Frenano gli scambi agroalimentari dell'Ue-27 a gennaio 2021. A fare dai traino all’export è sempre la Cina, mentre la maglia nera va al Regno Unito. Secondo il report “Monitoring Eu Agrifood Agri-Food Trade: developments January 2021” (leggi monitoring-agri-food-trade_jan2021_en) diffuso dalla Commissione europea, rispetto allo stesso mese del 2020, l’interscambio Ue-27 risulta in calo del 13%, fermo a 22,6 miliardi di euro.
Entrando nel dettaglio sono scese dell’11% le esportazioni, pari a13,5 miliardi di euro, che collocano la Cina sempre al top della classifica. L’Ue-27 ha importato anche il 16% in meno di prodotti agroalimentari per un valore di 9,1 miliardi di euro.
Rispetto a dicembre 2020 l’export di gennaio 2021 ha registrato, inoltre, una flessione del 15%, mentre il valore delle importazioni è diminuito del 9%.
A gennaio 2021 il saldo positivo dell'interscambio agroalimentare Ue-27 si è attestato a 4,4 miliardi di euro, in progresso del 3,6% rispetto allo stesso mese del 2020.
La Cina traina l’export agroalimentare dell’Ue
Su base annua da gennaio 2020 a gennaio 2021, sono volate le spedizioni in Cina che sono aumentate dell’11%, salendo a 1 miliardo e 469 milioni di euro. Un incremento legato principalmente alle esportazioni di carne di maiale (90 milioni di euro, + 20%), che sono proseguite tuttavia a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti a causa delle restrizioni sanitarie cinesi (Psa).
Oltre alla Cina, è aumentato il valore delle esportazioni agroalimentari in Cile (+ 29 milioni di euro, + 55%), Pakistan (+ 24 milioni di euro + 101%), Norvegia (+ 24 milioni di euro, + 6%), Libano (+ 18 milioni, + 37%) e Canada (+17 milioni + 6%).
Crollo delle esportazioni Ue-27 verso il Regno Unito
Il calo più marcato per l'export dell'Ue-27 si è registrato nel Regno Unito Regno (-792 milioni di euro, -24%) sulla maggior parte dei prodotti agroalimentari. Rispetto a dicembre 2020 le esportazioni nel Regno Unito hanno mostrato, a gennaio 2021, una flessione del 32% dopo il calo del 9% già osservato a novembre 2020.
Le esportazioni agroalimentari sono diminuite in modo significativo anche negli Stati Uniti (-254 milioni di euro, -14%), Federazione Russa (- 110 milioni, -17%), Giappone (- 66 milioni -11%) e Arabia Saudita (-62 milioni di euro, -18%).
Le principali destinazioni sono state il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Cina, la Svizzera e Russia che hanno assorbito quasi il 50% delle esportazioni agroalimentari dell'Ue.
La pandemia colpisce ancora prodotti come il vino
Per quanto riguarda i prodotti, gennaio 2021 ha visto aumentare il valore delle esportazioni (rispetto allo stesso mese 2020) degli alimenti per gli animali da compagnia (+ 17 milioni di euro, + 4%), di oli di colza e girasole (+ 15 milioni, + 6%), di agrumi (+ €11 milioni, + 10%), di semi oleosi (+ €8 milioni, + 16%), di pasta e polvere di cacao (+ 7 milioni, + 5%).
D'altra parte le riduzioni più importanti si sono avvertite nei settori più influenzati da blocchi e dalla crisi economica legata alla pandemia da Covid-19, come il vino (-188 milioni di euro, -17%), gli alimenti per l'infanzia (-142 milioni di euro, -20%), le preparazioni di verdura e frutta (-89 milioni di euro, -15%), cioccolato e dolciumi (-79 milioni di euro, -12%), verdure fresce e congelate (-64 milioni di euro, -11%), liquori (-63 milioni, -11%).
I prodotti più esportati a gennaio 2021 sono ancora il vino assieme a carne di maiale, pasta e prodotti da forno, cioccolato e dolciumi e alimenti per neonati che rappresentano oltre il 26% del totale delle esportazioni agroalimentari dell'Ue-27.