Piove sul bagnato, agricoltura dell’Emilia-Romagna in ginocchio

frutticoltura
Lo straripamento di 14 tra fiumi e torrenti causa morte e distruzione nella parte orientale della Regione. Campagne allagate, il Governo valuta la sospensione degli obblighi fiscali. Confagricoltura Emilia-Romagna stima 6.000 euro a ettaro di danni per i seminativi e fino a 32.000 euro a ettaro per frutteti e vigneti

Da due settimane l’Emilia-Romagna è travolta da piogge, grandine e inondazioni, con pesanti ricadute sull’agricoltura e sugli ecosistemi più produttivi. La situazione è peggiorata con la perturbazione del 16 e 17 maggio seminando morte, distruzione e causando migliaia di sfollati.  

Verso la sospensione degli obblighi fiscali

Nuove criticità idrauliche e idrogeologiche sono diffuse in Romagna, con lo straripamento di 14 fiumi e torrenti tra cui Savio, Santerno, Sillaro, Savena, Idice, Marzeno, Lamone. I due titolari di un'impresa agricola sono morti nel Cesenate, travolti dalla piena, mentre cercavano di raggiungere la propria azienda.

Bloccata la circolazione ferroviaria e autostradale. Al secondo giorno di intense precipitazioni le criticità si stanno allargando al Bolognese e al Modenese.

Il Governo ha convocato una riunione del Consiglio dei MInistri per valutare aiuti e provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale

La prima conta dei danni nelle aree già alluvionate o soggette a ristagno idrico, in particolare nel Bolognese (tracimazione dell’Idice e del Quaderna), tra Imola, Conselice e Massa Lombarda (il Sillaro); nel Faentino (Senio e Sintria; Lamone e Marzeno); nel Ferrarese, la tracimazione del canale Scorsuro alle porte della città e quella della chiusa Cardinala sul torrente Idice, che ha causato l’allagamento di un migliaio di ettari ad Argenta e Campotto con perdite del 100%, infine nel Forlivese su una superficie coltivata di circa 20 ettari. A Villa Fontana e Medicina il torrente Gaiana sta esondando, mentre a Sesto Imolese i campi sono di nuovo totalmente allagati.


Edagricole sostiene l'iniziativa di raccolta fondi
per l'Emilia-Romagna alluvionata. 

L'Iban per la donazione, intestato a “Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia Romagna” è il seguente:

IT69G0200802435000104428964

La causale da indicare è “Alluvione Emilia-Romagna"


 

La stima di Confagricoltura Emilia-Romagna è fino a 6.000 euro a ettaro di danni per i seminativi (grano, orzo, mais, soia, girasole, erba medica, colture orticole e sementiere) e 32.000 euro a ettaro per frutteti, vigneti e oliveti, inclusi raccolti persi e costo dei reimpianti. Il calcolo non comprende però le ripercussioni su scorte, strutture, macchinari e neanche le anticipazioni di liquidità finalizzate a far ripartire l’attività. Da rilevare inoltre la sospensione delle operazioni colturali, tra cui i trapianti del pomodoro da industria, l’impossibilità a effettuare i trattamenti fitosanitari che aumenterà il rischio di fitopatie e la mancanza di foraggio per l’alimentazione delle bovine da latte.

Solo nella Bassa Romagna, in provincia di Ravenna, il conto agricolo delle inondazioni supera i 200 milioni di euro. Sono finiti sott’acqua e sono ancora coperti da uno strato di limo, argilla e sabbia, circa 1.800 ettari a Conselice e 1.500 ettari a Villanova e Boncellino di Bagnacavallo. L’ondata di fango ha invaso i frutteti (peschi, albicocchi, susini e peri), le vigne del Trebbiano e quelle del tipico Bursòn come pure il distretto delle colture da seme.

Frane in collina e montagna

Incalcolabili sono, al momento, i danni provocati dalle frane in montagna e in collina. Servono centinaia di migliaia di euro ad azienda per il ripristino e la messa in sicurezza nei comuni martoriati dai dissesti. Si tratta di oltre mille ettari coltivati nel territorio che si estende dalla Romagna Faentina (Faenza, Castel Bolognese, Solarolo, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme), a Modigliana, Dovadola e Predappio (FC), un’area prevalentemente frutticola, vitivinicola e olivicola. Sull’Appennino Bolognese sono state segnalate diverse frane e smottamenti, che hanno costretto l’evacuazione in elicottero di alcune famiglie a Savazza e a Monterenzio, mentre il fiume Samoggia è esondato a Bazzano. Si registrano smottamenti in Appennino anche nelle province di Modena e a Imola, nella valle del Santerno. 

Ad aggravare lo scenario si sono aggiunte le violente grandinate dei giorni scorsi, dal capoluogo emiliano (in Valsamoggia e a Castel Maggiore), alla Romagna al Cesenate (in special modo a San Vittore, Borgo Paglia, Madonna Dell’Ulivo, Bertinoro, Montiano e Longiano).

Servono interventi straordinari

Marcello Bonvicini, presidente regionale di Confagricoltura, auspica «un decreto-legge speciale per dare pieno sostegno alla popolazione e alle imprese, rischiamo di perdere un patrimonio agricolo unico, in pianura e nell’alta collina», dice abbracciando la linea della Regione e del Governatore Bonaccini.

Il presidente nazionale Massimiliano Giansanti ha portato all’attenzione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, la situazione dell’Emilia Romagna: «L’ondata di maltempo richiede interventi straordinari.  Non si tratta di una questione che riguarda esclusivamente l’Emilia Romagna, ma ci pone di fronte alla necessità di attuare interventi urgenti per ristorare i danni e per evitare che i cambiamenti climatici in atto compromettano ulteriormente la produttività delle aziende agricole e l’economia di interi territori».

Piove sul bagnato, agricoltura dell’Emilia-Romagna in ginocchio - Ultima modifica: 2023-05-17T09:57:17+02:00 da Redazione Terra e Vita

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