I tre obiettivi della ministra Teresa Bellanova per l’utilizzo dei fondi del Recovery Plan:
- Sostenibilità,
- Reddito per i produttori,
- Occupazione
Tre temi sul tavolo
Li ha enunciati oggi nel corso dell’incontro in videoconferenza con gli Assessori regionali all'agricoltura.
Un confronto in remoto che ha affrontato tre temi:
- Il lavoro in corso sulla Strategia per un Sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e dell’acquacoltura nell’ambito del Piano nazionale Ripresa e Resilienza (Pnrr);
- lo stato dell’arte del negoziato sulla nuova PAC;
- le iniziative da assumere per il settore Ortofrutta con una convocazione a breve del Tavolo nazionale «per decidere le iniziative da assumere».
«L’occasione Recovery Plan deve essere vinta - ha stigmatizzato la Ministra Bellanova tracciando i punti della Strategia nazionale disegnata dal Mipaaf - e possiamo farlo solo condividendo con chiarezza contenuti, modi e tempi del lavoro».
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Tempi certi per il Pnrr
«Il che significa, ad esempio, la necessità di essere molto precisi sui tempi di esecuzione. Nel Pnrr non potranno essere inserite proposte non ben definite o con livelli di progettazione non adeguati, ma solo proposte realizzabili in tempi certi».
Tra i criteri di scelta indicati da Bellanova l’obiettivo strategico di privilegiare progetti che utilizzino mezzi e tecnologie italiane, in grado di incrementare il reddito e l’occupazione in modo duraturo, a vantaggio anche dei settori a monte e a valle di quello direttamente beneficiario dell’intervento.
«Se scelgo – chiarisce la Ministra a mo’ di esempio - di investire nel settore della meccanizzazione in agricoltura o dell’ammodernamento dei frantoi oleari so già che almeno l’85% della spesa andrà a beneficio dell’industria meccanica italiana, per agevolare la transizione verde, sostenere l’agricoltura di precisione e migliorare la sostenibilità dei processi produttivi».
«Per l’ennesima volta gli episodi drammatici degli ultimi giorni, dimostrano l’urgenza di intervenire sulle aree interne e sul rischio idrogeologico - ha proseguito la Ministra passando a illustrare i contenuti del Piano-».
Più attenzione alle aree interne
«Non possiamo continuare a lamentarci delle calamità naturali e dei conseguenti fenomeni di dissesto idrogeologico che regolarmente colpiscono vaste aree del nostro Paese se, al momento di programmare investimenti strategici come quelli del Recovery plan, non facciamo altro che spingere i cittadini verso le aree più densamente popolate, perché quelle rurali non sono dotate dei più elementari servizi, come ospedali, strade, scuole e connettività all’altezza delle sfide del presente e future».
«Su questo è necessario intervenire in modo organico, e soprattutto assumere per intero la consapevolezza sul ruolo strategico che l’agricoltura può rivestire. L’occasione del Recovery Plan non può essere sprecata. Quando si parla di sanità, educazione, trasporti, comunicazione e servizi, dobbiamo pensare che la parte del Paese oggi più fragile può e deve offrire nuove possibilità di vita e di lavoro ai cittadini».
Rinnovare la pubblica amministrazione
Per questo, ha sottolineato la Ministra, «il rinnovamento della Pubblica Amministrazione in termini di personale, competenze, strutture, è aspetto fondamentale e prioritario. Un aspetto determinante senza il quale non si può pensare di affrontare una programmazione di questa portata. Un problema di cui dobbiamo farci carico tutti, Stato e Regioni, perché riguarda tutti».