Tensione altissima tra parte agricola e industriale per l'accordo quadro sul prezzo del pomodoro da industria nel bacino del Nord Italia. Dopo quattro incontri svoltisi da fine gennaio ai giorni scorsi, industria e imprenditori agricoli non hanno trovato l'intesa sul contratto per la stagione 2024, con i trapianti che sono già iniziati da una decina di giorni. Ma, rispetto alle trattative anche molto dure degli anni scorsi, quest'anno dopo l'ultima riunione la parte industriale ha annunciato la fine della concertazione e ha annunciato che sottoscriverà un accordo quadro Nord Italia solo sulle regole ma non sul prezzo, che sarà invece concordato con le singole Op.
Strappo senza precedenti
Un vero e proprio terremoto che rischia di spaccare una delle filiere più virtuose dell'agricoltura italiana, anche se già lo scorso anno ci fu un'avvisaglia con lo strappo di Casalasco che sottoscrisse due accordi con altrettante Op. Tra l'altro la trattativa 2024 è partita in salita, dato che Mutti non si è mai seduta al tavolo, mandando un chiaro segnale alla parte agricola. Oltre a questo, se non si arrivasse a un accordo, sarebbe messo in forte discussione anche il ruolo dell'Organizzazione interprofessionale.
Quanto alle cifre, la parte industriale avrebbe proposto un prezzo base di 120€/t (più bonus e malus legati alla qualità), mentre la parte agricola ha chiesto di confermare la quotazione dello scorso anno, cioè 150 €/t. Durante la trattativa l'industria ha alzato la proposta a 125 €/t, spiegando che non è possibile andare oltre perché sta subendo una forte concorrenza da parte della Cina. Con uno sforzo da entrambe le parti la fumata bianca potrebbe esserci.
Mano tesa degli agricoltori
Per provare a ricucire lo strappo Confagricoltura Parma ha diffuso una nota nella quale invita le parti a riaprire la trattativa "per il bene di tutta la filiera”, esortando anche un interessamento della politica: "riteniamo sia necessario fare tutto quanto possibile affinché la trattativa, al momento dichiarata conclusa, possa essere riaperta - continua il comunicato -. Per ricucire lo strappo fondamentale potrebbe essere il ruolo della parte politica per compiere quell’attività di mediazione necessaria affinché trasformatori e produttori, con i rispettivi organi di rappresentanza, possano trovare l’intesa per un Accordo quadro sul pomodoro da industria che è sempre stato, prima di tutto, una forma di garanzia reciproca rispetto ad una corretta programmazione e ad un’equa remunerazione”.