Con decreto dirigenziale del 12 ottobre scorso, la giunta regionale della Campania dispone misure ufficiali di eradicazione in seguito ai numerosi ritrovamenti di Bactrocera dorsalis avvenuti nel 2022, meglio nota come “mosca orientale della frutta”.
Alla luce delle catture registrate tra settembre e ottobre, la Regione prende atto che non si tratta più di “incursione” ma di “focolaio” e comunica la costituenda Unità territoriale per l’emergenza fitosanitaria.
Le contromisure
Pertanto ha provveduto -ai sensi dell’art. 18 del Regolamento (UE) 2016/2031- alla delimitazione dell’area in cui devono essere adottate le misure di eradicazione, che ad oggi comprende 4 comuni in cui sono state registrate catture nelle trappole e 4 comuni che pur non avendo avuto catture rientrano in parte o totalmente nell'Area infestata in quanto geograficamente connessi. La Regione ha delimitato l’area infestata in una fascia di territorio larga 1 km, perimetrale rispetto alle trappole che hanno catturato ai margini esterni; l’area cuscinetto, ovvero un territorio ricadente in una fascia della larghezza di 7,5 km partendo dal bordo esterno dell’Area infestata, che include ben 55 comuni tra le province di Napoli, Salerno e Avellino; e infine, l’area delimitata, che include l’area infestata e l’area cuscinetto.
La Regione annuncia inoltre un aggiornamento del Piano d’azione, che è già stato approvato con DRD n. 90 del 02/08/2019 in modo da renderlo più confacente all’applicazione delle misure ufficiali di eradicazione in seguito ai numerosi ritrovamenti dell’insetto avvenuti nel 2022. L’insetto è classificato dall’Unione Europea come organismo nocivo da quarantena. Quindi sarà compito dell’Unità territoriale per le emergenze fitosanitarie dare attuazione al Piano di azione e alle ordinanze del Servizio fitosanitario centrale.
I risultati dei monitoraggi
La pubblicazione del decreto regionale arriva a seguito di indagini già espletate nei mesi precedenti. Nella narrativa del testo infatti, si cita il ritrovamento ufficiale della mosca il 17 giugno scorso tramite il sistema Europhyt in una trappola posizionata nel territorio di Palma Campania in provincia di Napoli, di un maschio di Bactrocera dorsalis avvenuto nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo del territorio.
In seguito a tale ritrovamento è stato incrementato il numero delle trappole che hanno portato ad un incremento crescente delle catture, fino ad arrivare a fine settembre a catturare tra Palma Campania e San Gennaro Vesuviano alcune centinaia di individui. Infine, nella prima settimana di ottobre, sono state rilevate catture anche in trappole posizionate nei territori di Nola (a confine con Palma Campania) e Ottaviano. La Regione conferma che con l’incremento delle catture sono aumentate, di pari passo, anche le attività ufficiali sul territorio come i trattamenti fitosanitari, il blocco della movimentazione dei frutti dai siti produttivi nei quali c’erano state catture, ed altre misure di sicurezza.
Anche Ottaviano e Nola nell’area infestata
L’ultima comunicazione ufficiale arriva dal CNR – Istituto Protezione Sostenibile Piante- di Portici che nella prima decade di ottobre ha aggiornato il numero di catture di Bactrocera dorsalis e la geolocalizzazione delle trappole risultate positive, includendo pertanto anche i comuni di Ottaviano e Nola.