Agea, “Criminal focus area” il progetto per contrastare la criminalità in agricoltura

I controlli si basano su immagini aerofotografiche scattate ogni anno su un terzo del territorio italiano, consentono di identificare zone critiche da monitore e prevenire i fenomeni connessi alle attività produttive. Vitale: «Nuovi strumenti di intelligence a servizio della legalità». Presentati tre casi studio

Contrastare i fenomeni criminali connessi alle attività produttive grazie a strumenti tecnologici innovativi e all’avanguardia messi a disposizione degli addetti ai lavori e forze dell’Ordine impegnati nel ripristino e nel rafforzamento della legalità nelle Regioni che sono parte del Programma Pon Legalità. È l’obiettivo del progetto Criminal focus area (Cfa) realizzato dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) e sviluppato sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto con il ministero dell’Interno.

Il progetto, anche se concentrato su precise zone geografiche (Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Basilicata), prende in esame l’intero territorio nazionale per identificare tutte quelle superfici che ospitano segmenti di filiere del settore agroalimentare - come la filiera della carne bovina, suina, ovicaprina, latte, pomodoro, ecc. - che, interconnettendo le regioni meno sviluppate con il resto del Paese, potrebbero essere condizionate da attività illecite con effetti negativi su libertà di iniziativa e concorrenza.

Agea

Tecnologia a servizio della legalità, Vitale: «Agea farà itelligence amministrativa»

«Mettere la tecnologia a supporto della prevenzione e repressione di importanti fenomeni criminosi, come per esempio l’interramento dei rifiuti, il caporalato, le terre percorse dal fuoco, pone un tassello importante nel nostro ambizioso progetto di ripristino della legalità, in particolare nelle aree meno sviluppate e quindi più deboli del paese – ha commentato il direttore Agea Fabio Vitale durante la presentazione del progetto svoltasi a Roma –. Grazie ai finanziamenti europei previsti dal Pon Legalità è stato possibile mettere a servizio delle forze di polizia, degli enti pubblici e degli enti locali gestori del territorio le più moderne tecnologie in materia di telerilevamento di fotointerpretazione del suolo capaci di fornire informazioni preziose sia per le attività di indagine, sia per le attività di gestione e monitoraggio del territorio».

L’importanza dei dati

«Sulla base di questo cruscotto informativo vogliamo innescare una dinamica attività di ricerca – ha puntualizzato Vitale – con l’obiettivo di perfezionare il sistema, identificare nuovi scenari di rischio e sviluppare, grazie alla continua raccolta di dati e informazioni, connessioni sempre più ampie per promuovere una cultura di “sistemi di correlazioni” basati principalmente su dati ambientale fisici, piuttosto che antropici. Solo creando una proficua sinergia tra amministrazioni, impulso economico e coesione sociale è infatti possibile intervenire per il rafforzamento della legalità nell’ambito delle filiere agroalimentari e lo sviluppo di economie sostenibili».

Relazione tra povertà e criminalità

«Le Criminal focus area – ha spiegato il direttore Associazione mondiale di zootecnia e referente scientifico del progetto Andrea Rosati – sono aree potenzialmente interessata da attività criminose e il loro monitoraggio e lo sviluppo di correlazioni con dati giudiziari, ambientali ed economici costituiscono degli strumenti di supporto decisionale e di valutazione e controllo del territorio».

Dalle ricerche effettuate, come spiegato da Rosati, emerge che la maggior parte delle Cfa sono concentrate nelle zone del mezzogiorno e nella stessa area si registrano il maggior numero di famiglie in condizioni di povertà relativa, evidenziando una situazione di correlazione tra criminalità e povertà.

Agea, con l’individuazione delle Criminal focus area meno reati ambientali

«Confrontando le Criminal focus area con i reati ambientali – ha concluso Rosati – emerge una strettissima correlazione tra i fenomeni, che può essere ulteriormente approfondita, e conferma che l’individuazione delle Cfa può consentire la prevenzione dei fenomeni illeciti e quindi dei reati ambientali».

Tre casi studio

Durante il convegno sono stati illustrati tre casi studio di applicazione del progetto Cfa che hanno visto il coinvolgimento tre aree particolarmente sensibili del Paese: il comune di Caivano, la Regione Sicilia e il comune di San Severo

Con il progetto pilota di Caivano si è mirato ad instaurare un dialogo tra Agea, Istituzioni nazionali e locali al fine di raggiungere progressivamente un maggiore controllo in ambito ambientale ed edilizio: dall’interramento dei rifiuti a fenomeni di caporalato, dall’individuazione di discariche abusive alla baraccopoli.

