L’oidio rappresenta la malattia che desta maggiore preoccupazione per la coltivazione dello zucchino in serra. La difesa prende il via con l'applicazione di corrette pratiche agronomiche volte ad impedire al patogeno la sopravvivenza sui luoghi di coltura, varietà di zucchino caratterizzate da una tolleranza nei confronti degli agenti causali dell'oidio e una strategia di difesa preventiva con prodotti fitosanitari che non intaccano la qualità del prodotto alla raccolta. Giovanni Lo Pinto, titolare dell’omonima azienda agricola, e l’agrotecnico Davide Zandonà ci suggeriscono la strategia da adottare.
Zucchino in serra in Lazio: strategie di difesa 2021 - Guarda il video ⇓
La patologia
L’oidio o mal bianco delle cucurbitacee è causato dai funghi Golovinomyces (=Erysiphe) cichoracearum e Podosphera xanthii (=Spaerotheca fuliginea), il primo è maggiormente presente in primavera mentre in piena estate risulta predominante il fungo P. xanthii. Le condizioni ideali per la proliferazione della malattia si hanno con temperature intorno ai 26°C e livelli di umidità elevati, pari o superiori al 75%. In queste condizioni il decorso della malattia è piuttosto rapido; le tipiche macchie bianche polverulente compaiono sulla pagina inferiore e superiore delle foglie, in un primo momento isolate poi su tutta la foglia. Progressivamente la pianta sviluppa meno, con una conseguente riduzione del ciclo colturale e una minore produttività.
La lotta all’oidio dello zucchino sotto serra può contare su una considerevole quantità di principi attivi. Occorre sottolineare la necessità di valutare attentamente l’esatto posizionamento tecnico dei prodotti utilizzati in quanto lo zucchino sotto serra è un ortaggio con ciclo lungo e a raccolta scalare, anche giornaliera, che non può tollerare tempi di carenza prolungati.
Nonostante l'esplosione della malattia si abbia nella fase di fruttificazione-maturazione, con picchi di intensità in coincidenza della fase di raccolta, la strategia di difesa deve partire già durante la prima fase di germinazione delle spore, ben prima della sporulazione e quindi della manifestazione della tipica sintomatologia.
La strategia consigliata
«A Sabaudia, nell’Agro Pontino, un’area con un clima particolarmente favorevole alla coltivazione dello zucchino, la principale difficoltà è legata alla malattia dell’oidio che attacca le piante e le fa invecchiare precocemente – spiega l’orticoltore laziale. Io da tempo utilizzo in strategia Vivando® e Dagonis® e mi sono sempre trovato molto bene: decisamente efficaci nei confronti della malattia, non danneggiano assolutamente la pianta, brevi tempi di carenza, in definitiva ottimi prodotti».
In una strategia di difesa l’alternanza delle molecole determina tutta una serie di vantaggi e utilità. Poter sfruttare un prodotto come Vivando®, che risulta essere molto selettivo sulle colture e ha un’ampia flessibilità di utilizzazione, è molto importante per tecnici ed agricoltori: il prodotto, assorbito dai tessuti vegetali, viene parzialmente traslocato nella pianta migliorando la protezione della coltura e, inoltre, la sua azione in fase di vapore ne migliora ulteriormente la diffusione sui tessuti vegetali estendendo il raggio d’azione anche su parti della pianta non direttamente trattate. Dal canto suo Dagonis® ha il vantaggio di associare all’ottima efficacia una grande persistenza di azione, un’attività translaminare ed una buona sistemia apicale, con una sinergia dei due attivi presenti che aiuta anche ad ampliare l’attività su differenti patogeni; grazie alle caratteristiche fisico chimiche dei due attivi presenti in Dagonis® il prodotto risulta essere elevatamente resistente al dilavamento e particolarmente selettivo sugli insetti utili.
«Nell’azienda Lo Pinto, lo zucchino scuro in serra viene trapiantato a gennaio e raccolto a partire da metà febbraio fino a metà giugno – precisa Davide Zandonà. In un ciclo così lungo le problematiche che si manifestano ripetutamente sono la peronospora e l’oidio. In particolare, nei confronti di quest’ultimo, abbiamo iniziato con dei trattamenti precoci a base di Vivando® che ha garantito una buona protezione. Poi abbiamo eseguito altri trattamenti con Dagonis®, che ha dato ottimi risultati e tempi di carenza ridotti, aspetto fondamentale per un prodotto a raccolta continua. Non avere completamente l’oidio in serra è molto difficile se non impossibile, l’importante è riuscire a mantenere una pressione della malattia molto bassa in modo da avere sempre le piante in buone condizioni. Un’altra caratteristica di pregio è che entrambi i prodotti sono miscelabili con altri antiperonosporici ed insetticidi, il che permette di non dover intervenire ripetutamente con più trattamenti del dovuto».
Grazie a queste soluzioni gli agricoltori possono difendere le proprie produzioni e sviluppare in modo organico e sostenibile la difesa quanti qualitativa delle proprie produzioni rispondendo in modo ottimale alle richieste della filiera.
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