Sciopero della fame in difesa delle bufale

Allevamento di bufale nel casertano
Migliaia di capi abbattuti soprattutto in provincia di Caserta nel piano anti-brucellosi. Misure che gli allevatori considerano spropositate, ma la malattia avanza interessando oltre l’11% dei capi bufalini. Le interrogazioni presentate al Parlamento europeo e a quello italiano non hanno bloccato l’inasprimento degli abbattimenti in programma in questi giorni. Due allevatori del Coordinamento unitario difesa del patrimonio bufalino sono quindi entrati in sciopero della fame. L’assessore Caputo interviene convocando un incontro per sbloccare la situazione

Scatta lo sciopero della fame per proteggere le bufale (e non è una “bufala”).

La protesta estrema, adottata in provincia di Caserta dagli allevatori del “Coordinamento unitario difesa del patrimonio bufalino”, mette nel mirino il piano regionale contro la brucellosi.

«Una mobilitazione– spiega un comunicato diffuso dal Coordinamento – legata alla scelta della Regione Campania di contenere la brucellosi solo attraverso l’abbattimento delle bufale senza adottare alcun piano di prevenzione tipo la vaccinazione».

Esternazioni pro-vax

Un’esternazione pro-vax che assume particolare rilievo anche nell’ottica della terza ondata pandemica da Covid-19 che stiamo vivendo.

«Sopprimere le bestie – denunciano gli allevatori – significa abbattere un patrimonio lavorativo ed economico per le famiglie, per il territorio, per la vera mozzarella artigianale di bufala campana dop».

Il Coordinamento che si è costituito a Casal di Principe (Ce) riunisce 5 diverse associazioni (Altragricoltura, Ass. Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, Ass. Amici della Bufala, Lega Allevatotori Bufalini e Siaab - Sindacato agricoltori e allevatori bufalini).

A digiuno dall’11 gennaio

Adriano Noviello e Peppe Pagano, due allevatori del Coordinamento, sono in sciopero della fame da ieri 11 gennaio. Noviello è presidente dell’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea. che associa oltre 300 aziende. Pagano è uno dei più conosciuti attivisti dell’impegno anticamorra nel territorio, vive a Casal di Principe, è insegnate di sostegno ed è tra i fondator di NCO Nuova Cucina Organizzata (ristorante e pizzeria sociale in un bene confiscato alla Camorra). «L’obiettivo dello sciopero della fame – hanno dichiarato nel corso di una conferenza stampa – mira a chiamare direttamente in causa tutti i cittadini del territorio a partecipare ed a difendere la comunità».

Una mobilitazione estrema che mira a bloccare l’attuazione del piano straordinario messo a punto dalla Regione Campania e che doveva iniziare proprio in questi giorni.

Adriano Noviello e Peppe Pagano, gli allevatori entrati in sciopero della fame contro il piano anti-brucellosi

Cos’è la brucellosi

La brucellosi è infatti una malattia infettiva provocata dai batteri del genere Brucella. Un tempo diffusa su tutto il territorio nazionale. La brucellosi ha molti sinonimi, derivati dalle regioni geografiche in cui la malattia è più diffusa: febbre maltese, febbre melitense, febbre mediterranea, febbre di Cipro, febbre di Gibilterra.

Colpisce principalmente i bovini, causando mastite e aborto, e può colpire accidentalmente l'uomo, attraverso l’ingestione di latte non bollito o sterilizzato, causando una forma morbosa che può assumere caratteristiche cliniche variabili, simulando il quadro di molte altre malattie febbrili. Il germe prende il nome da David Bruce, medico scozzese che per primo lo isolò circa 200 anni orsono.

Le azioni di contenimento in corso

Per quanto riguarda l’allevamento bufalino, un Piano di eradicazione della brucellosi è in attuazione già da qualche decennio sul territorio nazionale. La Regione Campania ha dichiarato guerra al morbo già nel corso del periodo di programmazione 2007-2013 istituendo un commissariato ad hoc. Un Piano straordinario per il controllo delle malattie infettive della bufala mediterranea italiana, relativo alla brucellosi bufalina e alla tubercolosi bufalina, intensificato dalla delibera della Giunta Regionale della Campania, n. 207, del 20 maggio 2019, contenente misure di lotta ed eradicazione sul territorio regionale di malattie infettive e diffusive trasmissibili anche all'uomo.

