Poco meno di 3.600 erogazioni per un totale di circa 400 milioni di euro. Sono i prestiti concessi a imprese agricole dalle banche attraverso il Fondo gestito da Mediocredito centrale. In pratica 10 milioni al giorno. L'importo medio si aggira intorno ai 110mila euro, segno che le banche stanno istruendo pratiche più complesse di quelle fino a 30mila euro, notoriamente più semplici grazie alla garanzia statale al 100%.
A Banca Intesa la parte del leone, Toscana la più finanziata
L'istituto di credito che ha erogato più prestiti attraverso le garanzie dell'ex Cassa per il Mezzogiorno è Banca Intesa. Circa 109 milioni (27,5% del totale), con un valore medio di 203mila euro per pratica. Segue Banco Bpm (31 milioni di euro), terza Ubi (24 milioni) che con 947 operazioni è quella più attiva con le pratiche. Tra i territori che attingono maggiormente al fondo c'è la Toscana con 51,7 milioni di euro, seguita dal Veneto con 50,3 e la Lombardia con 47,3. Quest’ultima è in testa alle pratiche presentate, ben 372, seguita da Puglia (353) e Piemonte (302).
Il Fondo dispone di un modello in grado di leggere la bancabilità degli imprenditori. Così può far comprendere agli istituti le potenzialità di rientro dal credito erogato. Il parametro per la concessione del finanziamento garantito, infatti, può essere il fatturato, l’ammontare dei salari oppure le spese per gestione e investimenti relative ai 18 mesi successivi alla richiesta. A oggi, però, le garanzie gratuite per prestiti strutturati coprono fino al 90% per la durata di massimo sei anni. Con uno o due anni di pre ammortamento.
Finanziamenti fino a 25 anni, la parola al Senato
«Nonostante l’accesso diretto al fondo di garanzia di Mediocredito centrale sia uno strumento nuovo per gli imprenditori agricoli, la mole di credito che si smuove ogni giorno di più inizia ad essere rilevante per gli sviluppi futuri del comparto primario – dichiara il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate – ciò ci rincuora e fortifica la scelta che abbiamo sostenuto con le norme introdotte sin dal Decreto Cura Italia».
«Per questo con un ulteriore intervento normativo proposto al Decreto Agosto in discussione al Senato, allunghiamo i tempi dei finanziamenti fino a 20-25 anni, compiendo appieno e in neppure un anno – annuncia L’Abbate – quella rivoluzione per il credito in agricoltura che gli imprenditori ci chiedevano da tempo per sbloccare investimenti e creare così valore aggiunto per le proprie imprese e nuovi posti di lavoro al passo con i tempi».