Bruxelles verso lo sblocco della coltivazione delle Tea?
Le nuove biotecnologie di precisione oggi sono frenate nel vecchio continente dall’equiparazione giuridica con gli ogm decretato dalla sentenza della Corte di Giustizia del 25 giugno 2018. All’indomani della pronuncia dei giudici comunitari, la Commissione, scavalcata nelle sue competenze, aveva annunciato un progetto legislativo per aggiornare la disciplina della datata Dir. 2001/18 (Novel food), che ha introdotto in Europa il principio di precauzione sulle innovazioni della ricerca genetica.
I contenuti della bozza di regolamento
Ora, quasi al termine della legislatura Ue, i tempi sembrano maturi per l’esecutivo comunitario per affrontare finalmente questo tema. La bozza del regolamento sulle nuove tecniche del genoma (Ngt, anche note come Tea in Italia) dovrebbe essere pubblicata il prossimo 5 luglio.
Lo annuncia l’agenzia Ansa che ha potuto prendere visione del documento e che rivela che le Tea non dovrebbero essere soggette allo stesso regime di autorizzazione, valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura degli ogm, ma a una semplice notifica. La nuova regolamentazione era stata annunciata nel 2020 come parte della Strategia Ue “From Farm to Fork”.
La Novel food rimane in vigore
L'Ue è da allora orientata a non cambiare le regole sugli ogm, che risalgono al 2001, ma di aggiornarle alla luce dei progressi delle nuove biotecnologie, riservando un trattamento a parte per due nuove tecniche, cisgenesi e mutagenesi mirata attraverso genome editing.
Metodi che non implicano l'utilizzo di DNA estraneo alla pianta e che possono introdurre modifiche indistinguibili da quelle che potrebbero verificarsi in natura o con metodi di selezione e incrocio tradizionali. Nella consultazione della Commissione Ue, le autorità pubbliche e tutto il settore alimentare, dall'industria sementiera agli agricoltori, hanno chiesto l'aggiornamento delle regole. Contrarie alcune Ong, tutto il settore bio e i produttori con etichetta "ogm-free", che avrebbero preferito continuare ad applicare le regole attuali anche al nuovo biotech.
Euroseeds: «No a ulteriori distinzioni»
Euroseeds, l’associazione dell’azienda sementiera europea a cui si riferisce anche l’italiana Assosementi manifesta apprezzamento per l’intervento annunciato dalla Commissione europea, ma evidenzia che la bozza di regolamento contiene «disposizioni aggiuntive che rischiano di creare una terza categoria di prodotti, una via di mezzo tra materiale propagativo convenzionale e ogm che mal si adatta agli aspetti pratici dell'agricoltura».
Escluse dal biologico
La bozza del regolamento stabilisce tra l’altro che l'impiego di piante ottenute da nuove tecniche deve essere vietato per il biologico e che le varietà non considerate utili alla sostenibilità, come quelle tolleranti agli erbicidi, siano considerate simili agli ogm tradizionali. «Queste disposizioni aggiuntive sull'etichettatura e le restrizioni per i prodotti bio - si legge in una nota di Euroseeds - differenziano le piante derivate dalle nuove tecniche dalle piante convenzionali e creano una terza categoria di prodotti, non allineando l'Ue agli approcci adottati in un numero crescente di Paesi in tutto il mondo».