I frutticoltori e i viticoltori associati del Condifesa Trento (Codipra), che nel corso del 2021 hanno subito forti danni da grandine o da altri eventi calamitosi riceveranno entro Natale 75 milioni di euro a ristoro dei danni subiti nell’annata agraria appena conclusa e in particolare in relazione alle due forti e straordinarie grandinate che hanno colpito il Trentino la scorsa estate. Lo hanno reso noto il presidente e la direttrice del Codipra Giorgio Gaiardelli e Marica Sartori.
Due le aree particolarmente colpite: la Valle di Non con due diverse grandinate del 29 giugno e del 22 luglio, e la Rotaliana con epicentro Cadino e Roverè della Luna, in questo caso la coltura maggiormente colpita è stata quella della viticoltura.
«Per fortuna qui da noi le gelate tardive che pure si sono manifestate per più giorni, hanno fatto pochi danni perlomeno nella maggior parte del territorio provinciale – ha spiegato Sartori –. Questo perché quest’anno lo stadio fenologico, anche per l’inverno freddo, è stato ritardato rispetto agli ultimi anni».
Le due grandinate invece hanno colpito in modo molto forte le aree arrivando a compromettere fino al 100% del prodotto e si sono caratterizzate per la grande vastità delle zone colpite e per l’importante percentuale di danno arrecato.
Gaiardelli: «Non assicurarsi è da irresponsabili»
«Una cosa è ormai certa – ha sottolineato Gaiardelli – immaginare di fare agricoltura specializzata come la nostra frutti-viticoltura senza un’adeguata copertura assicurativa è da irresponsabili. I produttori trentini siano essi professionali che part time lo hanno capito molto bene arrivando, con grande senso di responsabilità, ad assicurare la quasi totalità delle produzioni. Quest’anno il valore del prodotto assicurato, tenendo conto di tutte le produzioni, ha raggiunto per la prima volta i 500 milioni di euro – ha aggiunto il presidente – ai quali vanno aggiunti i fondi mutualistici con oltre 500 milioni di produzioni tutelate con tali strumenti».
«In totale i fondi intercettati annualmente a sostegno del sistema assicurativo agricolo in trentino sono stati di oltre 41 milioni per le polizze e otto per i fondi mutualistici sfiorando così i 50 milioni di euro, una cifra di tutto rispetto che è arrivata al mondo agricolo trentino – ha ricordato Sartori –. Non dobbiamo dimenticare che in Trentino sin dall’inizio degli anni 2000 Codipra ha promosso, anche con il contributo della Pat, l’attivazione dei fondi mutualistici, percorrendo tra i primi questo percorso che vede un processo di condivisione del rischio tra gli agricoltori, sfruttando il principio della mutualità caro agli agricoltori».
Le nuove formule di copertura
Dal 2019 sono stati attivati tre nuovi fondi mutualistici, un fondo fitopatie e due fondi per la stabilizzazione del reddito, Ist Mele e Latte, che sono importanti al pari delle polizze grandine, in particolare i fondi per la stabilizzazione del reddito hanno l’obiettivo di proteggere il reddito aziendale e quindi la sostenibilità economica delle imprese agricole di fronte in particolare a crisi di mercato e quindi anche alla riduzione del prezzo delle mele e del prezzo del latte.
Tutti sostenuti dai fondi comunitari con lo straordinario sostegno pubblico del 70% della spesa. Codipra nel 2019, con grande lungimiranza, è stato il primo Consorzio a fare domanda per l’attivazione di questi Fondi e nel 2021 ha ottenuto il riconoscimento formale a soggetto gestore tra i primi in Italia. I finanziamenti sono arrivati sul Psr 2014 2021, confermati sia nel Regolamento Transitorio 2021-2022 che con la nuova Pac 2023-2027, la quale vedrà, per la prima volta, una nuova misura di gestione del rischio alimentata, per la quota in capo agli agricoltori, con le risorse derivanti dal prelievo diretto del 3% dai fondi assegnati al primo pilastro. Con questa misura, fortemente voluta dall'Italia e supportata da Asnacodi Italia, si vogliono proteggere tutte le imprese del Paese dai danni catastrofali ed avvicinarle alla gestione del rischio.
Approccio completo al risk management
«Il fatto di poter contare su un buon sistema di difesa passiva, non ci esonera dal valorizzare al meglio tutti gli aiuti che ci possono venire dalla difesa attiva – ha precisato Sartori – reti antigrandine, sistemi anti brina, irrigazione contro la siccità sono tutti sistemi che vanno affinati sulla base di un nuovo approccio al risk management che deve dare importanza alla corretta analisi ed identificazione dei rischi, alla loro valutazione e trattamento per mettere in atto azioni di prevenzione, protezione e trasferimento. Tutto ciò assieme a un altro aiuto che ci può venire dalle nuove tecnologie – ha concluso la direttrice –. Fondamentale sarà sempre più in futuro utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla digitalizzazione per implementare strumenti efficienti e sostenibili ma anche per utilizzare la mole di dati a disposizione dell’agricoltura per prendere decisioni più informate e in modo più veloce».
In conclusione viste le modificazioni climatiche sempre più numerose e più violente e la crescita di altri fattori di rischio (quali fitopatie, fluttuazioni di mercato) dovrà essere valorizzata al massimo la collaborazione fra tutti gli attori interessati: produttori, consorzio, centri di ricerca, organizzazioni professionali e cooperative, per un sistema di copertura dai rischi efficiente, solo in questo modo riusciremo a garantire un futuro di sostenibilità e resilienza alla nostra agricoltura.