Confagricoltura Puglia: «Cartelle Consorzio, la Regione intervenga»

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Il presidente Luca Lazzàro denuncia, malgrado l’unificazione di quattro consorzi di bonifica territoriali in un consorzio unico, la persistenza del tributo 630 senza tuttavia alcun beneficio per gli agricoltori

Un intervento diretto del Consiglio regionale pugliese affinché il tributo 630 imposto dal Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia non resti per gli imprenditori agricoli una imposizione ingiusta, priva di effetti tangibili sul territorio e, quindi, di benefici per chi è costretto a pagarlo. È quanto chiede Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, denunciando un crescente malcontento fra gli agricoltori.

Confagricoltura Puglia contro l’ingiusto tributo 630

Luca Lazzàro
Luca Lazzàro

«Aumenta la protesta degli agricoltori pugliesi contro le cartelle del Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia, afflitti dal famigerato tributo 630 senza ricevere alcun beneficio concreto. La frustrazione degli imprenditori agricoli che si rivolgono a Confagricoltura Puglia non riguarda solo il peso economico della tassazione, ma soprattutto l’assenza di un servizio reale. A fronte di tributi sempre più onerosi, i canali di scolo e le opere di bonifica restano in stato di abbandono».

Come è noto, la Regione Puglia, con Delibera di Giunta regionale 1100 del 31 luglio 2023, ai sensi della legge n. 1 del 2017 ha approvato la operatività del nuovo Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia a partire dal 1° gennaio 2024.

In pratica i consorzi di bonifica Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d’Apulia sono stati soppressi e le relative funzioni adesso sono esercitate dal nuovo consorzio di bonifica. Ma, per Confagricoltura Puglia, le speranze suscitate dalla nascita del nuovo consorzio sono presto naufragate, poiché i problemi relativi al pagamento del tributo 630 sono rimasti disattesi e pesano ancora di più adesso che si approssima la nuova campagna irrigua.

«Gli agricoltori pagano per servizi inesistenti»

«La costituzione del Consorzio unico nel Centro Sud della Puglia, che ha unificato quattro consorzi di bonifica territoriali, non ha rappresentato la svolta sperata, rendendo necessario un nuovo piano di classifica che eviti di scaricare esclusivamente sulle aziende agricole i costi della manutenzione ordinaria. Senza un intervento diretto del Consiglio regionale – denuncia Lazzàro – il tributo resterà un’imposizione ingiusta, priva di effetti tangibili sul territorio. I fondi raccolti, insieme ai finanziamenti regionali, dovrebbero servire alla manutenzione dei canali e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Eppure, le infrastrutture idrauliche versano in condizioni critiche, con argini invasi da erbacce e detriti, mentre gli agricoltori continuano a pagare per servizi inesistenti».

«Iniquità di un sistema che impone tributi senza benefici»

Il 19 dicembre 2023, ricorda Lazzàro, la Corte di Cassazione ha sancito un principio che Confagricoltura Puglia sostiene da tempo.

«Il contributo ai consorzi di bonifica è dovuto solo se i proprietari di immobili all’interno del perimetro consortile traggono un vantaggio diretto e specifico dalle opere eseguite. Non è sufficiente un beneficio generico o indiretto derivante dall’inclusione nel territorio consortile. Questa sentenza mette in luce l’iniquità di un sistema che per anni ha imposto tributi agli agricoltori senza offrire alcun riscontro effettivo. Perciò Confagricoltura Puglia chiede alla Regione un intervento immediato per garantire una gestione trasparente delle risorse e la reale manutenzione del territorio. Non si può continuare a chiedere agli agricoltori di finanziare un sistema inefficiente. È inaccettabile che chi lavora la terra venga gravato da tasse senza ricevere nulla in cambio. La Regione deve assumersi le proprie responsabilità e garantire servizi adeguati, restituendo dignità e fiducia a chi sostiene l’economia agricola del territorio».

Confagricoltura Puglia: «Cartelle Consorzio, la Regione intervenga» - Ultima modifica: 2025-03-06T12:35:46+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

4 Commenti

  1. Premesso che ho svariate cause in corso contro l’ingiusto tributo, mi chiedo: se tolgono dal bilancio le somme ingiustamente richieste per lavori non svolti cosa succede?
    Con la speranza che ci sia una via di uscita comune senza necessariamente passare dal tribunale cordialmente saluto.
    Domenico Bufano

  2. Soggiungo a tutte le già espresse negatività del tributo imposto dai Consorzi che i proprietari dei terreni di tutto il Salento non producono un €uro di reddito da oltre 10 anni stante il flagello della xylella.

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