Verificare il materiale vivaistico per il trapianto delle fruttifere

Pantine da vivaio cartellinate
Il controllo delle certificazioni e alcuni accorgimenti tecnici per eseguire al meglio l'impianto dei nuovi frutteti

I mesi invernali sono quelli più indicati per il trapianto delle piante di specie fruttifere a foglia caduca.

I frutticoltori avranno, già nello scorso anno, pianificato la realizzazione di nuovi frutteti, provvedendo alla scelta della varietà e del portinnesto. Le piantine, prenotate presso un vivaio accreditato, dovrebbero essere già disponibili e pronte per il trapianto. È ora importante preparare correttamente il terreno per la messa a dimora e controllare lo stato fitosanitario e qualitativo delle piantine.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Certificati di qualità e fitosanitari

Al momento della consegna del materiale da vivaio verificare che questo abbia effettivamente le caratteristiche richieste e che sia accompagnato dai documenti che ne certificano la qualità e lo stato fitosanitario.

Si ricorda che il materiale certificato virus-esente (VE) o virus-controllato (VC) deve sempre essere accompagnato da un apposito cartellino numerato (solitamente individuale per gli astoni e per mazzi di 10 o più unità per i portinnesti) che riporta, tra l’altro, i patogeni controllati. Il materiale non sottoposto a certificazione volontaria deve comunque avere dei requisiti minimi di qualità stabiliti dalla normativa europea (qualità C.a.c: conformità agricola comunitaria) ed essere sempre accompagnato da un documento di commercializzazione numerato, diverso dalla fattura, che ne attesti la specie, la varietà e riporti la dicitura “Passaporto delle piante C.e.” e “Qualità C.e.” o “Qualità C.a.c.”. Se qualcuna di queste indicazioni manca, il documento non è valido. È buona norma per l’acquirente richiedere e controllare il documento di commercializzazione contestualmente alla consegna della merce, prima di prendere in carico la fornitura. Il documento di commercializzazione e le fascette vanno conservate per poterle esibire in caso di contestazione, ad esempio per la manifestazione di sintomi di malattie contratte in vivaio o se si ha la “sorpresa” di aver impiantato piante di varietà diversa da quella dichiarata.

Cartellino per la certificazione fitosanitaria di materiale vivaistico

Alcuni accorgimenti per le radici

A prescindere dal livello di certificazione, è opportuno esaminare con attenzione le piantine da impiantare e scartare quelle che presentino sintomi di malattie come cancri corticali, imbrunimenti legnosi, tumori o marciumi radicali, disaffinità d’innesto ecc.

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Prima dell’impianto, una pratica di profilassi abbastanza diffusa è l’immersione delle radici in soluzioni anticrittogamiche. L’uso del rame, spesso usato per il suo ampio spettro d’azione e per la possibilità di agire sui batteri, richiede particolare cautela perché, se non perfettamente dosato, può dare problemi di fitotossicità, soprattutto se il portinnesto è il pesco.

In alternativa al rame, è consigliabile l’uso di prodotti meno fitotossici e ad ampio spettro tra quelli registrati sulla coltura. Un’altra possibilità raccomandabile e alternativa ai prodotti chimici è l’uso di prodotti a base di microrganismi, come specie del genere Trichoderma, che colonizzano stabilmente la rizosfera e antagonizzano diversi funghi patogeni che vivono nel terreno. In fase di impianto limitare i tagli delle radici alla sola eliminazione delle parti danneggiate perché la diffusa abitudine di raccorciare le radici, oltre che agronomicamente scorretta, aumenta la suscettibilità ai patogeni del terreno creando, attraverso le ferite, delle vie di penetrazione.

Si raccomanda, infine, di non esagerare con la profondità di impianto (si trapianta con la zappa e non con la trivella), interrando le piantine non oltre il colletto e comprimendo bene la terra sulle radici. Il naturale assestamento del terreno, infatti, tende sempre a far “sprofondare” le piante più in basso rispetto al livello del trapianto.

Verificare il materiale vivaistico per il trapianto delle fruttifere - Ultima modifica: 2022-02-05T15:37:58+01:00 da K4

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