Granaio Italia, parziale dietrofront: debutto previsto a luglio

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Riformulato l’emendamento con cui il governo chiedeva di posticipare l'obbligo di registrazione delle movimentazioni dei cereali dal primo marzo 2025 al 31 dicembre 2025

Passo indietro del governo in merito all’entrata in funzione del registro telematico dei cereali, noto come "Granaio Italia". Con un emendamento al decreto Milleproghe a firma dei deputati di Fratelli d'Italia Luca De Carlo e Marco Lisei il debutto era stato posticipato dal primo marzo 2025 al 31 dicembre 2025.

Una decisione che aveva suscitato diversi malumori, tra cui quello del vicepresidente della Cia Gennaro Sicolo che aveva dichiarato: «Comprendiamo le difficoltà emerse nell’applicazione del meccanismo delle sanzioni, dovute alle criticità riscontrate nel software di gestione, ma ribadiamo l’urgenza di uno strumento indispensabile per riportare trasparenza sui mercati e tutelare le produzioni cerealicole made in Italy».

Granaio Italia, emendamento riformulato

Così, l’emendamento della discordia è stato riformulato nella seduta conclusiva della Commissione Affari Costituzionali e lo slittamento ridimensionato al 31 luglio 2025.

Questo il testo dell'emendamento approvato: «1-bis. All'articolo 1, comma 142, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, le parole: "1° marzo 2025" sono sostituite dalle seguenti: "31 luglio 2025"».

La riformulazione del governo porta con sé l’approvazione anche degli emendamenti: Fregolent, Musolino (Italia Viva), Bergesio, Tosato, Spelgatti (Lega); Franceschelli, Martelli, Giacobbe (Partito Democratico).

Granaio Italia prevede lobbligo di registrazione delle movimentazioni di cereali per quantitativi annui minimi pari a 30 tonnellate per il frumento duro, l’avena, il farro, la segale, il miglio, il frumento segalato e la scagliola, 40t per il frumento tenero e l’orzo, 60t per il sorgo e 80t per il mais. Dalle registrazioni sono invece escluse tutte le operazioni relative alla trasformazione dei cereali e ai cereali trasformati, nonché le aziende che esercitano, in via prevalente, l'attività di allevamento e le aziende che producono mangimi. Atteso da anni dai cerealicoltori, in particolare del Sud Italia, tenuti in bilico tra promesse e rinvii, lo strumento, modificato definitivamente nel Dl Agricoltura 2024, sembra ancora non trovare luce.

Granaio Italia, parziale dietrofront: debutto previsto a luglio - Ultima modifica: 2025-02-13T10:53:45+01:00 da Laura Saggio

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