Sono diverse le specie di cocciniglie che possono infestare gli agrumi creando danni economici e che, pertanto, richiedono un controllo attivo.
La maggior parte è stata “importata” in tempi relativamente recenti ed oggi si teme che possano giungere in Italia e insediarsi nei comprensori agrumicoli nuove pericolose specie, come Protopulvinaria pyriformis e Unaspis yanonensis.
Coccidi e diaspidi
Tra le specie principali che attualmente interessano gli agrumi in Italia sono da citarne alcune appartenenti al raggruppamento dei coccidi (Planococcus citri, Saissetia oleae, Ceroplastes rusci) e dei diaspidi (Aonidiella aurantii, Insulaspis gloverii, Cornuaspis beckii ecc.).
Ognuna di queste specie ha peculiarità biologiche ma tutte sono comunque accomunate da alcune caratteristiche comuni, come ad esempio l’efficace capacità di proteggere il corpo con tegumenti esterni (scudetto), la forte scalarità di schiusa delle uova ed una discreta capacità a differenziare forme di resistenza che rendono non semplice combatterle con i soli trattamenti insetticidi.
Questi fitomizi, inoltre, si avvantaggiano di eccesive concimazioni azotate che mettono a loro disposizione l’elemento più limitante alla produzione di proteine essenziali. Una potatura razionale, che agevola l’arieggiamento e la penetrazione della luce nella chioma, contrasta lo sviluppo delle cocciniglie, soprattutto per le generazioni estive nella fase di neanide di prima età, quando gli individui sono piccoli e mobili, esposti alla disidratazione.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Fitotossicità della saliva
La cocciniglia rossa forte (A. aurantii), proveniente dalle regioni asiatiche e insediata in Italia da circa un ventennio, è una delle cocciniglie più difficili da controllare sugli agrumi. L’insetto negli ambienti dell’Italia meridionale sverna in vari stadi di sviluppo. Le femmine fecondate depongono scalarmente 60-150 uova ma le neanidi, essendo la specie ovovivipara, nascono immediatamente.
Le neanidi, dopo la fuoriuscita dal follicolo materno, hanno una breve fase mobile e poi si fissano colonizzando così nuova vegetazione. Solitamente A. aurantii compie fino a quattro generazioni complete all’anno. Il primo volo dei maschi, meno intenso, si verifica tra la fine di aprile e l’inizio di maggio (con variazioni anche di un mese, a seconda dell’andamento stagionale), il secondo nella prima decade di luglio, il terzo a fine agosto ed il quarto a fine settembre-inizio di ottobre.
Alla produzione di melata, caratteristica comune per gli insetti succhiatori (cocciniglie, afidi, cicaline), la cocciniglia rossa forte aggiunge la fitotossicità della saliva che provoca sui frutti e sulle foglie evidenti decolorazioni e sui rametti screpolature e spaccature della corteccia.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Le tecniche di controllo bio
Per il controllo dell’aonidiella, solitamente si interviene con trattamenti con olio bianco o con insetticidi registrati sulla coltura sulle neanidi di prima e seconda età delle generazioni estive, monitorando il volo degli adulti con trappole attivate con feromone sessuale e direttamente la popolazione sulla vegetazione con l’ausilio di una lente di ingrandimento. L’uso dei modelli previsionali basati sui gradi giorno è molto utile per un più preciso posizionamento degli interventi a livello di comprensorio. Una possibilità di controllo biologico di A. aurantii sono i lanci programmati del suo parassitoide Aphytis melinus, allevato in Sicilia nella biofabbrica regionale ma venduto anche da altre biofabbriche private.
Da qualche anno, infine, è possibile applicare la confusione sessuale, grazie alla disponibilità commerciale dei diffusori di feromoni che vanno posizionati precocemente nell’agrumeto, prima dell’inizio del primo volo primaverile (quindi entro marzo-aprile, a seconda della precocità dell’area). Chi è interessato ad utilizzare questa nuova forma di controllo biologico, pertanto, dovrà affrettarsi ad acquistare e posizionare i diffusori che dovrebbero avere una durata sufficiente a coprire l’intero ciclo annuale dell’insetto.