“Giornata dell’acqua”, occasione per fare il punto sulle risorse idriche

Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia in stato di allerta idrico. Ma nel meridione l’acqua non manca. Francesco Vincenzi, presidente Anbi: «Finalmente in arrivo le convenzioni per l’apertura dei cantieri del piano nazionale invasi»  
anbi
Francesco Vincenzi

«La situazione idrologica del Paese – evidenzia Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Acqua – si è capovolta nel giro di pochi anni, obbligando a nuove strategie infrastrutturali, iniziando dal Piano Nazionale Invasi. E di questo, finalmente, grazie all’impegno del Mit (Infrastrutture) e del Mipaaft (Agricoltura), stanno arrivando le convenzioni indispensabili all’avvio delle procedure di assegnazione dei primi 30 interventi. Analogamente stanno per essere emanate le graduatorie degli interventi nell’ambito del Piano irriguo nazionale. La salvaguardia del patrimonio idrico, deve essere impegno comune verso una nuova civiltà dell’acqua».

Emilia-Romagna, attenzione al cuneo salino

Forte è oggi la preoccupazione dell’Anbi per le future disponibilità d’acqua, permanendo un insufficiente apporto di pioggia e un manto nevoso largamente inferiore ai quantitativi del periodo.

Il Po in secca

A ben rappresentare la gravità del quadro, che potrebbe disegnarsi, stanti le attuali condizioni, è il bacino padano, dove la portata del fiume Po è indicativamente la metà della media del periodo (a Cremona: 538 m3/sec invece di 1086; a Boretto: 616 m3/sec invece di 1226; a Pontelagoscuro: 770 m3/sec invece di 1533) con l’inevitabile risalita del cuneo salino per oltre 10 km nel Po, che ha già contaminato le prese irrigue più vicine alla foce.

Ancora più evidente è la criticità del momento, analizzando i dati di altri fiumi dell’Emilia Romagna, già protagonisti di disastrose alluvioni in anni recenti: l’Enza ha una portata di 0,06 m3/sec contro una media di 17,3; il Reno di 2,89 m3/sec contro una media di 25; il Secchia addirittura di 2,02 m3/sec invece di 31,2.

Piemonte, anticipare la sommersione delle risaie

Analogo andamento si registra in Piemonte. Infatti, se la Dora Baltea segnala solo 28 m3/sec invece di 31,1, ben più grave è la condizione del Tanaro (57 m3/sec invece di 124,5) e della Stura di Lanzo (3 m3/sec invece di 6,2).

Di fronte a tale situazione e prevedendone solo un peggioramento, considerato anche l’inconsistente manto nevoso sulle montagne, è scattato l’invito a sommergere le risaie entro fine aprile per evitare la successiva concomitanza con le esigenze irrigue del mais, creando al contempo una riserva idrica indispensabile per l’irrigazione delle campagne a valle nei mesi a venire.

Lombardia, grandi laghi in crisi

In Lombardia sono i grandi laghi a dare il segno della crisi. Tutti ampiamente sotto la media stagionale indicano percentuali di riempimento insufficienti a garantire i molteplici interessi (le norme privilegiano l’uso agricolo dopo quello umano) gravanti su quelle acque: il Maggiore è al 28%, il lago di Como è al 7,6%, quello d’Iseo è al 15%, il lago d’Idro è al 13,8%.

Al Sud le cose vanno meglio

Decisamente diversa è la situazione nel Sud Italia, dove i maggiori bacini sono indirizzati al massimo riempimento.

In Puglia trattengono attualmente 284 milioni di m3 (l’anno scorso erano 243) su una capacità complessiva di 336. In Sardegna, l’acqua nei grandi invasi è pari a 776 milioni di m3 (l’anno scorso erano 556) su una capacità complessiva pari a 945 milioni di m3; in Sicilia sono conservati 277 milioni di m3 che erano 192 nello stesso periodo 2018) su una capacità complessiva di 421; la Basilicata è la regione meno ricca di riserva idrica: solo 422 milioni di m3 (erano 392, un anno fa) contro una capacità totale di 826 milioni di m3.

«Il cibo è irriguo»

Massimo Gargano

«La Giornata Mondiale dell'Acqua 2019, attraverso lo slogan “Non lasciare nessuno indietro”, vuole porre attenzione sulla drammatica emergenza idrica, che colpisce ampie zone del Pianeta e che è primaria causa di flussi migratori; la complessità della congiuntura ambientale causata dai cambiamenti climatici è oggi riscontrabile anche nel nostro Paese, richiamando tutti ad un uso sostenibile della risorsa» afferma Massimo Gargano, direttore generale di Anbi.

