Drupacee, evitare gli stress per prevenire la gommosi

Emissioni gommose su albicocco
La gommosi è una fisiopatia difficile da gestire a causa dei molteplici fattori coinvolti nella sua induzione/evoluzione. Tuttavia, il controllo dei livelli endogeni di etilene sembra essere uno dei punti più importanti per il suo contenimento

La gommosi è un’alterazione piuttosto diffusa nelle piante arboree in generale; può esserlo in modo piuttosto frequente in alcune specie da frutto come drupacee e agrumi. Tra le drupacee risultano più sensibili l’albicocco e il pesco, seguiti da ciliegio e susino.

Che cos’è e come si origina

Si tratta di un fenomeno complesso di stimoli e di reazioni della pianta che conducono all’abbondante formazione endogena di materiale gommoso sotto forma di flussi più o meno abbondanti che fuoriescono attraverso lacerazioni di tessuti superficiali, in genere corticali.

Non necessariamente la gommosi è espressione di un processo patologico. Infatti, può originarsi a seguito di svariate eccitazioni perturbatrici della integrità morfologica e/o fisiologica di origine organica o inorganica:

a) agenti parassitari;

b) patogeni infettivi (es. virus, fitoplasmi);

c) traumi localizzati in superficie o interni;

d) condizioni edafiche e climatiche.

Emissioni gommose su albicocco

 

Le gomme sono una produzione del metabolismo delle cellule vegetali, non sono un prodotto microbico, né vengono prodotte durante la senescenza cellulare. Possono fuoriuscire dalla superficie dei tronchi, dai rami e anche dai frutti.

Dal punto di vista biochimico si tratta di un complesso di polisaccaridi ad alto peso molecolare, formati da residui di zuccheri di vario tipo (galattosio, ramnosio, arabinosio ecc.) e di acidi uronici. Specie e cultivar differiscono per quantità e qualità delle gomme prodotte. I diversi colori possono essere il risultato della polimerizzazione di sostanze fenoliche, con la formazione di polifenoli ossidati.

Generalmente il punto iniziale di gommificazione si localizza negli elementi del tessuto legnoso giovane, quali le tille, le cellule del parenchima xilematico e dei raggi midollari, oppure nel cambio e nelle cellule prodotte da questo meristema verso il legno stesso. Il materiale gommoso tende a riversarsi in cavità naturali quali i vasi conduttori o le lacune di natura lisigena originate dalla distruzione degli elementi cellulari sede dei processi di gommificazione.

In funzione delle situazioni endogene e ambientali può fuoriuscire alla superficie degli organi interessati oppure scorrere nei vasi occludendoli progressivamente e bloccando, in tal modo, il passaggio della linfa, con il risultato di disseccamenti rapidi di parti o dell’intera pianta.

L’accrescimento del frutto delle drupacee segue un andamento di tipo doppia sigmoide. Se, durante la seconda e la terza fase, si verificano abbondanti precipitazioni, è probabile che aumentino le sollecitazioni all’interno del frutto, che potrebbero portare alla frattura del nocciolo e alla fuoriuscita di materiale gommoso.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Il ruolo dell’etilene

È stato verificato come molti stress abiotici, quali condizioni climatiche estreme, temperature invernali molto basse o estive molto alte, ristagni idrici, danni meccanici, tossicità da inquinanti ecc., possono essere all’origine della formazione di essudati gommosi. Elemento in comune sembrerebbe la produzione endogena di etilene, ormone prodotto dalle piante in risposta a condizioni di stress ossidativo. Numerose prove sperimentali hanno indicato l’etilene tra le principali cause della gommosi, purtuttavia il meccanismo dell’interazione ormone vegetale-origine della gommosi è ancora sconosciuto.

Consigli per prevenire la gommosi

La gommosi è una fisiopatia difficile da controllare a causa dei molteplici fattori coinvolti nella sua induzione/evoluzione. Il controllo dei livelli endogeni di etilene sembra essere uno dei punti più importanti per il suo contenimento, anche se la biosintesi dell’ormone è complessa e sotto l’azione di più elementi.

La prevenzione passa attraverso la corretta gestione delle operazioni colturali (concimazioni, irrigazioni, gestione della chioma ecc.) e di tutti quei fattori di stress capaci di stimolare la produzione di etilene.

Drupacee, evitare gli stress per prevenire la gommosi - Ultima modifica: 2024-03-07T08:10:29+01:00 da K4

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