Guerra dell’acqua irrigua tra Puglia e Basilicata

Siccità nel Tarantino, ma acqua a singhiozzo dalla Basilicata. Sotto accusa la gestione "artigianale" della diga di San Giuliano

La diga e l'invaso di San Giuliano, nel Comune di MIglionico (Matera)
In provincia di Taranto non arriva tutta l’acqua che la diga di San Giuliano dovrebbe erogare. Cia Due Mari e Confagricoltura mettono sotto accusa il Consorzio unico di Basilicata, che gestisce la diga, e chiedono con una lettera congiunta l’intervento dei prefetti di Taranto e Matera. E Coldiretti sollecita il Consorzio di bonifica Stornara e Tara di pianificare meglio l’erogazione dell’acqua

In Puglia è siccità conclamata. Ormai da mesi non piove seriamente, tanto che negli invasi mancano 90 milioni di metri cubi di acqua rispetto allo stesso periodo del 2019.

Particolarmente seria è la situazione in provincia di Taranto, dove soffrono per la scarsa disponibilità irrigua colture come l’uva da tavola e l’uva da vino, il melograno, l’olivo e gli ortaggi, mentre gli allevatori ricorrono alle autobotti per rifornirsi di acqua con notevole aggravio dei costi. Nel Tarantino non arriva tutta l’acqua che la diga di San Giuliano dovrebbe erogare.

Perciò Cia agricoltori Puglia Area Due Mari (Taranto-Brindisi) e Confagricoltura Taranto mettono sotto accusa il Consorzio unico di Basilicata, che gestisce la diga, e chiedono con una lettera congiunta l’intervento dei prefetti di Taranto e Matera. Invece Coldiretti sollecita il Consorzio di bonifica Stornara e Tara a pianificare diversamente l’erogazione dell’acqua.

Erogazione irregolare di acqua da diga San Giuliano verso la Puglia

Nel Tarantino per la scarsa disponibilità irrigua colture come l’uva da tavola e l’uva da vino, il melograno, l’olivo e gli ortaggi

Sullo scarso afflusso di acqua per uso irriguo dalla diga di San Giuliano al Consorzio di bonifica Stornara e Tara e quindi alle coltivazioni agricole Cia Due Mari e Confagricoltura hanno inviato una lettera, a firma congiunta, ai prefetti di Taranto e di Matera e ai presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata, sollecitando un intervento per risolvere l’irregolare erogazione di acqua dalla diga verso la Puglia.

“Sono diverse settimane che in più occasioni e con vari servizi giornalistici – si legge nella nota – abbiamo segnalato irregolarità nella erogazione di acqua dalla diga di San Giuliano verso la Puglia.

A fronte di un quantitativo di acqua richiesto dal Consorzio di bonifica Stornara e Tara di Taranto di circa 1.000 litri al secondo, l’erogazione nelle diverse ore della giornata spesso e volentieri scende fino a 500 litri al secondo. Tale improvvisa riduzione causa difficoltà nella gestione irrigua in provincia di Taranto, poiché il canale adduttore lungo 35 km da San Marco di Bernalda (Mt) a Palagianello (Ta) si abbassa di livello e in alcuni comizi irrigui l’acqua non riesce ad arrivare.

Peraltro non si comprendono le ragioni della riduzione di portata, atteso che al momento sono presenti in diga circa 26 milioni di metri cubi sufficienti a garantire la portata di 1.000 litri al secondo per la Puglia e altrettanti per la Basilicata”.

Gestione della diga di San Giuliano a totale trazione lucana

La diga di San Giuliano è di proprietà al 50% della Basilicata e al 50% della Puglia. È stata costruita nel 1958 con risorse pubbliche per irrigare una superficie di circa 20mila ettari, metà in Basilicata e l’altra metà in Puglia. In Basilicata la stagione irrigua inizia nei primi mesi dell’anno, in Puglia a maggio. Questa situazione di fatto determina un maggiore utilizzo di acqua in Basilicata rispetto alla Puglia.

