Leggera flessione dei consumi di ortofrutta e prezzi in lieve aumento nei primi 11 mesi del 2020. Sulla base delle rilevazioni fornite da Gfk ed elaborate dall’Osservatorio di Mercato di Cso Italy gli acquisti hanno perso l’1% rispetto allo stesso periodo del 2019. Una percentuale identica a quellad el periodo gennaio-ottobre per effetto della stabilità dei consumi di novembre a rispetto a quello dell’anno precedente.
Gli italiani da gennaio a novembre hanno consumato ortofrutta per 5,4 milioni di tonnellate spendendo il 5% in più rispetto al 2019 per effetto dell’aumento del prezzo medio.
A novembre 2020 le vendite di ortofrutta sono calate del 6% rispetto alla media del triennio 2016-2018
«I volumi di ortofrutta acquistati per il consumo fresco nel novembre scorso - ha commentato Elisa Macchi, direttore di Cso Italy - si sono attestati a circa 456 mila tonnellate, in linea con i quantitativi dello stesso mese del 2019, ma sotto di 6 punti percentuali rispetto alla media del triennio 2016-2018. Nonostante questo, quello di novembre si può definire ‘un buon risultato’ dopo il -10% anno su anno registrato a ottobre».
Sempre a novembre gli acquisti di frutta e verdura sono aumentati del 4% nelle famiglie con consumatori under 15, come ha sottolineato Daria Lodi del Cso, in coincidenza con la reintroduzione delle misure anti-Covid.
La frutta perde il 3% dei consumi
Ancora una volta, la riduzione è legata alla frutta con un calo del 3% dei quantitativi acquistati anno su anno. Scendono i volumi di mele (-12%), banane (-5%), kiwi (-10%), uva (-8%). Segni positivi al contrario per arance (+18%), clementine (+6%) e pere (+14%).
Tornano in positivo, dopo un bimestre di forti contrazioni, i consumi di ortaggi grazie a un significativo progresso del 3%. Si osservano, in particolare aumenti record per le patate che volano oltre le 46mila tonnellate (+11% anno su anno), lee carote (+13%), le cipolle (+19%), le zucchine (+7%) e radicchi (+9%). Scende invece a novembre l’acquisto di pomodori (-4%), mentre stabile risulta il consumo di insalate.
I prezzi medi per la frutta sono superiori del 4% rispetto a quelli di novembre 2019, per effetto di un’offerta media a 2 euro al kg. Anche gli ortaggi vengono pagati il 5% in più rispetto a novembre 2019 per un valore medio a scaffale di 1,94 euro al kg.
La pandemia ha trainato le vendite di ortofrutta confezionata
Sono aumentati per effetto della pandemia i volumi di ortofrutta confezionata: a novembre 2020 le vendite di prodotti a peso imposto hanno raggiunto le 130mila tonnellate circa, l’8% in più rispetto allo stesso mese del 2019 e rappresentano il 29% dei volumi acquistati. E’ calato invece del 3% il volume di frutta e della verdura vendute sfuse passato da 335 mila tonnellate nel novembre 2019 a 325 mila nel 2020.
Il 69% dei volumi è stato acquistato all’interno di un punto vendita della Gdo secondo la seguente ripartizione: il 39% nei supermercati (+5%), il 17% nei discount (+2%), il 10% negli iper (-6%), mentre solo il 3% del totale degli acquisti è avvenuto nelle piccole superfici (-14%). Sul fronte dei canali tradizionali, la quota rappresentata da fruttivendoli e mercati ambulanti rionali è per entrambe le categorie del 13%, ma i primi vedono una perdita degli acquisti del 6% mentre i secondi del 4%.
Dal punto geografico è cresciuta la domanda nelle regioni del Nord Ovest (+3%), Centro e Sardegna (+2%), mentre il Nord Est resta stabile e nel Sud e la Sicilia la richiesta è calata del 5%.