La Camera ha rinviato a domani il seguito dell'esame del testo unificato delle proposte di legge su agricoltura e acquacultura biologica. Ne dà notizia l’agenzia Agrapress mettendo in rilievo che la ragione apparente dell'ulteriore stop è la querelle sull'equiparazione dell'agricoltura biodinamica all'agricoltura biologica.
Stralcio del discusso comma
A quanto si apprende l'orientamento prevalente appare quello di sopprimere questa equiparazione stralciando il comma 3 dell'articolo 1 e quindi reinviare il testo al Senato.
Il passaggio normativo in discussione stabilisce che: «ai fini della presente legge, il metodo di agricoltura biodinamica, che prevede l'uso di preparati biodinamici e specifici disciplinari, applicato nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell'unione europea in materia di agricoltura biologica, è equiparato al metodo di agricoltura biologica».
Nella replica agli interventi svolti durante la discussione generale il relatore Pasquale Maglione ha dichiarato: «è giusto che il Parlamento ascolti e che faccia le sue riflessioni, ma deve muoversi all'interno delle sue prerogative, che sono quelle di dare una norma di settore ad un comparto che ce la sta chiedendo».
Un percorso lineare di confronto
«Tutto nell’ambito – ha proseguito Maglione – di un percorso lineare di confronto, che non presenta nodi costituzionali, né altro tipo di criticità, ma semplicemente accoglie le richieste che arrivano dal territorio».
«Mi auguro che il Parlamento intervenga, ascoltando il territorio e tenendo presenti le riflessioni che arrivano anche dal mondo accademico, rispetto al quale però e' doveroso sottolineare che, dal 2016, il ministero delle Politiche agricole, attraverso norme non primarie, sostiene sia l'agricoltura biologica che la biodinamica». «Il Parlamento è sovrano – ha concluso – ma le osservazioni vanno acquisite e anche rispettate. Le norme non sono granitiche, ma possono essere in qualche modo rielaborate e rivisitate nei passaggi successivi. Mi auguro che questo percorso si concluda nel più breve tempo possibile e che il Parlamento sappia dare una risposta al territorio».
Scanavino (Cia): «Si tenga conto delle perplessità espresse dal presidente Mattarella»
«Avanti con il disegno di legge sul biologico, tenendo conto delle parole del presidente Mattarella e delle perplessità del mondo scientifico».
Commenta così Dino Scanavino presidente di Cia-Agricoltori Italiani la discussione in corso a Montecitorio sul disegno di legge sull'agricoltura biologica, dopo un travagliato iter durato ben 12 anni.
Per CIA questa legge rappresenta il pilastro fondamentale per la costruzione del futuro agricolo del paese, come indicato dal Green deal, che vede proprio nel bio uno dei driver principali per la transizione del sistema agroalimentare verso la sostenibilità. «non possono, tuttavia, essere ignorate le forti perplessità in merito all'equiparazione dell'agricoltura biodinamica al metodo biologico - sottolinea Scanavino - ribadite di recente in una lectio magistralis dal premio Nobel Giorgio Parisi, cui ha fatto eco il pronunciamento del presidente Sergio Mattarella, che ha reso espliciti i suoi dubbi su alcuni passaggi del provvedimento».
Cia chiede, dunque, chiarezza in merito alla suddetta equiparazione, che non appare in linea con la normativa Ue sull'agricoltura biologica, oltre a non essere presente in questa forma nel regolamento europeo.
«La mancanza di specifici strumenti normativi sul biodinamico in ambito Ue potrebbe, infatti, creare notevole confusione sia a livello di produzione, sia a livello di commercializzazione e consumo, aprendo la strada a possibili contenziosi». Cia si dichiara disponibile a fornire il supporto necessario al superamento di tutte le criticità, per essere in linea con gli orientamenti della strategia 'dal produttore al consumatore' elaborata dalla Commissione europea nel 2020. «Un iter così complesso, lungo e travagliato -conclude Scanavino - appare il risultato di una discussione politica che ha dato negli anni troppo spazio alle posizioni ideologiche, a svantaggio delle richieste delle associazioni del mondo produttivo».
Una tendenza che, in entrambe le direzioni, appare confermata anche in questi ultimi passaggi parlamentari.
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L’articolo sopra “L’ambiente non si potrà salvare senza il bestiame” è la risposta perfetta ai Dottori Cattaneo, Parisi (e Mattarella ?).