11-21T18:19:52+01:00 da K4

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