«Eradicare la brucellosi – fanno sapere dall’Assessorato all’Agricoltura campano -è un dovere, uno strumento di trasparenza e garanzia per i consumatori, capace di elevare la reputazione dei prodotti campani ma anche uno strumento di competitività del settore lattiero caseario sul mercato alimentare».

L’interrogazione a Stella Kyriakides

Il dissenso degli allevatori contro questo piano ha però travalicato i confini regionali approdando sia al Parlamento italiano che a quello Europeo.

Piernicola Pedicini, europarlamentare del Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea

A metà dicembre in un’interrogazione al Commissario Europeo per la Salute Stella Kyriakides l’europarlamentare Piernicola Pedicini (Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea) ha messo in evidenza come il 90% delle oltre 40mila bufale abbattute a Caserta negli ultimi tre anni per sospetta brucellosi e TBC Bovina siano risultate sane agli esami post mortem adducendo il sospetto «che siano vendute sottocosto nel circuito di macellazione delle multinazionali della carne».

«Questi abbattimenti – ha contestato Pedicini -, che hanno portato al fallimento 134 allevamenti, sono stati effettuati in ragione di un piano regionale approvato in violazione delle direttive nazionali ed europee in materia di sorveglianza».

Secondo quando denunciato la Regione Campania (DGR n. 207/2019) effettuerebbe infatti i test TBC Bovis ricorrendo al KIT Bovigam che, per ammissione del produttore, è indicato esclusivamente per i bufali africani e non per quelli d'acqua di specie mediterranea. «Il Consiglio di Stato, confermando una sentenza del Tar Campania, ha imposto alla Regione la modifica della suindicata deliberazione».

Patuanelli: «La recrudescenza è legata alla scarsa collaborazione di alcuni allevatori»

Negli stessi giorni a Roma il ministro Stefano Patuanelli ha risposto ad un’analoga interrogazione parlamentare, formulata dall’On Carlo Sarro (Forza Italia).

Carlo Sarro, Forza Italia

Il titolare del dicastero di via XX Settembre ha messo in evidenza che, nonostante l'adozione di misure straordinarie di polizia veterinaria messa in atto, a differenza di quanto riscontrato positivamente in altre Regioni, «la prevalenza della brucellosi e della tubercolosi registrate nell'anno 2020 nella popolazione bufalina della Regione Campania è risultata in forte aumento, soprattutto nelle provincie di Caserta e Salerno (11,47% brucellosi, 13,69% tubercolosi nella sola provincia di Caserta)».

I risultati del programma di eradicazione attestano, secondo quanto dichiarato dal Ministro, un peggioramento della curva epidemica. «Questa recrudescenza è dovuta anche alla scarsa collaborazione di una parte degli allevatori della Provincia di Caserta nel raggiungimento dell'obiettivo del programma di profilassi di Stato». «La resistenza agli abbattimenti da parte dei proprietari dei capi positivi e la mancata attuazione delle prescrizioni di biosicurezza hanno peraltro generato numerosi contenziosi con le Autorità sanitarie, determinando l'allungamento dei termini di risoluzione dei focolai e la persistenza di capi infetti nell'area».

Un tavolo ad hoc

Nicola Caputo
Nicola Caputo

Per favorire il dialogo e la collaborazione di tutte le parti coinvolte Mipaaf, Ministero della Salute e Regione Campania hanno istituito un tavolo tecnico con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, la ASL di Caserta, i Centri Nazionali di Riferimento per la brucellosi e per la Tubercolosi e le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative nella Provincia di Caserta. Nella riunione del tavolo del 27 ottobre è stato richiesto la previsione di un dettagliato piano operativo dei controlli da parte della ASL di Caserta presso le aziende zootecniche in previsione di ulteriori abbattimenti da attuare a partire dal mese di gennaio 2022.

L’intervento dell’assessore Nicola Caputo

Una decisione che ha acceso la dura reazione degli allevatori del Coordinamento unitario difesa del patrimonio bufalino, invitati oggi alle 17 dall’Assessore all’Agricoltura Campana Nicola Caputo per sboccare la situazione e convincere i produttori a sospendere lo sciopero della fame.

Sciopero della fame in difesa delle bufale - Ultima modifica: 2022-01-12T19:59:54+01:00 da Lorenzo Tosi

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