Il 2023 sarà ricordato in Abruzzo, oltre che per il devastante attacco della peronospora della vite, anche per la drammatica situazione della patata, la cui coltivazione rappresenta uno degli indotti economici più importanti.
Una situazione già complessa
È noto che la peronospora (Phytophthora infestans) rappresenta la malattia più temuta dai coltivatori di patata poiché, quando le condizioni sono favorevoli, i danni possono essere rilevanti, fino alla completa distruzione della coltura. Negli ultimi anni la malattia è stata facilmente controllata, ma l’annata in corso, soprattutto a causa dell’andamento meteorologico molto piovoso e umido, sta determinando condizioni molto favorevoli allo sviluppo del patogeno. Ad aggravare la situazione della malattia, è stata l’impossibilità di eseguire gli opportuni interventi difesa a causa della impraticabilità dei campi allagati.
Pertanto, la già difficile situazione, in cui si era partiti con campi di patate già seminati completamente allagati, semine tardive in attesa del miglioramento delle condizioni meteo (alcune aziende hanno seminato oltre la metà di giugno!), campi lavorati e riseminati, si è ulteriormente complicata a causa dei fortissimi attacchi di peronospora.
Tratto da L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati o accedi all’edicola digitale
Epidemiologia e danni
L’oomicete agente della peronospora della patata, P. infestans, è in grado di attaccare tutti gli organi della pianta, tuberi compresi, e, in annate particolarmente piovose e fresche, si può arrivare al disseccamento delle piante attaccate nel giro di poco tempo. L’infezione parte da tuberi o ricacci di patate rilasciati nel terreno. La diffusione epidemica del patogeno si ha in condizioni di elevata umidità e piovosità con temperature comprese tra i 10 e i 25 °C. La P. infestans è un microrganismo strettamente legato all’acqua poiché si diffonde attraverso zoospore flagellate che nuotano in un velo liquido. Le prime infezioni si hanno, quindi, sulle foglie vicine al terreno, tramite le zoospore liberate dagli zoosporangi, a loro volta prodotti dal micelio svernante. Affinchè le zoospore germinino sugli organi della pianta devono trovare un velo liquido. La penetrazione nell’ospite avviene con temperature comprese tra 10 e 30 °C; l’optimum per lo sviluppo all’interno dell’ospite è 21 °C. Anche l’attacco sui tuberi avviene per mezzo delle zoospore veicolate dall’acqua.
Tab. 1 Elenco dei principi attivi registrati per la peronospora della patata su coltura in atto | |
Principio attivo | Attività |
Ametocradina | Translaminare |
Ametocradina+Dimetomorph | Translaminare + Translaminare |
Ametocradina+Metiram | Translaminare + contatto |
Amisulbron | Contatto |
Cimoxanil | Translaminare |
Cimoxanil + Fosetyl-Al + Rame ossicloruro | Translaminare + contatto |
Cimoxanil + Propamocarb | Translaminare + sistemico |
Cimoxanil + Rame solfato tribasico | Translaminare + contatto + contatto |
Cimoxanil + Zoxamide | Translaminare + contatto |
Cyazofamid | Contatto |
Dimetomorph | Translaminare |
Dimetomorph + Rame idrossido | Translaminare + contatto |
Dimetomorph + Rame solfato tribasico | Translaminare + contatto |
Dimetomorph + zoxamide | Translaminare + contatto |
Dimetomorph+Metiram | Translaminare + contatto |
Fluazinam | Contatto |
Fluopiculide + Propamocarb | Translaminare + Sistemico |
Fosetyl –Al | Sistemico |
Fosetyl –Al + Rame ossicloruro | Sistemico + contatto |
Fosetyl –Al + Rame solfato tribasico | Sistemico + contatto |
Mandipropamide | Translaminare |
Metalaxil | Sistemico |
Metalaxil + Rame idrossido | Sistemico + contatto |
Metalaxil-M + Rame idrossido | Sistemico + contatto |
Metalaxil-M + Rame solfato tribasico | Sistemico + contatto |
Metiram | Contatto |
Oxathiopipronil | Sistemico |
Propamocarb + Dimetomorph | Sistemico + translaminare |
Propamocarb + Fluopiculide | Sistemico + translaminare |
Pyraclostrobin+Dimetomorph | Translaminare + translaminare |
Rame idrossido | Contatto |
Rame idrossido + Rame ossicloruro | Contatto |
Rame ossicloruro | Contatto |
Rame solfato tribasico | Contatto |
Valifenalate + Fluazinam | Translaminare + contatto |
Zoxamide | Contatto |
Sulle foglie compaiono aree decolorate, che successivamente tendono ad assumere una colorazione verde-brunastra. I tessuti perdono turgore, andando incontro a necrosi secca che può estendersi a tutta la superficie dell’organo colpito. Nel momento in cui le macchie cambiano colore e se le condizioni di umidità sono favorevoli, si può osservare la sporulazione del patogeno sulla pagina inferiore, sotto forma di una muffetta biancastra, portante gli zoosporangiofori e gli zoosporangi.
Se le condizioni di attacco sono favorevoli anche sui fusti si formano area imbrunite dove, in condizioni di elevata umidità si osserva la sporulazione del fungo. Sui tuberi si ha la formazione di aree scure con necrosi dei tessuti e, una volta immagazzinati, formazione di marciumi molli da batteri o marciumi secchi da funghi. In annate di forte pressione e in condizioni ambientali favorevoli, come quest’anno, le piante possono completamente disseccare con perdite quali-quantitative elevate.
Tratto da L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati o accedi all’edicola digitale
Giocare d’anticipo
Le strategie di difesa dalla peronospora più comunemente adottate prevedono interventi chimici dalla fase di “chiusura solco”, quando le condizioni di umidità nella parte bassa delle piante rendono favorevoli le infezioni. La fase di massima suscettibilità alle infezioni si ha in fioritura. Le temperature per lo sviluppo della malattia, al momento, non devono essere prese in considerazione poiché, nel bacino del Fucino, in questo periodo sono sempre nel range di sviluppo ottimale del patogeno. Quindi, a partire da un’altezza di circa 20 cm, subito dopo la rincalzatura, bisogna eseguire opportune strategie di difesa fino all’inizio della senescenza delle piante. Il primo trattamento va eseguito in maniera preventiva al verificarsi di condizioni ambientali favorevoli, o al massimo alla comparsa dei primissimi sintomi. Numerosi sono i principi attivi registrati con differenti meccanismi di azione, riportati in tabella.