Per la Regione Sicilia è stato attivato un sistema di monitoraggio e salvaguardia, grazie a un finanziamento da quasi 31 milioni di euro del Pon Legalità, per un importante progetto di videosorveglianza sull’intero territorio regionale. Il "Sicily Cyber Security" ha previsto l’implementazione di soluzioni tecnologiche per il monitoraggio delle aree a maggior tasso di episodi di illegalità al fine di creare le condizioni di un controllo diffuso e capillare del territorio, con specifico riferimento alle aree industriali e rurali e per prevenire e contrastare i fenomeni criminosi a danno di aree naturalistiche di interesse collettivo. L’iniziativa ha visto l’innovativo Cruscotto Cfa protagonista degli studi preliminari per l’individuazione delle aree maggiormente a rischio e il posizionamento strategico della strumentazione di videosorveglianza ai fini delle attività di prevenzione del danno ambientale.

Infine, grazie al lavoro di collaborazione tra l’amministrazione di San Severo e Agea è stato raggiunto un sinergico e proficuo scambio di elementi che ha reso possibile la delimitazione di diverse Criminal focus area sul territorio oggetto di indagine. È il caso, per esempio, della Cfa localizzata a sud-est del centro abitato di San Severo (denominata “gran ghetto”) dove sono state monitorate le diverse variazioni d’uso del suolo che l’area ha subito dal 2014: da occupazione di terreni agricoli a edificazione di strutture precarie, interventi di natura igienico-sanitaria e di bonifica dei rifiuti, fino all’intervento di installazione di moduli abitativi e cisterne d’acqua a opera dell’amministrazione comunale, avvenuto nel 2020.

Tra gli eventi criminosi che interessano il territorio di San Severo anche l’abbandono incontrollato di rifiuti, segnalato dalla Polizia locale in due aree delimitate poi dal cruscotto come Cfa: la prima già nel 2018 sottoposta a sequestro per rischi per l’ambiente circostante; la seconda a sud del centro abitato che ha visto una variazione del suolo a seguito di abbandono di rifiuti speciali a partire dal 2019.

Non da ultimi, gli abusi edilizi che, seppur risalenti a un periodo antecedente l’avvio del progetto (2016-2019), sono stati monitorati attraverso il cruscotto che ha delimitato una Cfa per edificazione residenziale, industriale e artigianale, in una zona agricola con tutela paesaggistica.

Come funziona il progetto Cfa di Agea

AgeaSviluppato a partire dal 2021 sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto con il ministero dell’Interno, nasce con Agea il progetto Criminal focus area. Un investimento di oltre 48 milioni di euro, di cui il 50% direttamente finanziato dall’Agenzia erogatrice.

Amministrazioni locali e nazionali, strutture a finalità pubblica partecipate dai produttori, organi di Polizia e controllo potranno utilizzare infrastrutture informatiche per monitorare e analizzare le variazioni quali-quantitative che indicano possibili attività illegali, come discariche abusive, sversamenti, baraccopoli collegate al caporalato e manufatti abusivi che ostacolano uno sviluppo economico-sociale sano. Questi controlli si basano su immagini aerofotografiche scattate ogni anno su un terzo del territorio italiano e consentono di identificare delle zone critiche da monitorare costantemente.

 

 

Agea, “Criminal focus area” il progetto per contrastare la criminalità in agricoltura - Ultima modifica: 2023-09-21T11:23:44+02:00 da Laura Saggio

1 commento

  1. In riferimento al progetto Criminal focus area direi che non ci vogliono tanti soldi per controllare l illecito
    Ma basterebbe che la Sig.ora Agea modifica le domande , con Contratti Veri di affittano, contratti stipulati e firmati di ambedue interessati davanti a un notaio o Pibblico Ufficiale
    E chiudesse stavolta x tutti le finestre
    Inoltre dare una stretta serrata a tutti i Patronati , dando una giusta punizione a chi ha sgarrato in complicità alle frode . Perche e di questo che stiamo parlando
    I Patronati sono i principali artefici . Inoltre mandare ai controlli in campo personale qualificato anche qui c’è speculazione di denaro.

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