Ufficialmente approvata a Strasburgo la Riforma europea delle Ig (Indicazioni geografiche) dopo oltre due anni di confronti in sede Ue (vedi qui). Dalla sede del Parlamento Ue è scattato il disco verde al nuovo regolamento che rafforza il sistema delle Dop e Igp ed entrerà in vigore dall'aprile 2024.
A Strasburgo approvato con 520 voti favorevoli
Il nuovo regolamento è passato definitivamente con 520 voti favorevoli, 19 contrari e 64 astensioni dopo un lungo e non facile iter legislativo, che era partito nell’ottobre 2020. Alla fine è stato raggiunto l'obiettivo di valorizzare le produzioni certificate che da oggi potranno contare su una legislazione che punta a potenziare il ruolo dei Consorzi di tutela, con l’obiettivo di far crescere ancora di più il valore delle Ig.
«L’obiettivo del nuovo regolamento – ha ricordato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida – è quello di difendere i prodotti certificati dai tentativi di imitazione ed emulazione. Dobbiamo continuare a puntare sulla qualità e l’eccellenza che ci caratterizza da sempre e sulla distintività che rende così particolari le nostre produzioni agroalimentari al punto da diventare uniche sul mercato globale. È fondamentale difendere i nostri produttori e il Sistema Italia».
Soddisfatte le organizzazioni agricole e le associazioni di categorie come Origin Italia, l’Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche che rappresenta oltre il 95% delle produzioni Ig italiane, ma anche Paolo De Castro, relatore del nuovo regolamento sulle Dop e Igp (vedi qui).
Protezione più efficace per le Dop e Igp
«La riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (Ig) tutela ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, il primato italiano nell’Unione Europea con 892 prodotti riconosciuti, tra alimentari, vini e liquori, che sviluppano un valore di oltre 20 miliardi di euro e danno lavoro a 890mila persone impegnate nelle filiere».
«Grazie al Parlamento europeo – ha fatto sapere De Castro entrando nel merito – il nuovo regolamento, che entrerà in vigore nella prima metà di aprile, farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico».
«Come? Rafforzando i consorzi, veri motori – ha aggiunto De Castro – per lo sviluppo di Dop e Igp, con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del turismo ad indicazione geografica; potenziando la protezione, soprattutto a livello internazionale, online e nel sistema dei domini internet, oltre a quando le Indicazioni geografiche sono utilizzate come ingredienti; semplificando le procedure e stabilendo che l’esame delle richieste di registrazione e modifica dei disciplinari non potrà richiedere più di un anno; non da ultimo, migliorando gli standard di sostenibilità, benessere animale e trasparenza nei confronti dei consumatori, con l’indicazione obbligatoria sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop o Igp del nome del produttore, e la redazione di un rapporto che spieghi l’importanza di questi prodotti in termini di sostenibilità ambientale, sociale, economica, e di rispetto della salute e del benessere animale».
Soddisfatto anche il presidente della Cia, Cristiano Fini: «Finalmente arrivano buone notizie dall’Europa all’agricoltura made in Italy con l’approvazione in plenaria (una maggioranza di quasi il 90%) del nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche per prodotti agroalimentari, vini e spiriti. Così Bruxelles dà prova di lavorare per un modello agroalimentare più solido, orientato alla semplificazione e alla protezione degli agricoltori, in modo da renderli sempre più competitivi e sostenibili».
Semplicazione nella gestione delle Ig
Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, ha ribadito gli obiettivi che l’Italia si era posta, ovvero una semplificazione della gestione delle Ig e un rafforzamento dei poteri dei singoli Consorzi di tutela.
Per il presidente di Origin e vicepresidente di Origin Italia, Riccardo Deserti, si tratta di «un risultato storico che afferma il ruolo centrale delle Ig nel modello europeo, che ora offre la base di regole e strumenti per guidare l’ulteriore affermazione e sviluppo nelle filiere agricole europee».
«Finalmente viene stabilito con chiarezza – ha sottolineato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – che le Indicazioni geografiche non sono solo un fattore economico per chi le produce, ma sono anche un vero e proprio elemento di sviluppo territoriale per la loro zona di origine».