Una galla, un patogeno

Il ritorno della fillossera. Galle su foglia di vite (Vitis vinifera) causate dall’afide filloserride (Daktulosphaira vitifoliae)
Le galle sono deformazioni di foglie, rami ecc indotte da insetti, funghi, batteri. Non è per forza un segno di un grave deperimento della pianta, ma in alcuni casi non vanno affatto trascurate perchè sono il segno della presenza di avversità temute come la fillossera della vite, il cinipide del castagno i nematodi galligeni delle orticole, l'agrobacterium tumefacens ecc Come riconoscerli e come reagire

Chi è impegnato quotidianamente nella difesa delle colture agrarie associa la presenza di alcune galle a uno stato patologico della pianta con conseguenze, spesso, di deperimento delle piante e ridotta capacità produttiva.

Pensiamo, a esempio, alla fillossera della vite, al cinipide del castagno o ai nematodi galligeni di colture orticole.

Le galle, tuttavia, rappresentano uno degli aspetti più interessanti del rapporto tra ospite ed organismo parassita, che va la di là del semplice aspetto fitosanitario.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

Abbonati e accedi all’edicola digitale

Che cosa sono

In autunno è facile osservare sulle foglie o sui rami di molte specie arboree (olmo, faggio, querce, castagno, aceri, ecc,) delle strutture che sembrano degli strani frutti: sono le galle.

La galla, definita anche cecidio, rappresenta una manifestazione di crescita anomala dei tessuti della pianta, con una struttura tipica, causata dall’attacco di un organismo parassita. Affinché si generi una galla è necessario che i tessuti della pianta attaccata manifestino delle modificazioni in termini ipertrofici (cellule più sviluppate della norma) e iperplastici (proliferazione di cellule).

In altri termini, questa reagisce all’attacco del parassita e l’esito di questa reazione si manifesta con la formazione della galla. Le galle possono essere indotte sulle piante da organismi diversi, definiti galligeni o cecidogeni. La galla rappresenta il luogo del rifugio e del nutrimento dell’organismo ospite.

Lo stimolo alla formazione della galla può essere legato alla produzione di particolari sostanze chimiche durante l’attività trofica del galligeno oppure è dovuto all’effetto dell’ovideposizione della femmina sui tessuti meristematici della pianta. In ogni caso, la struttura che ne deriva ha una forma tipica e costante a seconda della specie che l’ha indotta. Questa correlazione è così stretta che molto spesso si può determinare con sicurezza l’organismo produttore in base alle sole caratteristiche morfologiche della galla.

Le galle si possono formare su qualsiasi parte della pianta (radici, steli, gemme, foglie, fiori, frutti) ma la loro localizzazione è solitamente caratteristica per ogni specie.

Chi produce le galle?

Le galle possono essere prodotte sia da batteri e funghi (definite fitocecidi) che da animali: nematodi, acari ed insetti (definite zoocenidi). Il 98% delle galle si ritrova su piante Angiosperme Dicotiledoni. Nella maggior parte delle specie forestali la loro presenza non determina danni di particolare rilevanza fitosanitaria, ma in alcuni casi, sulle colture agrarie, gli insetti che le formano possono risultare estremamente dannosi tanto da richiedere interventi agronomici di contenimento o trattamenti fitosanitari specifici.

Volendo citare alcuni esempi di interesse agrario, tra i batteri vi è Agrobacterium tumefacens che causa danni ai nuovi impianti di vite con la comparsa di escrescenze tumorali, e Pseudomonas savastanoi, l’agente della rogna dell’olivo.

Tra i funghi il galligeno più importante è Taphrina deformans (bolla del pesco) che attacca il pesco con danni, in alcuni casi, rilevanti. Importanti danni sono provocati anche dai nematodi galligeni del genere Meloidogyne su alcune colture orticole.

Per quanto riguarda gli acari, l’erinosi della vite e di altre piante fruttifere è l’esempio più comune e di maggior rilevanza. I

nfine, vi sono gli insetti, gli organismi più importanti per quanto concerne la formazione di galle. Tra essi ricordiamo:

  • la Fillossera della vite (Daktulosphaira vitifoliae), un afide fillosseride che provoca galle a livello fogliare, riducendo notevolmente l’attività fisiologica della pianta;
  • l’eriosoma lanigero del melo (Eriosoma lanigerum), un afide che provoca tumori su giovani rami o galle sulle foglie dell’olmo;
  • il cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), un imenottero galligeno che provoca galle a livello dei germogli e foglie e che sta causando, da alcuni anni, notevoli perdite economiche nel comparto della castanicoltura.
Una galla, un patogeno - Ultima modifica: 2020-10-22T12:34:44+02:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome