A dicembre le vendite di mele italiane hanno registrato, in tutte le regioni di produzione, un andamento brillante: complessivamente sono state commercializzate oltre 165mila tonnellate di prodotto. A fare il punto sulla campagna 2019-2020, il 14 gennaio scorso, è stato il Comitato Marketing di Assomela che riunisce i principali consorzi di produttori italiani.
L'offerta italiana di mele nel 2019 si è fermata a 2.095.586 tonnellate, il 7% in meno rispetto a quella dello scorso anno, ma la produzione destinata al mercato fresco è risultata essere tra le più basse di sempre: 1.726.512 tonnellate, inferiore di ben il 13% rispetto alla media dei tre anni precedenti (escludendo la produzione del 2017).
Valutando comunque le condizioni attuali del mercato italiano ed europeo, sia negli altri paesi produttori che nei paesi tradizionalmente importatori di mele italiane, Assomela prevede, inoltre, per il resto della stagione, dinamiche favorevoli, sia come richiesta, in un mercato deficitario, che come quotazioni.
La situazione per varietà
Per tutte le varietà principali si registrano al momento, secondo l'analisi di Assomela, trend di vendita soddisfacenti:
Golden: la giacenza è la più bassa dell’ultima decennio (escludendo ovviamente il gennaio 2018) e dell’8% inferiore a quella dello stesso periodo dello scorso anno.
Red Delicious: le giacenze non raggiungono le 125mila tonnellate (quasi il 25% inferiori a quelle dello scorso anno) e le vendite, molto spedite in dicembre, sono state superiori alle 26mila tonellate.
Gala: la produzione nel 2019 è paragonabile a quella del 2018, la giacenza è in linea con la media degli anni precedenti.
Granny Smith: si registrano al 1° gennaio stocks a 65mila tonnellate, tra i più bassi registrati negli ultimi anni.
Fuji: vendite superiori alle 12mila tonnellate nel mese di dicembre e stocks decisamente al di sotto della media delle ultime stagioni.
Altre varietà, tra cui in modo particolare le varietà club, i piani di decumulo procedono fluidi così come inizialmente previsto.