Oggi è scattato il semaforo verde dell’Europarlamento al nuovo regolamento che incoraggia il riuso delle acque reflue depurate (le acque reflue urbane trattate in un impianto di bonifica) per l'irrigazione in agricoltura. E' stato approvato in via definitiva senza votazione, in apertura di sessione, ma aveva incassato il via libera del Consiglio europeo il 7 aprile scorso in seguito a un accordo sul testo finale tra le due istituzioni europee arrivato nel dicembre 2019 (vedi qui).
Nel rispetto dei principi dell’economia circolare, il nuovo regolamento si propone di garantire le risorse idriche per l’irrigazione dei campi in periodi di siccità e di scongiurare i rischi di perdita di raccolto attraverso il riutilizzo delle acque reflue. La scarsità d'acqua e la siccità rappresentano un problema in molti Stati membri.Secondo la Commissione europea soffrono di stress idrico almeno l'11% della popolazione europea e il 17% del territorio.
Per un Paese come l’Italia, alle prese con una riduzione delle precipitazioni anche quest'anno, si tratta di una possibilità in più per assicurare l’irrigazione nei campi. «Il regolamento rappresenta un ulteriore passo - ha commentato la relatrice del provvedimento Simona Bonafè - verso la transizione a un'economia circolare, potremmo riutilizzare potenzialmente 6,6 miliardi di metri cubi di acqua entro il 2025, rispetto agli attuali 1,1 miliardi di metri cubi all'anno».
Con un «investimento inferiore a 700 milioni – ha aggiunto - si potrebbe recuperare più della metà dell'attuale volume di acqua proveniente da impianti di trattamento delle acque reflue dell'Ue, evitando oltre il 5% dell'estrazione diretta da corpi idrici e sotterranei».
Il regolamento entra in vigore nel 2023
Il provvedimento definisce per la prima volta a livello europeo i requisiti minimi per l'utilizzo delle acque di recupero (cioè le acque reflue urbane che sono state trattate in un impianto di bonifica) per scopi agricoli in modo sicuro, proteggendo le persone e l'ambiente. Le nuove misure potranno essere applicate dal 2023.
Le nuove norme garantiranno che le acque reflue trattate siano riutilizzate in modo più ampio per limitare l'uso dei corpi idrici e delle acque sotterranee. Il calo dei livelli delle acque sotterranee, dovuto in particolare all'irrigazione agricola, ma anche all'uso industriale e allo sviluppo urbano, è una delle principali minacce per l'ambiente idrico dell'Ue.