Fienagione, primo sfalcio deludente

Le rese registrate sono inferiori del 20% rispetto agli standard attesi, ma la qualità della produzione è buona e i prezzi in aumento del 35/40%

Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi
Le criticità di coltivazione, legate soprattutto alla siccità, e di mercato, connesse alle tensioni geopolitiche internazionali, al centro della disamina dell'AIFE/Filiera Italiana Foraggi

Con un ritardo di circa due settimane sulla normale tabella di marcia, si è concluso in questi giorni il primo sfalcio di erba medica che gli impianti di essiccazione e disidratazione associati ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi si accingono a trasformare nelle diverse tipologie di prodotto per essere poi commercializzate.

Produzione in diminuzione del 10-20%

“La pioggia di fine aprile ha dato una spinta produttiva a erba medica e a mix di graminacee, anche se le rese non sono state all’altezza delle aspettative", spiega Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi. Si registra infatti una contrazione compresa tra il 10-20%, a seconda degli areali interessati, rispetto agli standard attesi che mediamente si attestano a quantitativi compresi tra i 100-120 quintali a ettaro".

Prezzi del fieno in rialzo del 35-40%

Buona la qualità del prodotto, tant’è vero che si assiste a una commercializzazione con quotazioni che rispetto al mese di giugno 2021 stanno registrando aumenti oscillanti tra un +35/40%. Alla Borsa merci di Bologna, mercato di riferimento a livello nazionale, il 1 giugno scorso i balloni  di erba medica sono stati quotati tra i 325 e i 330 euro/tonnellata, a fronte di una quotazione di 205 e i 215 euro/tonnellata di dodici mesi prima.

Costi di produzione in notevole aumento

Aumenti considerevoli anche per i prezzi del foraggio biologico: il 1 giugno 2022 la quotazione è stata di 165-170  euro/tonnellata, mentre all’inizio di giugno di un anno fa eravamo fermi a 75-105 euro/tonnellata. "Sono cifre apprezzabili - sottolinea Severi - che devono però fare i conti con costi di produzione che le tensioni internazionali hanno notevolmente aumentato creando condizioni di estrema preoccupazione”.

I temi al centro della riunione del CIDE a Bruxelles

La situazione è stata oggetto di analisi a Bruxelles dove si è svolta la periodica assemblea di CIDE, la Commissione Intersindacale dei Disidratatori Europei che rappresenta le più importanti Associazioni nazionali di essiccazione e disidratazione dei foraggi del Vecchio Continente in rappresentanza dei Paesi maggiori produttori, all’interno della quale l’Italia è rappresentata da AIFE/Filiera Italiana Foraggi.

Il settore alle prese con la siccità

“Oltre a questo incontro – sottolinea Severi – abbiamo partecipato alla riunione di Copa Cogeca dedicata al nostro settore e in entrambe le occasioni è emerso che tutti i Paesi europei stanno vivendo gli stessi, identici problemi dettati, oltre che dalle conseguenze della guerra in Ucraina, da quelle provocate dai cambiamenti climatici con la siccità che, soprattutto in Spagna, ha ridotto notevolmente la produzione di erba medica per mancanza di ettari diversamente destinati alla coltivazione di cereali".

Situazione difficile in Spagna, il maggior produttore Ue

La preoccupazione del Paese iberico, che rappresenta il maggior produttore europeo di foraggio essiccato e disidratato, è particolarmente elevata e legata alla forte riduzione di prodotti destinati all’alimentazione animale che, si calcola, dovrebbe registrare una riduzione compresa tra il 20-30%.  Analogamente la Francia sta facendo i conti con una contrazione produttiva e l’Olanda, oltre alle conseguenze della siccità e dei costi energetici che accomunano tutti indistintamente, deve fronteggiare quelli derivanti dalla tassa locale legata all’immissione del carbonio nei terreni".

Un errore fare delle proiezioni a lungo termine

"La domanda estera di foraggio essiccato continua a mantenersi elevata – spiega ancora il direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – e se l’andamento delle quotazioni verrà confermato anche nei prossimi mesi avremo ritorni economici interessanti, gravati però dall’aumento dei costi di produzione che di fatto rischieranno di minare la marginalità delle aziende. Soprattutto per questo sarebbe quindi un errore fare proiezioni sul lungo periodo, tant’è vero che ogni Paese europeo produttore elabora progetti a breve termine nella speranza che le tensioni internazionali portino a una normalizzazione del mercato".

Con la nuova PAC aumento dei terreni a erba medica

"Per l’Italia la nuova Politica agricola comune - conclude Severi - racchiude interessanti opportunità circa la produzione di proteine vegetali e finalmente si potrà andare verso un significativo aumento dei terreni coltivati a erba medica. Ma non dobbiamo dimenticare la delicatezza dei momenti che tutti i settori produttivi stanno vivendo, per questo è bene essere prudenti nelle previsioni e non esporsi a rischi che potrebbero rivelarsi un boomerang”.

Fienagione, primo sfalcio deludente - Ultima modifica: 2022-06-07T22:24:31+02:00 da Gilberto Santucci

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