La Commissione europea ha annunciato un ulteriore pacchetto di sostegno per gli agricoltori dei Paesi dell’est colpiti dall’effetto dumping innescato dall’afflusso di frumento e altri prodotti agricoli ucraini.
Ne dà notizia il web magazine Euractiv . L’esecutivo comunitario spera così di allentare il blocco di Polonia, Ungheria e Slovacchia rispetto all’import di prodotti agricoli dall'Ucraina a dazio zero deciso per favorire il paese belligerante.
Commissione Ue alle strette
Nel corso della conferenza stampa odierna il rappresentante della Commissione ha annunciato «Un secondo pacchetto di aiuti per i Paesi messi in difficoltà dalla rimozione delle barriere tariffarie nei confronti di Kiev, ma ha rifiutato di aggiungere ulteriori dettagli sull'importo, sui tempi o sui criteri di assegnazione».
Il primo pacchetto da 56 milioni di euro per Polonia, Bulgaria e Romania era stato assegnato, su decisione del Consiglio, solo poco tempo fa alla fine di marzo e finanziato attraverso una dotazione finanziaria di 450 milioni di euro all'anno del fondo Feasr.
Una misura che non è bastata a placare gli agricoltori polacchi, scesi in piazza in massa. Proteste che hanno tra l’altro determinato il licenziamento dell'ex ministro dell'agricoltura Henryk Kowalczyk.
La protesta si allarga
L'annuncio arriva dopo la notizia che l'Ungheria e la Polonia, che confinano con l'Ucraina, hanno preso la decisione unilaterale di vietare l'importazione di prodotti agricoli come grano e pollame, con la Bulgaria alle calcagna. Nel frattempo, il Guardian ha riferito che anche la Slovacchia ha ora avviato il proprio divieto.
Le speranze di Kiev
L’agenzia Reuters riferisce che Kiev spera ora di riaprire il transito di cibo e cereali attraverso la Polonia come "un primo passo" per porre fine ai divieti di importazione durante i colloqui iniziati lunedì a Varsavia.
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