Il digestato non è uno scarto, ma un vero sottoprodotto, con un valore economico ben preciso e che, come tale, deve essere sfruttato.
È questo, in sintesi, quanto emerso dal Biogas Day organizzato da Vogelsang a Treviglio a metà febbraio scorso. La giornata, che ha avuto il patrocinio della regione Lombardia, è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte del biogas in Italia e soprattutto sulle recenti modifiche al regime degli incentivi.
Tra le novità più importanti emerse nel corso del convegno, oltre alla necessità – imprescindibile – di considerare il digestato come un bene di valore, va senz’altro ricordato l’obiettivo che la regione Lombardia si è data in merito alla copertura delle vasche: entro quattro anni, ha sottolineato Gabriele Boccasile, dovranno essere tutte coperte, per evitare che l’acqua piovana vada ad aumentare il volume del chiarificato da smaltire e che, d'altra parte, si abbiano dispersioni di ammoniaca nell'atmosfera. Infine, sempre dalla Regione arriva l’impegno ad adoperarsi per far sì che il digestato sia considerato un fertilizzante e dunque utilizzabile dagli agricoltori senza alcun vincolo.
Il digestato non è uno scarto
Al Biogas Day Vogelsang tutti i relatori sono stati concordi nel considerarlo uno dei prodotti della digestione anaerobica, allo stesso modo del biogas