L’edizione on-line dal 17 al 19 febbraio del Biofach non ha tradito le attese per i contenuti tecnici e di dibattito. Complice la contrazione a tre giornate della manifestazione virtuale è aumentata la densità degli appuntamenti (che ha visto anche qualche sovrapposizione).
Fra i temi più interessanti trattati l’ambizioso obiettivo di raggiungere il 25% di Sau biologica entro il 2030 come punto della strategia Farm to Fork (con tanto di accelerazione degli acquisti verdi delle pubbliche amministrazioni e incentivi come il taglio delle aliquote iva) e la discussione del Piano d’azione europeo per l’agricoltura e gli alimenti biologici.
La crescita non si arresta
L’andamento del mercato in Germania (sfiorati i 15 miliardi a fine 2020, +22%) vede ormai il 13,4% delle aziende agricole a conduzione biologica (più nei lander occidentali e meridionali che in quelli orientali e settentrionali).
In Francia le vendite domestiche sono arrivate a 12 miliardi e ormai pesano per il 5% della spesa alimentare, con aziende come Danone che investono 25 milioni nel nuovo stabilimento Blédina dedicato alla produzione di latte biologico per l’infanzia.
In Gran Bretagna le vendite 2020 sul mercato interno hanno visto un incremento del 12,6%, il maggiore degli ultimi 15 anni).
Ottime le performance anche dell’Italia che ha chiuso il 2020 con vendite biologiche a +7% sul 2019, per un consumo domestico che vale più di 4,3 miliardi.
Tanti temi importanti
Negli incontri on line è emersa una preoccupazione diffusa sulla presenza di fosfiti (metà dei campioni analizzati a livello europeo presenta almeno tracce), con l’assoluta necessità di uniformare il comportamento di organismi di controllo e autorità competenti.
Si è parlato anche del nuovo regolamento, la cui applicazione è stata rinviata al gennaio 2022, che introdurrà significative novità per quanto riguarda l’organizzazione del controllo e gli scambi internazionali, non solo con il neo-extracomunitario Regno Unito.
La carne al fuoco per Biofach, che tradizionalmente affianca alla parte espositiva un impressionante apparato convegnistico, era dunque tanta e succosa.
Ancora da metabolizzare del tutto, invece, il taglio on-line della parte fieristica vera e propria, che ha comunque attratto più di 1.300 partecipanti da 80 Paesi (Italia sempre al secondo posto per numero di espositori, senza le tradizionali aree collettive delle associazioni o delle Regioni, con oltre 170 contro i 70 della Francia e i 50 di Spagna e Olanda).
La delusione degli italiani
Lo specialista dell’ortofrutta Brio ha deciso di disertare l’edizione. «O meglio dice Luca Zocca dell’ufficio marketing - partecipiamo sotto l’ombrello di Alce Nero, a cui forniamo prodotti premium. Sicuramente questi nuovi format riescono a generare traffico e interesse, ma bisogna constatare i forti limiti nel relazionarsi e nella trattativa commerciale rispetto alle fiere in presenza: sono criticità emerse anche a Macfrut e Fruit Innovation. Nell’attesa di partecipare a Fruit Logistica secondo le rigide modalità espositive stabilite dall'ente organizzatore, ci muoviamo spingendo sulla visibilità online e sulle relazioni commerciali partecipando a workshop mirati e più in target sia come profilo dei partecipanti che come paesi di sbocco».
Luci e ombre anche per Elisa Zamperoni di Il Mangiarsano, leader nei prodotti da forno. «Sicuramente questa edizione di e-Biofach è un passo avanti rispetto all'edizione on line del PLMA di dicembre – ha detto Zamperoni -. La piattaforma ha offerto la possibilità di contattare direttamente visitatori ed espositori e ci ha consentito di avviare contatti anche con nuovi interlocutori di tutto il mondo. Il costo è comunque importante se messo in relazione con i risultati ottenuti: non c’è paragone con una fiera in presenza, che ci auguriamo possa riprendere quanto prima».
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Prossimo appuntamento in presenza dal 15 al 18 February 2022 alla Fiera di Norimberga