La crescente richiesta di prodotti “biologici” e le sempre più rigide richieste della Gdo, in particolare di quella estera, riguardo ai residui chimici sui frutti, sta incentivando i produttori agricoli a utilizzare nei programmi di difesa varie tipologie di prodotti biologici. Nei programmi di difesa integrata si integrano diverse soluzioni: dalla solarizzazione all’impiego di prodotti chimici selettivi, spesso in associazione con funghi e batteri antagonisti dei patogeni fungini.
Così, i metodi sviluppati per l’agricoltura biologica trovano largo impiego nella strategia integrata, ed è in queste condizioni che possono esprimere al massimo il loro potenziale, grazie alle sinergie con una difesa chimica su misura.
Reti anti-altica
Tra i vari metodi biologici di difesa utilizzati per difendere le specie in coltura protetta dagli insetti ci sono le reti antiafidi impiegate per il controllo dell’Altica su rucola e cavoli orientali a foglia. Per il controllo dell’insetto le reti, che poste davanti tutta la serra sono un grave ostacolo perché non lasciano passare l’aria, sono poste solo fino a 120 cm, per cui passa l’aria ma non l’altica che non vola e pur saltando non riesce a superare l’ostacolo della rete.
Proprio contro gli afidi, per le colture che non arricciano la foglia dopo l’attacco (cavoli rapa, fragola e pomodori) funzionano bene prodotti a base di azadiractina alternati a sali potassici di acidi grassi.
Altro temibile insetto delle ortive è la Tuta absoluta; contro questo lepidottero sembrerebbe funzionare bene Bacillus thuringiensis, mentre per le nottue va bene la miscela con azadiractina e aggiunta di acidificante.
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