La Campania si prepara a raggiungere l'autonomia idrica con la diga di Campolattaro e con accordi bilaterali tra Puglia e Campania sugli sfruttamenti di falde e fonti idriche irpine. Oltre che con una riorganizzazione dei prelievi idrici all’interno della Campania, realizzando una decina di invasi collinari.
Lo ha dichiarato il Governatore della Regione Vincenzo De Luca, intervenuto alla seduta inaugurale della Camera di Commercio Irpinia-Sannio ad Avellino, per annunciare l'indirizzo politico strategico teso a mitigare e prevenire eventi di siccità estrema come quelli che stanno colpendo il nord Italia, e per blindare i progetti di rilancio dell'agricoltura su tutto il territorio regionale.
Spazio agli accordi bilaterali tra Regioni
Mentre il Governo prepara per le regioni del Nord un commissariamento delle grandi opere idriche, a fronte della siccità senza precedenti che ha svuotato i fiumi, in Campania il Governatore ha lasciato intendere che il potere centrale sta lasciando scarsi margini sul territorio per operare. Esclusa la diga di Campolattaro, inserita tra le opere strategiche nazionali, per gli interventi collegati ai fondi del Pnrr la centralizzazione esclude ogni iniziativa locale. Quindi il Governatore annuncia la necessità di procedere con accordi bilaterali per migliorare la situazione. Uno di questi è un bilanciamento tra Campania e Puglia sullo sfruttamento delle falde e delle fonti idriche irpine, tema su cui ritiene si stia procedendo verso una soluzione prevista entro dieci giorni. Altra strada da percorrere, è una riorganizzazione dei prelievi idrici all’interno della Campania, realizzando una decina di invasi collinari.
Una delle 7 opere strategiche del Pnrr
Con la Diga di Campolattaro de Luca ha garantito l'autonomia idrica della Campania. La diga di Campolattaro in provincia di Benevento taglia il fiume Tammaro (affluente del Calore) e oggi rientra nell'elenco delle 7 opere strategiche nazionali del Recovery Plan, per la realizzazione di quella che viene definita l'autostrada idrica più grande del Mezzogiorno. Qui infatti è stata progettata la realizzazione di una galleria di 7 km che dovrà trasferire 3mila litri di acqua al secondo, fino a raggiungere un potabilizzatore. Le reti di diramazione per decine di chilometri consentiranno l’alimentazione dell’intera provincia di Benevento (con particolare riferimento a città capoluogo, Fortore, Alto Sannio, Valle Telesina), il collegamento con i principali acquedotti regionali e opere ad uso irriguo nella valle Telesina. Il costo complessivo dell'opera è di circa 480 milioni di euro, di cui 275 a carico della Regione Campania, che sarà soggetto attuatore.
L’ampliamento delll’invaso
Dei cento milioni di metri cubi d'acqua in dote dell'invaso, il 43% verrà potabilizzata per rispondere ai fabbisogni di mezzo milione di persone. Mentre il restante 57% resterà in dote all'agricoltura, tale da sancire l'autonomia idrica del Sannio e della Campania intera.
Oggi il livello del lago è di 36 metri più alto rispetto al letto del fiume, e può ancora reggere un innalzamento di ulteriori due metri. L'intervento idrico sull'invaso sannita è stato oggetto di un lavoro di progettazione della Regione Campania che ha ottenuto l'approvazione del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini in attuazione del Pnrr, con uno stanziamento di 205 milioni di euro.