Anicav: «Campagna pomodoro da industria 2024 lunga e difficile»

anicav campagna 2024
Chiusa con 5,3 milioni di tonnellate di prodotto trasformato. Sulle rese di in campo hanno pesato le avverse condizioni climatiche

Lunga, difficile, molto complicata. Così Marco Serafini, presidente di Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali) definisce la campagna 2024, appena conclusa, del pomodoro da industria in Italia.

Marco Serafini
Marco Serafini

«Le problematiche legate alla gestione delle risorse idriche, in particolare, hanno avuto un importante impatto sull’andamento della campagna e, se non si correrà ai ripari, la situazione sia al Nord sia al Sud potrebbe, nei prossimi anni, diventare insostenibile. C’è bisogno, quindi, di interventi infrastrutturali finalizzati all’efficientamento della filiera e a scongiurare i rischi legati all’emergenza idrica: la costruzione della diga di Vetto nel bacino Nord e la creazione di un’opera infrastrutturale di collegamento tra la diga di Occhito, in provincia di Foggia, e quella del Liscione, in provincia di Campobasso, rappresenterebbero una prima importante risposta per il nostro settore».

Anicav, in campagna 2024 pesa prezzo materia prima

Giovanni De Angelis
Giovanni De Angelis

Oltre alla variabile climatica, per Anicav nella campagna 2024 a pesare sulle aziende trasformatrici rimane sempre il prezzo della materia prima, che continua a essere il più alto al mondo anche a causa dei costi elevati cui la parte agricola deve far fronte.

«Per restare competitivi sarà prioritario, in un contesto sempre più globalizzato come quello in cui le nostre imprese operano, cominciare a lavorare, sia al Nord sia al Sud, per un riequilibrio dei prezzi del pomodoro – dichiara Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav –. A tal fine non è più procrastinabile adoperarsi per trovare soluzioni innovative che possano portare a un efficientamento produttivo puntando, ancor più e meglio, sulla ricerca varietale, sull’evoluzione delle tecniche produttive e ripensando l’organizzazione e il livello dimensionale delle imprese agricole, sempre salvaguardando la qualità e la sicurezza delle produzioni e il rispetto dei lavoratori».

Campagna di trasformazione 2024, i numeri

pom industria
La campagna 2024 si è chiusa in Italia con 5,3 milioni di tonnellate di prodotto trasformato

Ma, scendendo nei particolari, come è andata la campagna di trasformazione del pomodoro 2024 in Italia? Anicav informa che si è chiusa con una produzione di 5,3 milioni di tonnellate di prodotto trasformato, in leggera riduzione (-2,5%) rispetto al 2023, ma con una sostanziale flessione rispetto alle programmazioni fatte, in particolare nel bacino Nord, nonostante un maggiore investimento in ettari a livello nazionale (+11% sul 2023).

«Per Anicav la campagna 2024 è stata molto complessa con siccità al Sud e sovrabbondanza di piogge al Nord che hanno causato frequenti fermi fabbrica e allungato il periodo di lavorazione fino a inizio novembre – sottolinea Serafini –. Analizzando nel dettaglio i risultati della campagna, al Centro-Sud sono state trasformate 2,87 milioni di tonnellate (+10% rispetto al 2023), mentre nel bacino Nord il trasformato finale è stato di 2,4 milioni di tonnellate (-14% rispetto allo scorso anno). Tutto ciò nonostante l’incremento delle aree trapiantate rispetto alla scorsa campagna di trasformazione. Si è registrato un peggioramento delle rese agricole, in maniera più marcata al Nord, e delle rese industriali, in entrambi i bacini produttivi, stante la necessità di utilizzare maggiori quantità di materia prima per riuscire a garantire gli elevati standard qualitativi che, da sempre, caratterizzano le nostre produzioni, con un significativo impatto sui costi di produzione».

L’Italia terzo paese trasformatore al mondo

pom trasformato
L’Italia si conferma nel 2024 il terzo paese trasformatore di pomodoro a livello mondiale, dopo la Cina e gli USA

L’Italia, aggiunge De Angelis, si conferma nel 2024 il terzo paese trasformatore di pomodoro a livello mondiale, dopo la Cina (che registra un incremento del 31% rispetto al 2023 e del 68% sul 2022) e gli USA (in calo del 14% sulla scorsa campagna).

«L’incremento produttivo della Cina rappresenta un’importante fonte di preoccupazione per l’industria italiana della trasformazione del pomodoro: pur non riguardando direttamente le nostre produzioni – ricordiamo che l’Italia è il primo esportatore al mondo di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale – l’aumento delle esportazioni in ambito Ue da parte di paesi che producono sotto le soglie minime di sostenibilità ambientale e sociale rischia di incidere sulle dinamiche commerciali interne danneggiando lavoratori, consumatori e ambiente.

Per questo motivo, a tutela della filiera, l’Anicav ritiene necessario porre in essere una serie di iniziative in sede Ue finalizzate, da un lato, a introdurre il principio di reciprocità per cui tutti devono avere e rispettare le stesse regole e, dall’altro a estendere a livello europeo la norma, già vigente in Italia, in base alla quale la passata deve essere ottenuta solo da pomodoro fresco e riportare in etichetta lo Stato di produzione del pomodoro e, qualora il ciclo produttivo lo consenta, anche la zona dove il pomodoro è stato coltivato».

Assemblea pubblica di Anicav, Il Filo Rosso del Pomodoro

Su queste tematiche di grande importanza e attualità per il settore si discuterà nel corso dell’assemblea pubblica di Anicav, Il Filo Rosso del Pomodoro. Tra infrastrutture strategiche e tutela del Made in Italy - in programma a Parma, presso l’Auditorium Paganini, il prossimo 3 dicembre – alla quale interverranno rappresentanti delle istituzioni e del governo e i principali player del comparto della trasformazione del pomodoro e della rappresentanza professionale agricola.

 

Anicav: «Campagna pomodoro da industria 2024 lunga e difficile» - Ultima modifica: 2024-11-22T19:14:53+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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