«Oggi più che mai - prosegue Gargano - il nostro slogan “Il cibo è irriguo” è di straordinaria attualità e sottolinea l’impegno responsabile dei Consorzi di bonifica e irrigazione anche attraverso una continua ricerca applicata, ricordando che, in agricoltura, l’acqua si usa e non si consuma».

Il ruolo dei fertilizzanti

Oggi, oltre 4 miliardi di persone vivono in scarsità di acqua per almeno un mese all’anno e circa 2 miliardi di persone devono affrontare problematiche connesse alla siccità. Nonostante questo, a livello globale, restano ancora numerosissimi gli esempi di inquinamento e di spreco delle risorse idriche.

Giovanni Toffoli

«In questa situazione e in questa data emblematica, la nostra Associazione vuole ribadire come l’innovazione industriale e un utilizzo razionale degli strumenti agricoli possano aiutare a razionalizzare il consumo dell’acqua. Le nostre aziende associate producono fertilizzanti necessari per lo sviluppo dell’agricoltura e il benessere della popolazione. Il loro impegno nei confronti dell’ambiente si concretizza anche nell’ottimizzazione in tutte le fasi produttive delle risorse primarie, e in primis proprio dell’acqua» dichiara Giovanni Toffoli, presidente di Federchimica-Assofertilizzanti.

I fertilizzanti svolgono, infatti, un ruolo importante nella riduzione degli sprechi e nella salvaguardia delle risorse primarie della terra, tra cui l’acqua - ribadisce Assofertilizzanti -, reintegrando il terreno delle sostanze nutritive, contribuiscono a produrre alimenti e derrate, garantendo un consistente risparmio idrico in termini di irrigazione.

Un incontro organizzato dal Cnr

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, presso la Camera dei Deputati Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari, si tiene un incontro organizzato dal Cnr per riflettere sulla gestione pubblica e partecipata delle risorse idriche in Italia e in Europa. L’evento rappresenta un’occasione per approfondire e discutere sul tema dell’acqua quale diritto umano e motore della partecipazione dei cittadini, ma anche sui conflitti di utilizzo della risorsa e sulla crisi idrica correlata al climate change.

Il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua 2019 “Leaving No One Behind” invita a porre attenzione alle difficoltà che ancora oggi incontrano milioni di persone per l’accesso all’acqua sicura. Sulla qualità delle acque incombono minacce ben documentate da moltissime pubblicazioni scientifiche internazionali, che riferiscono di circa 9.420 interferenti endocrini corresponsabili di obesità, infertilità, dismetabolismo dei lipidi, danni genetici secondari e casi di cancro.

Tra essi possiamo citare i Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) che nelle sole province di Vicenza, Verona e Padova hanno provocato un danno ambientale che è stimabile in circa 136,8 milioni di euro. In aggiunta nelle acque, e quindi negli alimenti, possiamo rinvenire anche le cosiddette sostanze neurotossiche: sono circa 1.200 molecole capaci di agire sullo sviluppo del cervello che possono comportare disturbi dell’apprendimento, disturbi da deficit di attenzione e riduzione del QI e della memoria, disturbi dell’emozionalità, influenzando la qualità della vita e le relazioni sociali.

Anche i fitofarmaci, le microplastiche e le molecole di antibiotici (insieme a geni di resistenza e batteri resistenti) che finiscono nelle nostre acque rappresentano un pericolo per la salute e per l’ambiente e che deve essere opportunamente affrontato in termini di prevenzione, monitoraggio e depurazione utilizzando le tecnologie più innovative.

Se è vero che l'accesso gratuito e continuo all'acqua è un diritto inalienabile, risulta fondamentale garantire la qualità dell'acqua disponibile. Per preservare o recuperare i servizi ecosistemici sempre più messi a dura prova dai cambiamenti climatici e dal sovrasfruttamento della risorsa idrica, è necessario ripristinare un ciclo dell'acqua più vicino possibile a quello naturale, favorendone un uso razionale e rispettoso, ricordando che la salute dell’uomo è strettamente legata a quella delle nostre acque e dell’ambiente.

“Giornata dell’acqua”, occasione per fare il punto sulle risorse idriche - Ultima modifica: 2019-03-21T16:42:28+01:00 da Alessandro Maresca

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