Usa e Cina, Confagricoltura: l’accordo cambierà le rotte delle commodity

Secondo il presidente Giansanti, l'accordo tra Usa e Cina penalizzerà l’Ue. Da qui la necessità di aumentare la produzione Ue di cereali e proteine vegetali

L'accordo Usa-Cina potrebbe, come segnala il presidente di Confagricoltura, Giansanti, stravolgere le rotte del commercio mondiale delle commodity a scapito dell’Ue. È quindi sempre più impellente la necessità di aumentare la produzione europea di cereali e proteine vegetali e ridurre la dipendenza dall'import.

L’accordo tra Usa e Cina spariglierà le carte sul commercio internazionale delle commodity e penalizzerà, in particolare, i Paesi dell’Ue che oggi esportano nel Paese dl Dragone. Lo ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura a proposito della firma del 15 gennaio, per la cosiddetta “fase uno” dell’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Cina annunciata del presidente Usa Donald Trump. Un’intesa che contribuirà a distendere i rapporti commerciali tra i due Paesi e a rilanciare le stime di crescita per il 2020.

«Dovremo esaminare con grande attenzione - ha avvertito Giansati - i contenuti del nuovo accordo tra Stati Uniti e Cina. Dalle anticipazioni che sono state diffuse, l’intesa potrebbe alterare i flussi e le dinamiche del mercato delle commodities agroalimentari a livello mondiale».

 

L’import agroalimentare in Cina arriverà a 40 miliardi di dollari

Da parte statunitense è stato indicato che le autorità di Pechino hanno assunto l’impegno a far salire almeno fino a 40 miliardi di dollari in due anni le importazioni di prodotti agroalimentari dagli Usa.

«In pratica, le importazioni della Cina dovrebbero raddoppiare in valore rispetto ai livelli in essere fino all’avvio del contenzioso commerciale - ha sottolineato Giansanti - L’aumento andrebbe a scapito degli altri principali fornitori del mercato cinese: Unione europea, Australia, Argentina e Nuova Zelanda. Da parte nostra, invitiamo la Commissione Ue a valutare se la nuova intesa tra Stati Uniti e Cina rispetta in pieno le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in materia di libera concorrenza».

 

Previsti cambiamenti di rotta per le importazioni di soia dagli Usa

Confagricoltura ricorda, in particolare, le recenti vicende che hanno caratterizzato il commercio internazionale della soia. A seguito del crollo delle esportazioni verso la Cina, gli Stati Uniti sono diventati il primo fornitore di soia del mercato europeo con un’incidenza di oltre il 70% sul totale delle importazioni. La percentuale risulta più che raddoppiata rispetto alla situazione in essere alla metà del 2018.

Coltivazioni di soia

“Questa situazione è destinata a cambiare – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura – a seguito della nuova intesa tra Stati Uniti e Cina e la prevedibile ripresa delle esportazioni di soia statunitense verso il mercato cinese. Fino all’avvio del contenzioso commerciale, il 60% delle esportazioni complessive di soia degli Usa era destinato alla Cina”.

 

Necessario aumentare la produzione Ue di cereali e proteine vegetali

“Dovremo verificare con attenzione gli effetti sui prezzi della rotazione dei flussi commerciali, che sembra prossima. Inoltre, a livello europeo, occorre varare un piano straordinario per l’aumento della produzione di cereali e proteine vegetali, al fine di ridurre la dipendenza dalle importazioni dai Paesi terzi”.

Confagricoltura segnala, infine, che le importazioni cinesi di soia prodotta negli Usa sono già in ripresa. Lo scorso mese di novembre, stando ai dati del ministero dell’agricoltura di Pechino, gli acquisti sono ammontati a 2,6 milioni di tonnellate: il quantitativo mensile più elevato dall’inizio del 2018.

 

 

Usa e Cina, Confagricoltura: l’accordo cambierà le rotte delle commodity - Ultima modifica: 2020-01-03T10:45:01+01:00 da Francesca Baccino

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