«È importante il riconoscimento del ruolo delle nuove tecniche di evoluzione assistita (New Genomic Techniques -NGT)».
Secondo Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, si tratta di un passo importante per: «accelerare sulla genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi, difendere il patrimonio di biodiversità presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista dopo l’emergenza Covid».
Gli impegni più vincolanti
Il 10 settembre il Parlamento europeo è stato infatti chiamato ad esprimersi sulla strategia Farm to Fork.
Molte organizzazioni agricole chiedevano un ripensamento riguardo agli obiettivi più stringenti della strategia europea:
- ridurre del 50% l'uso dei pesticidi chimici entro il 2030;
- ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo nel contempo che non si verifichi un deterioramento della fertilità del suolo; in tal modo l'uso dei fertilizzanti sarà ridotto di almeno il 20% entro il 2030;
- ridurre del 50% le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l'acquacoltura entro il 2030;
- destinare almeno il 25% della superficie agricola all'agricoltura biologica entro il 2030.
La richiesta di marcia indietro
Una richiesta di "marcia indietro" che faceva leva soprattutto sullo studio che la Commissione ha pubblicato in estate secondo cui la strategia "Dal produttore al consumatore" rischia di causare un calo di Plv agricola in Europa di almeno il 15%.
Maggioranza schiacciante
L'EuroParlamento ha invece garantito il suo appoggio agli obiettivi più vincolanti di riduzione per l'uso di pesticidi. Il testo è stato approvato formalmente dalle commissioni parlamentari congiunte Ambiente e Agricoltura con 94 voti a favore, 20 contrari e 10 astensioni.
La battaglia delle etichette
Il testo approvato affronta le questioni alimentari a 360 gradi, come proposto dalla Commissione europea con la presentazione della Strategia "Farm to Fork" nel maggio 2020. Gli Eurodeputati hanno di fatto accolto tutti gli elementi sostenuti dalle associazioni ambientaliste europee, compreso l'obbligo di un'etichetta nutrizionale Ue fronte-pacco, terreno di battaglia tra Nutrinform e Nutriscore, ma non indicando modelli d adottare e invitando la Commissione a costruire l'etichetta sulla base dell'evidenza scientifica.
Tra le molte altre indicazioni del testo anche il sostegno all'estensione di indicazione dell'origine in etichetta e l'invito ai paesi membri Ue ad azzerare l'Iva per frutta e verdura. Secondo i deputati, sono necessari indicatori comuni e scientificamente fondati sul benessere degli animali per garantire una maggiore armonizzazione nell'Ue, con limiti alle importazioni di prodotti animali dai paesi non allineati agli standard europei. Nel testo c'è anche la richiesta di modificare le norme sugli appalti pubblici per incoraggiare la produzione alimentare sostenibile e il consumo di alimenti tradizionali e tipici con indicazioni geografiche.
Apertura a genome editing e cisgenesi
Di fatto gli unici elementi passati non sostenuti dai movimenti green e che possono produrre vantaggi significativi per gli agricoltori sono l'apertura alle nuove tecniche genomiche (genome editing e cisgenesi) e un reddito equo per gli agricoltori che producono cibo in modo sostenibile.
Per il primo punto, quello relativo alle Ngt, occorrerà però aspettare un nuovo provvedimento normativo che consenta il superamento dello scoglio dell'equiparazione legale di queste tecnologie con gli Ogm. Con tutte le conseguenze negative che ciò comporta.
Il sostegno di Coldiretti nei confronti delle Ngt è testimoniato dall'accordo sottoscritto con Siga, la società di genetica agraria, per l'importante ruolo che queste tecnologie possono avere nella difesa della biodiversità e tipicità della nostra agricoltura.
Prandini è anche soddisfatto per la scelta di Strasburgo di sostenere un'etichettatura d’origine obbligatoria per tutti i prodotti alimentari. Un'ipotesi voluta dalla Coldiretti con la raccolta di 1,1 milioni di firme insieme ad altre organizzazioni europee nell’ambito dell’iniziativa dei cittadini europei (Ice) “Eat original! Unmask your food".
«Centrale è anche il richiamo - ribadisce Prandini - per evitare che la nuova strategia europea “Farm to Fork” favorisca importazioni di prodotti da paesi terzi che non rispettano gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni Italiane ed europee».
Il nodo della reciprocità
«In questo contesto è fondamentale che la Commissione recepisca la richiesta del Parlamento Ue di rafforzare i controlli alle frontiere per garantire il rispetto degli standard di produzione europei, in particolare in materia di sicurezza alimentare, benessere animale e pesticidi e di combattere le frodi e la contraffazione nel settore agroalimentare».
La dannosa apertura al Nutriscore
“L'apertura al Nutriscore è giudicata da Coldiretti pericolosa. «Abbiamo però ottenuto l’impegno a valutare l’esclusione dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) dai sistemi di etichettatura a semaforo che sono fuorvianti, discriminatori ed incompleti e finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta».
In questo modo per Prandini si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea.
Un passo falso che rischia di penalizzare la dieta mediterranea, un approccio semplicistico all’alimentazione che criminalizza ingiustamente le produzione di origine animali.