La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica aperta sino al 5 aprile 2018 sul futuro degli impollinatori e in particolare delle api.
La Commissione è infatti preoccupata sulla crisi degli impollinatori che registra tra i soggetti una crescente crisi di estinzione.
Gli impollinatori selvatici come le api, le farfalle e molti altri insetti impollinano le colture e le piante selvatiche, in modo che possano portare frutto e seme. Circa 5 miliardi di euro di produzione agricola annua dell'UE sono attribuiti direttamente agli impollinatori.
La revisione intermedia della strategia UE 2020 sulla biodiversità ha dimostrato che l'impollinazione potrebbe diminuire in modo significativo. Quasi 1 su 10 specie di api e farfalle si trova ad affrontare l'estinzione secondo la Lista rossa europea.
Per contrastare il declino, la Commissione sta cercando di sviluppare un'iniziativa europea sugli impollinatori e invita scienziati, agricoltori e imprese, organizzazioni ambientali, autorità pubbliche e cittadini a contribuire.
La Commissione ha pubblicato il 1° dicembre 2017 una tabella di marcia per l'iniziativa UE sugli impollinatori. La tabella di marcia presenta il problema, l'obiettivo dell'iniziativa e le possibili opzioni su come raggiungere l'obiettivo. L'iniziativa può essere strutturata attorno ai seguenti obiettivi specifici:
- Migliorare la conoscenza sugli impollinatori
- Affrontare le cause del declino degli impollinatori
- Aumentare la consapevolezza e migliorare la collaborazione e la condivisione delle conoscenze
La Commissione ha già indicato che le minacce dirette agli impollinatori comprendono il cambiamento dell'uso del suolo, la gestione agricola intensiva e l'uso di pesticidi, l'inquinamento ambientale, le specie esotiche invasive, i patogeni e il cambiamento climatico.
Il Commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan, in occasione dell’apertura della consultazione pubblica ha dichiarato: «Gli impollinatori sono troppo importanti per la nostra sicurezza alimentare e le comunità agricole, così come per la vita sul pianeta. Non possiamo permetterci di continuare a perderli».