Al listening tour organizzato da BASF presso l'azienda Ortosole (clicca qui per la cronaca dell'evento), c'è stata anche l'occasione per un confronto sull'evoluzione possibile del settore della difesa.
L'integrazione di soluzioni sostenibili
Che secondo la realtà che ha sempre sostenuto l'importanza del ruolo della chimica («we create chemistry» è il motto aziendale) si baserà sempre di più sull'integrazione di soluzioni sostenibili.
«Fino a circa quindici anni fa – afferma Livio Tedeschi, senior vice president BASF crop protection Europe -, il nostro portafoglio di soluzioni era essenzialmente composto da prodotti frutto della chimica tradizionale».
«Poi - continua- abbiamo cominciato ad incrementare l’offerta di prodotti chimici adatti anche ad essere impiegati in agricoltura biologica».
«Per rafforzare questa linea d’azione, nel 2012 abbiamo acquisito l’azienda americana Becker Underwood, che ha ampliato moltissimo la nostra offerta di prodotti adatti al bio».
Un ulteriore interessante fronte è quello relativo alle soluzioni digitali. «L’anno scorso abbiamo rilevato anche un’altra azienda americana leader nello sviluppo dell’intelligenza digitale in agricoltura, la Zedx, che ha migliorato la quantità di tecnologia di algoritmi utili sia per le previsioni meteorologiche sia per le previsioni di diffusione di patologie. E adesso, con la prossima presumibile acquisizione di asset dalla fusione di Bayer e Monsanto dovremmo potenzialmente arricchire la nostra offerta relativa agli strumenti di innovazione sia nel campo della tecnologia digitale sia, soprattutto, nel campo delle sementi».
A differenza delle altre aziende specializzate esclusivamente nel campo agricolo, BASF è una realtà sfaccettata: un aspetto fondamentale per guardare al problema da svariati punti di vista. Il nostro modo di lavorare è inclusivo e sinergico.
«Puntiamo molto sull’interdisciplinarietà e sulla “co-creation”, lavorare, cioè, insieme agli utilizzatori finali dei prodotti nelle ultimissime fasi di sviluppo per fare in modo di risolvere le problematiche e le potenzialità più rilevanti dei consumatori finali».
L'evoluzione della difesa è già in campo
Quattro postazioni disseminate tra i campi e le serre dell’azienda Ortosole hanno consentito di mostrare alcuni dei filoni dell’attività di BASF:
1) Sostenibilità. «Per noi significa produrre di più con meno, tenendo conto delle tre dimensioni economica, ecologica e sociale». Sono Manuela Pirovano e Gianluca Tabanelli di BASF a illustrare un concetto di sostenibilità che fa leva su modelli e approcci che garantiscono un impiego razionale della chimica salvaguardando produzione e qualità, in collaborazione con diversi partner. Basf è impegnata anche in campagne e azioni finalizzate a sostenere l’immagine dell’agricoltore e il suo ruolo nel contesto sociale, come: “L’Agricoltore, il più grande lavoro sulla Terra”. Il progetto Farm Network è invece una partnership con cui BASF supporta un’agricoltura produttiva e sostenibile, con oltre 30 partner in 7 paesi europei. A Ortosole sono state presentate anche soluzioni come Vizura, stabilizzatore per fonti azotate da biogas, Ecovio telo pacciamante biocompostabile e Tinuvin additivo anti raggi UV in grado di aumentare la vita dei teli di copertura delle serre.
2) Responsabilità sociale delle imprese. BASF è impegnata nella promozione del cibo sano, in un percorso di formazione nelle scuole volto a migliorare la consapevolezza sulla corretta nutrizione.
Filippo Bertacchini ha presentato le attività che BASF mette in campo per i bambini dai 6 ai 12 anni: i Kids’Lab “Clever Foodies”, che li stimola a rispondere alla domanda: “Perché frutta e verdura hanno così tanti colori e fanno così bene?”. Con il laboratorio BASF i bambini lavorano come veri ricercatori e imparano a cercare la vitamina C in frutta e verdura e a scoprire quanta ne è contenuta in succhi, bevande e drink. Ogni anno oltre 1000 bambini partecipano a queste attività. BASF è inoltre impegnata nella lotta allo spreco alimentare con un accordo per la creazione di un banco alimentare che permette di recuperare le eccedenze della mensa del quartier generale a Cesano Maderno (v. foto).
3) Nuove soluzioni nella difesa delle colture. 276 prove effettuate in tutta Italia per mettere a punto l’efficacia a basso dosaggio di Xemium, molecola attiva ad effetto fungicida che ha costuito per BASF un vero esempio di progetto globale.
Eric Bas e Simone Cerutti di BASF spiegano durante il Listening Tour uno sforzo registrativo che ha assicurato ai formulati a base di questo prodotto (Sercadis per uva e frutta, Dagonis per le ortive, Priaxor per i cereali) un totale di 30 colture e 60 malattie autorizzate in etichetta. Dietro l’angolo ci sono altre novità. Serifel, biofungicida a base di Bacillus amyloliquefaciens ceppo MBI600 con una modalità d’azione multipla; Seltima, fungicida per il riso in formulazione microincapsulata caratterizzato da velocità di assorbimento attraverso gli stomi, caratteristica importante per una coltura acquatica; e poi Revysol, molecola innovativa contro septoria e ruggini dei cereali.
4) Digitalizzazione. Maglis è una piattaforma digitale di supporto alle decisioni che unisce modelli previsionali e un sistema di previsioni meteo. Matthias Nachtmann di BASF illustra le prove che sono state compiute su vasta scala in Canada su colza per ottimizzare la difesa di questa coltura con la gestione centralizzata di Big data georeferenziati