Per Cia Due Mari e Confagricoltura “la gestione della diga è a totale trazione lucana e la questione più sconcertante è la mancanza di trasparenza nel fornire all’altro comproprietario, il consorzio di bonifica Stornara e Tara di Taranto, i dati relativi all’erogazione tramite i misuratori.

Uno di questi, esistente nello stesso punto dello snodo di San Marco, e denominato venturimetro, è chiuso in un gabbiotto da un lucchetto le cui chiavi sono in possesso esclusivo del consorzio di Basilicata. Altri misuratori presenti fino alla scorsa settimana sono attualmente scomparsi o forse chiusi per renderli inaccessibili agli operatori del Consorzio Stornara e Tara.

L'acqua tra la Puglia e la Basilicata viene suddivisa utilizzando vecchie lamiere di scaffalature metalliche da ufficio alzate e abbassate con fili di nylon, che possono essere manomesse da chicchessia

Nei vari sopralluoghi abbiamo anche verificato che l’acqua tra la Puglia e la Basilicata viene suddivisa utilizzando vecchie lamiere di scaffalature metalliche da ufficio alzate e abbassate con fili di nylon, che possono essere manomesse da chicchessia.

Per evitare tensioni sociali nel mondo agricolo della provincia di Taranto e garantire la corretta erogazione di acqua, si chiede perciò un intervento verso il Commissario del Consorzio unico di Basilicata, l’avvocato Giuseppe Musacchio, e il geometra Francesco Potenza, che gestiscono l’acqua della diga di San Giuliano in Basilicata».

 

Rubino (Cia Due Mari): «Un problema da affrontare e risolvere»

La lettera congiunta di Cia Due Mari e Confagricoltura era stata preceduta da un servizio videotelevisivo del 14 settembre 2020 di TGNorba24, realizzato insieme con Cia Due Mari, che mette a nudo la vetustà degli impianti irrigui e la modalità di suddivisione, tra Puglia e Basilicata, delle acque provenienti dalla diga di San Giuliano, informa il direttore di Cia Due Mari Vito Rubino.

Vito Rubino, direttore di Cia Due Mari

«Ormai non è più possibile continuare con questo stato di cose. Bisogna affrontare e risolvere tale problema. Occorre sedersi tutti attorno a un tavolo: le due regioni, i consorzi, l’autorità di bacino e tutti i soggetti interessati.

I prelievi di acqua dalla diga di San Giuliano vanno regolamentati una volta per tutte e non possono essere affidati al capriccio o alla volontà di qualche funzionario che decide se aumentare o diminuire i quantitativi di acqua a suo totale piacimento.

Facciamo appello ancora una volta al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi affinché si possa giungere all’immediata risoluzione della vertenza, l’agricoltura non può attendere».

Cavallo (Coldiretti Taranto): «Consorzio Stornara e Tara pianifichi meglio l’erogazione dell’acqua»

Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto

«Non si contano più le segnalazioni che stiamo facendo quotidianamente perché arrivi l’acqua e nei tempi giusti – dichiara il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo –. Dall’invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorno 1.000 litri di acqua che spesso non arrivano proprio. L’erogazione viene chiusa in tarda mattinata, molto prima del tempo.

Stiamo vivendo una siccità prolungata che si è manifestata già dall’inverno scorso e abbiamo denunciato per tempo il razionamento dell’acqua da parte del Consorzio di bonifica Stornara e Tara, con la possibilità di irrigare solo due volte al mese ogni 14 giorni. Così i campi seccano e le colture muoiono.

Deve essere rivista necessariamente dal Consorzio la pianificazione della erogazione dell’acqua. Servono una pianificazione diversa del “bene acqua” e un piano infrastrutturale per la creazione di piccoli invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca. La corretta regimazione delle acque porterebbe a vantaggi non solo irrigui ma anche ambientali».

Guerra dell’acqua irrigua tra Puglia e Basilicata - Ultima modifica: 2020-09-16T20:00:58+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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