Drupacee, inverno mite ideale per afidi e cocciniglie

Colonia svernante di cocciniglia bianca
Il cambiamento climatico si ripercuote anche sulla gestione della difesa fitosanitaria, tendenzialmente complicandola. In particolare, le temperature sempre più miti facilitano lo svernamento di alcuni insetti fitofagi chiave delle drupacee. Ecco come intervenire

Gli inverni sembrano essere sempre più miti per effetto dei cambiamenti climatici. E con ogni probabilità lo saranno sempre di più con effetti anche sulla possibilità di svernamento di alcuni insetti fitofagi, come le cocciniglie e gli afidi delle drupacee.

Negli impianti con attacchi diffusi di cocciniglia bianca (Pseudaulacaspis pentagona), che sverna come femmina adulta, e soprattutto di cocciniglia di S. José (Comstockaspis perniciosa), che sverna come neanide di I e II età, è possibile in pieno inverno eseguire un trattamento con oli minerali o oli vegetali con zolfo. Il trattamento anticoccidico, comunque, potrebbe anche essere posticipato alla fase di “gemma gonfia” quando gli insetti aumentano la loro attività e sono di conseguenza più esposti agli insetticidi.

Nel caso di attacchi di cocciniglia bianca limitati a pochi alberi, buoni risultati si ottengono ricorrendo anche alla “spazzolatura” delle colonie che distruggono meccanicamente alcuni individui della colonia ed espongono gli altri all’azione degli antagonisti e degli agenti atmosferici.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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In pieno inverno, negli impianti infestati privi di foglie è facile osservare le colonie dell’afidone corticicolo (Pterochloroides persicae), presente nel nostro Paese da qualche decennio e ben insediato nel meridione dove le femmine partenogenetiche possono svernare più facilmente, sopravvivendo in colonie di individui strettamente riuniti sulla parte inferiore di branche o rami. Raramente l’afidone è presente in modo diffuso negli impianti; più spesso la sua presenza è limitata su poche piante e non giustifica interventi generalizzati. Per evitare che l’infestazione possa interessare i germogli alla ripresa vegetativa, se si accerta la presenza di colonie durante le operazioni di potatura, si potrà intervenire sulle piante infestate con un trattamento aficida localizzato (un nastro segnaletico legato al tronco aiuterà a localizzare le piante da trattare).

Colonia svernante di afidone delle drupacee

Per gli altri afidi che infestano le drupacee, il trattamento fondamentale resta quello nella fase di “bottone rosa”, contro l’uovo durevole dell’afide verde (Mizus persicae), con prodotti registrati per l’uso in questa delicata fase fenologica per tutelare gli insetti pronubi facilmente esposti ad insetticidi residuali in fase di fioritura. Si ricorda che tra i pochi aficidi registrati sulle drupacee, dall’anno scorso non è più possibile utilizzare il sulfoxaflor “relegato” ai soli utilizzi in serre permanenti.

Dopo la potatura invernale, nel pieno riposo vegetativo delle principali specie di drupacee alcuni preferiscono intervenire con un trattamento anticrittogamico, in particolare su pesco, per abbattere i propaguli di bolla (Taphrina deformans) e corineo (Coryneum beijerinckii). I prodotti utilizzabili sono ziram, captano, difenoconazolo, tebuconazolo + zolfo o rame, quest’ultimo con maggiore cautela per i possibili effetti fitotossici. In realtà il trattamento “al bruno” si rende necessario solo in quei frutteti in cui, per motivi diversi, non si è riusciti ad intervenuti tempestivamente nella fase di caduta foglie. In condizioni normali, pertanto, la difesa contro le due crittogame potrà essere rinviata alla fase fenologica di gemma gonfia, eventualmente abbinato con un anticoccidico, quando il trattamento preventivo è considerato indispensabile.

Drupacee, inverno mite ideale per afidi e cocciniglie - Ultima modifica: 2024-01-05T15:38:21+01:00 da K4

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