Dal Cer un beneficio complessivo di 324 milioni di euro

Secondo Nomisma l'infrastruttura del Canale Emiliano-Romagnolo, ”autostrada dell’acqua” che porta la risorsa idrica dal Po fino a Rimini, fornisce un apporto ecologico circa 20 milioni. I vantaggi per l'agricoltura, invece, sono pari a 304 milioni

Per la prima volta un istituto di ricerca ha dato un valore ai benefici ecosistemici apportati da un’infrastruttura idraulica. Secondo Nomisma è infatti di 20 milioni di euro l’apporto garantito dal Canale Emiliano Romagnolo all’habitat. Questa cifra va ad aggiungersi ai 304 milioni di produzione agricola, dovuti alla disponibilità d’acqua, assicurata dall’importante asta irrigua, generando anche un incremento del prezzo dei terreni pari a 1,7 milioni di euro.

consorzi bonifica
Francesco Vincenzi

«Agricoltura, ambiente, industria, settore civile e ricerca applicata: i tangibili risultati raggiunti rilevano che il Consorzio Cer, così come tutti gli enti consortili di bonifica, contribuisce in maniera significativa a tutela e valorizzazione del territorio, grazie a esperienza e capacità progettuale, da sempre a servizio delle comunità e delle Istituzioni» commenta Francesco Vincenzi, presidente di Anbi (Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue).

sviluppo rurale
Alessio Mammi

Lo straordinario e costante valore economico-occupazionale del Canale Cer è stato calcolato, dopo un approfondito studio durato 2 anni, sulla base dei benefici diretti e indiretti nel comprensorio, che interessa le province di Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

«Il sistema idrico del Consorzio Cer è un’eccellenza europea per il livello di ricerca ed applicazione tecnologica nell’uso efficiente dell’acqua» rileva Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna.

Analisi dei vantaggi

Lo studio, che ha visto la collaborazione fattiva anche di portatori di interesse e realtà accademiche, si basa sull’analisi di tutti i possibili benefici generati dal Consorzio Cer, grazie alle attività quotidiane delle infrastrutture idrauliche, alla continua attività di ricerca sul risparmio idrico (condotta nel polo tecnico-scientifico di Acqua Campus ANBI a Budrio, nel Bolognese) e alla pianificazione e gestione irrigua realizzate ogni anno, in collaborazione soprattutto con i Consorzi di bonifica associati.

Irene Priolo

«La disponibilità d’acqua dal Canale Emiliano-Romagnolo è fondamentale per la tutela della biodiversità, in particolare nelle zone umide costiere di importanza comunitaria come Punte Alberete e Valle Mandriole – sottolinea Irene Priolo, vicepresidente ed assessore regionale all’Ambiente – Inoltre, permettendo di utilizzare acque di superficie invece che di falda, il Cer assicura un contributo centrale nel rallentare il fenomeno della subsidenza».

Primo beneficiario l’agricoltura

Il principale beneficiario della funzione del Cer è l’agricoltura, che rappresenta la prima mission del canale costruito oltre 60 anni fa.

Raffaella Zucaro e  Nicola Dalmonte

«Non solo, però – evidenzia Raffaella Zucaro, direttrice generale del Consorzio Cer e coordinatrice di Anbi Emilia-Romagna –. Basti pensare a un beneficio intangibile come la bellezza del paesaggio e la sua fruizione lungo i 150 chilometri del più lungo alveo artificiale in Italia».

Le conclusioni dell’analisi di Nomisma sono ora a disposizione in una pubblicazione dal titolo “Il valore del Canale Emiliano-Romagnolo”, presentata a Bologna, davanti ad alcuni tra i maggiori stakeholders: da Ravenna Servizi Industriali a Romagna Acque, dall’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna a Macfrut – Cesena Fiera. È stato Salvatore Giordano, senior advisor e specialista ambientale di Nomisma, ad illustrare lo studio, la cui stima si è focalizzata su tre principali aspetti: i benefici diretti, percepiti dal settore agricolo; i benefici ambientali ed i benefici per la società.

Ricadute importanti

Le ricadute economico-sociali appaiono ancor più significative oggi in una fase, dove il cambiamento climatico e le ricorrenti siccità evidenziano la necessità di un uso attento della risorsa acqua.

«Il Cer – conclude Nicola Dalmonte, presidente dell’ente consorziale di 2° grado - rafforza il ruolo di infrastruttura indispensabile, anche alla luce delle più recenti emergenze idriche, che coinvolgono le comunità ed il mondo produttivo. In particolar modo, il Consorzio riveste una funzione economica, sostanziale per lo sviluppo dell’Emilia- Romagna a partire proprio dal comparto agricolo, che in questo territorio ha una delle sue massime espressioni, nota in tutto il mondo».

 

Dal Cer un beneficio complessivo di 324 milioni di euro - Ultima modifica: 2023-01-18T11:30:09+01:00 da Alessandro Maresca

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome