“From Farm To Fork”: l’EuroParlamento apre al confronto sulla strategia tracciata la scorsa primavera dalla Commissione. E le certezze sugli ambiziosi obiettivi di sostenibilità tracciati per l’agricoltura iniziano a vacillare.
Servono valutazioni scientifiche
«Gli obiettivi della Strategia “dal campo alla tavola” dovranno basarsi su valutazioni scientifiche e non ideologiche, per poter garantire un equilibrio tra sostenibilità economica, ambientale e sociale».
Lo hanno dichiarato ieri Herbert Dorfmann, relatore per la Commissione agricoltura del Parlamento UE sulla From Farm to Fork e Paolo De Castro, relatore per la Commissione Commercio Internazionale, durante l'audizione che si è tenuta a Bruxelles, alla presenza di esperti del campo agricolo, alimentare e accademico tra i quali il Vice Presidente del COPA Massimiliano Giansanti, il Presidente di Origin Claude Vermot-Desroches e la Prof.ssa dell'Istituto per lo sviluppo economico sostenibile Boku, Marianne Penker.
Standard ambientali già altissimi
«I prodotti agro-alimentari dell’Unione europea – sottolineano i due eurodeputati – sono
riconosciuti a livello globale per gli elevatissimi standard qualitativi, ambientali e di sicurezza alimentare che i nostri agricoltori e l'intera filiera produttiva rispettano ogni giorno. Il tutto nel pieno rispetto delle normative sul lavoro, e tutelando il nostro territorio».
Secco no all’etichetta Nutriscore
Per De Castro e Dorfmann «l'audizione di oggi è stata anche l'occasione per ribadire la nostra contrarietà a sistemi obbligatori di etichettatura, come il Nutriscore francese, che non solo non forniscono informazioni precise ai consumatori, ma ne influenzano le scelte d'acquisto fuorviandoli con indicazioni eccessivamente semplicistiche».
«Non possiamo accettare che si vogliano demonizzare dei prodotti agricoli europei senza ricordarsi che la dieta mediterranea riconosciuta come sana in tutto il mondo si basa anche su un consumo equilibrato di cibi con diversi profili nutritivi. In questo senso, ci ha fatto piacere il parere negativo espresso anche dai produttori di qualità francesi, che non si riconoscono nelle scelte del proprio governo. Dobbiamo quindi rispettare il nostro territorio e la nostra ricca tradizione alimentare che caratterizza le regioni e gli Stati dell'Unione europea».
Rischi di insostenibilità economica
I due parlamentari S&D e PPE mettono in evidenza il rischio che gli obiettivi ambiziosi
inseriti nella strategia possano pregiudicare la sopravvivenza economica dell'intero comparto agro-alimentare europeo, in mancanza di un approccio scientifico che individui obiettivi realizzabili, garantendo al tempo stesso piena convergenza e reciprocità degli standard produttivi per tutti i prodotti agricoli, alimentari e forestali importati nell’Ue. Secondo Dorfmann e De Castro un approccio ideologico porterebbe a una perdita repentina di produttività, accompagnata da un aumento dei prezzi, che renderebbe i prodotti europei accessibili solo ad una élite di consumatori.
Serve una seria valutazione d’impatto
«Per questo – chiedono i due relatori - la Commissione deve presentare al più presto una valutazione dell’impatto cumulativo per ogni target individuato, nonché proposte proporzionali al raggiungimento degli obiettivi, continuando a monitorarne gli effetti sulla competitività delle nostre imprese».
Spingere su digitale e Nbt
«Occorre invece il forte impegno di mettere a disposizione dei nostri produttori alternative valide per produrre di più, in modo più sostenibile e con meno input». «Su questo versante – concludono De Castro e Dorfmann - esiste un ventaglio di opportunità che vogliamo sfruttare, dallo smart farming alle NBTs, le nuove biotecnologie sostenibili».
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