Elateridi della patata monitorati a livello nazionale

Larve di Agriotes spp.
Istituito un tavolo tecnico formato da ricercatori e Servizi Fitosanitari regionali per approfondire questa grave problematica, sviluppando un approccio comune fra le diverse regioni e aree produttive.

Negli ultimi anni nelle principali aree di coltivazione della patata in Italia e in Europa, i danni causati dagli elateridi, soprattutto nella fase di pre-raccolta, sono in forte crescita e sono ormai il principale fattore limitante per l’economicità della coltura.

Anche se la situazione nelle diverse aree produttive è estremamente variabile, il grido di dolore e le segnalazioni di danni sono in aumento, tanto che l’emergenza elateridi sta rischiando di portare all’abbandono di una coltura estremamente importante per l’agricoltura italiana.

Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, con nota del 17/11/2021 ha istituito un tavolo tecnico formato da alcuni ricercatori e dai rappresentanti dei Servizi Fitosanitari regionali con il compito di approfondire dal punto di vista tecnico-scientifico questa grave problematica, sviluppando un approccio comune fra le diverse regioni e aree produttive.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Definire una soglia di danno

Fra le diverse attività di coordinamento tecnico scientifico, il tavolo nazionale ha promosso una indagine di campo di durata biennale con l’obiettivo di definire una soglia di danno per la patata utilizzando le trappole Yatlorf per la cattura degli adulti degli elateridi.

In tutte le principali arre di produzione, nel corso dello scorso anno è stata realizzata una rete di monitoraggio basata sull’impiego di queste trappole posizionate negli appezzamenti destinati alla coltivazione della patata. In particolare, nell’attività svolta nel 2022 si è valutata la consistenza delle popolazioni delle principali specie di elateridi dannosi (Agriotes sordidus, A. brevis, A. litigiosus e A. ustulatus).

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Ottenere un Dss

I dati sulle popolazioni di adulti di elateridi raccolte nel primo anno dovranno essere correlate con i livelli di danno che verranno riscontrati quest’anno sulla patata seminata sugli appezzamenti monitorati. L’obiettivo è quello di verificare il collegamento esistente tra l’entità delle catture degli adulti di elateridi e gli effettivi livelli di danno registrati alla raccolta. Una correlazione di questo tipo, se fosse verificata e definita, sarebbe la base per l’elaborazione di un sistema di supporto delle decisioni applicabile a livello aziendale.


Principali tecniche di difesa

Nel passato la difesa dagli elateridi veniva usualmente fatta, senza effettuare monitoraggi, alla semina o alla rincalzatura utilizzando prodotti molto persistenti (etoprofos e prima ancora fipronil) che, per il loro pessimo profilo eco tossicologico, sono stati revocati. I prodotti che li hanno sostituiti, essenzialmente piretroidi, non hanno né la stessa efficacia né la stessa persistenza.

Visto che non sembrano esserci prospettive concrete di avere su mercato prodotti che possano rappresentare una svolta nella difesa; il futuro è basato sull’uso dei cosiddetti “botanicals”, su sostanze ad azione repellente ed entomopatogeni. Tutti da applicare in fertirrigazione in modo da proteggere i tuberi durante la fase della loro crescita e soprattutto nella fase di pre-raccolta.

La difesa per essere efficace deve anche essere accompagnata da adeguate scelte agronomiche che riducano l’incidenza delle popolazioni di questi coleotteri. Scegliere rotazioni lunghe con colture che non favoriscano lo sviluppo delle popolazioni (ad esempio soia e mais sarchiato) e/o consentano di aumentare la mortalità delle larve anche meccanicamente con lavorazioni nei momenti di maggior suscettibilità (presenza uova nel terreno, primi stadi larvali) basandosi sui cicli biologici delle specie presenti. Una riduzione delle popolazioni degli elateridi può essere ottenuta anche con l’inserimento strutturale nella rotazione, o dopo aver accertato l’aumento delle popolazioni larvali, di sovesci con piante biocide. In ogni caso la scelta vincente è quella di monitorare la presenza delle popolazioni di elateridi presenti in un determinato appezzamento e di non seminare la patata se queste sono troppo elevate per spostarsi con la coltura in appezzamenti con un livello di rischio più basso.

Elateridi della patata monitorati a livello nazionale - Ultima modifica: 2023-01-20T09:03:11+01:00 da K4

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