Riso, stop alla proposta di alzare i livelli di triciclazolo per quello importato

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Le organizzazioni professionali plaudono al no del parlamento Ue all'import con livelli di triciclazolo oltre la soglia consentita attualmente in Europa

Con le importazioni di riso da India, Pakistan, Vietnam, Myanmar e Cambogia che hanno superato in Italia i 149 milioni di chili nei primi nove mesi del 2023 è importante la decisione in plenaria del Parlamento europeo che a larghissima maggioranza ha chiesto alla Commissione Ue di ritirare la proposta su aumento limiti triciclazolo, un agrofarmaco vietato nell’Unione europea ma utilizzato dai principali Paesi produttori dell’Asia ma anche dall’America del Sud.

Un pronunciamento che segue il mancato supporto nel Consiglio Ue del maggio scorso che deve ora portare la Commissione Ue, come sottolinea Coldiretti, a ritirare subito la proposta di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/kg.

Risultato importante

«Si tratta di un risultato importante per le nostre produzioni – spiega il presidente della Federazione nazionale di Prodotto Riso di Confagricoltura, Giovanni Perinotti – che formalizza la posizione già espressa il 29 novembre scorso dalla Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Ue, contraria all’adozione del provvedimento che proponeva di aumentare a 0,09 mg/kg il livello massimo residuo per il Triciclazolo, limitatamente al prodotto importato».

«Attualmente – continua Perinotti - in Europa il fungicida è di fatto vietato, in quanto la soglia massima è di 0,01 mg/kg. “L’aumento dei valori – spiega Perinotti - avrebbe ulteriormente favorito l’import di riso da Paesi che non hanno gli stessi vincoli alla produzione applicati nella UE: questo significa che non sarebbe stato possibile garantire la reciprocità nella tutela della sicurezza alimentare, né la tenuta della competitività delle nostre imprese. L’India sarebbe stato il principale beneficiario dell’eventuale adozione della misura respinta oggi dal Parlamento».

Un rischio sanitario

Il Parlamento europeo in plenaria, spiega Coldiretti, ritiene che la proposta di regolamento non rispetti gli impegni assunti per preservare la competitività nel mercato dell’Unione e l’elevata sicurezza dei consumatori e potrebbe creare barriere o potenziali interruzioni degli scambi, causando impatti significativi su consumatori, agricoltori e sul settore alimentare in Europa e altrove. L’ammissione di una certa quantità di tale principio chimico nel prodotto importato oltre a danneggiare le imprese italiane ed europee del settore, rappresenterebbe un potenziale rischio sanitario per i consumatori con un chiaro passo indietro sul principio di precauzione.

Divieto nella Ue

A partire dal 2016 l’uso di tale sostanza attiva è stato vietato in Ue. Per Coldiretti il voto contrario sul triciclazolo nel riso è un primo passo per il rispetto in Europa del principio di reciprocità in modo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute.

Riso, stop alla proposta di alzare i livelli di triciclazolo per quello importato - Ultima modifica: 2023-12-14T16:22:32+01:00 da Alessandro Maresca

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