Un aumento di produzione di circa il 2%, per un ammontare complessivo di poco meno di 14,5 milioni di tonnellate di mangimi. Un fatturato, il quinto tra i settori principali dell’industria alimentare, di 8,88 miliardi di euro, nel cui computo è incluso il sistema mangimistico nel suo complesso. 385 le imprese coinvolte.
Questi i principali indicatori del settore che sono stati evidenziati nel corso dell’Assemblea annuale di Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, oggi a Roma.
Secondo l’indagine Nomisma, presentata nel corso dell’assemblea, l’industria mangimistica è localizzata prevalentemente nel Nord Italia. Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna detengono, infatti, il 76% del fatturato nazionale del settore. A trainare il comparto, le grandi imprese: il 29% con un business di oltre 20 milioni di euro genera l'85% del fatturato totale.
Industria mangimistica europea ambiente competitivo
Per quanto riguarda la produzione di mangimi zootecnici, tra i big europei, l’Italia con il 9% occupa il sesto posto (dati 2017). «L’industria mangimistica italiana - ha specificato Ersilia Di Tullio di Nomisma, sconta, rispetto agli altri paesi europei, un deficit di competitività legato prevalentemente ai rilevanti costi energetici e alla minore efficienza del sistema dei trasporti».
Dal 2008 al 2018 il settore ha subito una contrazione della produzione nazionale di materie prime, costringendolo a una forte dipendenza dall’estero. Nel 2018 l’auto approvvigionamento è stato del 52% per il mais, del 33% per il frumento tenero e del 22% per la soia.
Il settore mangimistico è in buona salute
«I dati presentati – sottolinea il Presidente Assalzoo, Marcello Veronesi – testimoniano nel complesso lo stato di salute dell’industria mangimistica italiana, un’industria capace di raccogliere le sfide dei mercati e di garantire in continuità un’eccellenza di prodotto per l’intero sistema zootecnico italiano. Altro dato importante è la costante crescita dell’occupazione – che sfiora le 10mila unità - che testimonia ancora una volta come la mangimistica sia una presenza importante nel tessuto produttivo dell’economia nazionale».
L’interconnessione con l’estero elemento distintivo del settore
Negli ultimi dieci anni l’export è più che triplicato (+313%) mentre l’import è aumentato del 15%. Grazie a questo positivo dinamismo delle esportazioni il disavanzo commerciale, pur negativo, è in progressivo calo.
Nel 2018 il valore delle importazioni è stato di 841 milioni di euro e di 725 milioni di euro per le esportazioni, con una differenza negativa di 116 milioni (nel 2017 il saldo commerciale era invece -164 mln di €).
Sulla scia del 2017, nel 2018, a livello di produzione si è passati da 14.228.000 tonnellate a 14.475.000 tonnellate, con un aumento dell’1,7%.
Il piano operativo di Assalzoo per i prossimi anni
«Fornire una prospettiva d’insieme della sostenibilità del sistema mangimistico nelle sue varie declinazioni: economica, ambientale e sociale. È questo il piano operativo che segnerà, negli anni a venire, il mio mandato di presidente». Ha sottolineato Veronesi.
Per la sostenibilità economica, spiega Veronesi, va interpretata anche la nuova modalità di segmentazione del volume economico del settore che vede le indicazioni relative alle premiscele e al pet-food, oltre all’usuale indicazione dei mangimi composti.
Centrali anche le questioni “sicurezza degli alimenti” e “lotta contro l’antimicrobico-resistenza”.
«La scelta di avviare, insieme a Nomisma, un progetto di valutazione globale della sostenibilità economica settore è nata per rispondere alle tante sfide che il comparto è chiamato ad affrontare. Il nostro obiettivo - conclude Veronesi - è delineare lo scenario all’interno del quale inserire le linee di sviluppo associative dei prossimi anni».
Produzione di mangimi composti, dati anno 2018 ed confronto con 2017
(Quantità in migliaia di tonnellate. fonte Assalzoo)
MANGIMI | 2017 | 2018 | % sul totale | Var. % 2018/17 |
PRODUZIONE TOTALE | 14.228 | 14.475 | 100 | 1,7 |
Volatili | 5.915 | 5.870 | 40,1 | -0,8 |
di cui: | ||||
Polli da carne | 2.935 | 2.940 | 20,3 | 0,2 |
Tacchini | 973 | 914 | 6,3 | -6,1 |
Galline ovaiole | 1.950 | 1.959 | 13,5 | 0,5 |
Altri volatili | 57 | 57 | 0,4 | = |
Suini | 3.605 | 3.731 | 25,8 | 3,5 |
Bovini | 3.250 | 3.399 | 23,5 | 4,6 |
di cui: | ||||
Vacche da latte | 2.370 | 2.480 | 17,1 | 4,6 |
Bovini da carne | 755 | 786 | 5,4 | 4,1 |
Bufali | 125 | 133 | 0,9 | 6,4 |
Altri | 970 | 985 | 6,8 | 1,5 |
di cui: | ||||
Conigli | 398 | 377 | 2,6 | -5,3 |
Ovini | 275 | 301 | 2,1 | 9,5 |
Equini | 75 | 79 | 0,5 | 5,3 |
Pesci | 139 | 146 | 1 | 5 |
Altri animali | 83 | 82 | 0,6 | -1,2 |
Pet-Food | 488 | 490 | 3,3 | 0,4 |