Scolitidi dei pini, parassiti da monitorare

scolitidi dei pini
1. Adulto di Tomicus destruens con presenza di resina in prossimità del foro d’ingresso su P. halepensis. 
Pinete in condizioni di stress per la diffusa presenza di Tomicus destruens. Le corrette prassi selvicolturali per ridurre l'infestazione

Per cause non sempre facilmente comprensibili, ma probabilmente a causa di una serie di fattori concomitanti, come spesso accade per i parassiti di debolezza, sono sempre più frequenti segnalazioni di deperimento e successiva morte dei pini interessati da una elevata presenza di scolitidi.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Pinete in condizioni di stress

Da alcuni monitoraggi eseguiti lungo le pinete del litorale adriatico, la specie presente in maniera predominate su P. halepensis, P. pinea e P. pinaster, è il Tomicus destruens. Trattasi di un coleottero scolitide che compie una generazione l’anno e che si segnala principalmente in pinete sottoposte a situazioni di stress quali lunghi periodi di siccità, schianti o sradicamenti causati da eventi meteorici ecc. Durante la fase riproduttiva dell’insetto, che si ha in settembre-ottobre, gli adulti si portano sulle piante da attaccare e iniziano a scavare delle gallerie sottocorticali.

Come individuarli

Gli scolitidi sono insetti difficilmente visibili in quanto svolgono il proprio ciclo all’interno degli alberi, ma T. destruens è facilmente diagnosticabile grazie alla presenza di fori di penetrazione sul tronco o sulle branche, in prossimità dei quali è visibile un cono di resina derivante dalla reazione della pianta. Inoltre durante il periodo di volo degli adulti, quindi da inizio estate, si possono osservare germogli che cadono facilmente a terra a seguito di eventi atmosferici dove si rileva la presenza di piccoli fori con formazione di un piccolo cono di resina.

I getti attaccati che non cadono a terra disseccano e si ripiegano su se stessi. Se si scava un po’ al di sotto del ritidoma, è possibile anche vedere ad occhio nudo i piccoli insetti con elitre di colore rosso-bruno, all’interno di gallerie riproduttive longitudinali semplici.

La presenza di una popolazione elevata di Tomicus determina fenomeni di deperimento delle pinete. Inoltre è vettore di funghi simbionti agenti di azzurramento del legno di pino.

La pullulazione degli scolitidi nelle pinete litoranee è principalmente determinata dalla presenza di legno fresco derivante da schianti e sradicamenti facilmente riscontrabili soprattutto in pinete con terreno sabbioso a ridosso delle spiagge. L’indebolimento dei pini dovuto all’attacco degli scolitidi, predispone gli stessi ad ulteriori attacchi di funghi quali l’Armillaria.

Metodi di controllo

Il metodo più efficace di contenimento è quello di ridurre il materiale legnoso potenzialmente attrattivo per gli scolitidi e, quindi, mantenere le pinete in buono stato vegetativo. Non possono essere utilizzati metodi di “mass-trapping” poiché non esistono feromoni di aggregazione specifici ma soltanto sostanze attrattive di origine naturale.

Trappola Multifunnel
2. Trappola Multifunnel per monitoraggio di insetti lignivori.

Le corrette cure selvicolturali, con diradamenti dal basso, eliminando le piante sofferenti e sottomesse, al fine di migliorare le condizioni vegetative delle piante, l’eliminazione di materiale a terra, sono determinanti al fine di ridurre la popolazione dell’insetto. Possono essere anche predisposti tronchi esca nel periodo di fine estate per poi essere rimossi entro marzo dell’anno successivo.

È importante anche effettuare un attento monitoraggio per tenere sotto controllo la popolazione di tali insetti che può essere eseguito con trappole Multifunnel o Theysohn attivate con miscele di sostanze terpeniche, peraltro poco attrattive per T. destruens.

Scolitidi dei pini, parassiti da monitorare - Ultima modifica: 2020-07-29T21:30:30+02:00 da K4

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