Appuntamento il 25 febbraio prossimo per un nuovo tavolo sull'ortofrutta. L'annuncio arriva dalla titolare del dicastero delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, a Berlino, dove è in corso Fruit Logistica 2020, la rassegna internazionale del settore (in programma dal 5 al 7 febbraio ) che vede l'ortofrutta nazionale diventare protagonista con più di 50 aziende raggruppate nella collettiva italiana The Beauty of Quality, organizzata (nel padiglione 2.2 di Messe Berlin) dal Cso Italy con la collaborazione di Ice, Fruitimprese, ed Italia Ortofrutta Unione Nazionale.
Bellanova ha risposto oggi, durante l'inaugurazione della collettiva italiana, all'appello lanciato dal presidente del Cso (Centro servizi ortofrutticoli) Italy, Paolo Bruni, attraverso un documento congiunto che è stato firmato anche dal coordinatore Ortofrutta di Alleanza delle Cooperative Italiane, Davide Vernocchi, dal presidente di Assomela, Ennio Magnani, dal presidente di Fruitimprese, Marco Salvi e dal presidente di Italia Ortofrutta, Gennaro Velardo.
Il tavolo, come ha sottolineato la ministra, avrà l'obiettivo di fissare le modalità di lavoro e raggiungere, “tutti insieme” le finalità condivise.
Le priorità dell'ortofrutta italiana
Il documento congiunto elenca tutte le «necessità» dell'ortofrutta italiana: incrementare l’export; salvaguardare e garantire le produzioni, sia in termini di quantità che di qualità, mettendo a disposizione dei produttori mezzi di difesa e prodotti fitosanitari efficaci, salvaguardando l’ottica della sostenibilità a partire da una sicurezza alimentare in cui l’Italia è da primato in Europa.
Il presidente Bruni ha sintetizzato il contenuto del documento al ministro, davanti a un settore rappresentato dai suoi vertici e - si legge in un comunicati i cui «obiettivi sono condivisi sia da Coldiretti, presente con il presidente Ettore Prandini, che da Confagricoltura, pure rappresentata dal suo presidente nazionale, Massimiliano Giansanti».
I dossier sui nuovi mercati
Per esportare di più, l'Italia deve aprire nuovi mercati «ancor oggi chiusi da barriere fitosanitarie». Il documento evidenzia i risultati positivi ottenuti negli ultimi mesi, che riguardano Messico e Colombia per il kiwi, Taiwan, Vietnam e Tailandia per le mele e puntualizza i prossimi obiettivi.
Con il Brasile è in corso un negoziato per la ripresa delle esportazioni di susine angeleno, la varietà più importante. Con il Messico sono sul tappeto i dossier congiunto su mele e pere. E’ poi in fase di negoziazione il dossier pere con la Cina, quello sul kiwi con il Vietnam, quelli su kiwi, pere, uva da tavola e altri prodotti con la Tailandia.
Sul mercato cinese con la nave-stiva
Per l’ortofrutta italiana in Cina si sta poi aprendo una nuova prospettiva. E’ infatti in fase di ultimazione l’addendum per esportare i prodotti ortofrutticoli utilizzando anche la nave stiva, un mezzo alternativo all'aereo e alla nave porta-container già ammessi, ma che permette di accorciare il transit-time a circa 20 giorni, contro i canonici 45 del container.
La necessità della difesa fitosanitaria delle colture
«In questo contesto - sottolinea il documento - non bisogna tralasciare un aspetto di primaria importanza anche per andare verso nuovi mercati, ovvero salvaguardare e garantire le nostre produzioni. Infatti ad oggi ci troviamo in una situazione quanto mai drammatica che a causa della presenza di nuovi organismi nocivi (vedi ad esempio la cimice asiatica) e dei cambiamenti climatici, vede una drastica riduzione delle produzioni».
Diventa quindi indispensabile, come chiede il documento congiunto, mettere a disposizione dei produttori i mezzi di difesa e prodotti fitosanitari efficaci, pur sempre in un’ottica di sostenibilità per garantire le produzioni.