In attesa di soluzioni dal governo sulla carenza di manodopera nei campi, questione al centro del dibattito in questi giorni, Cia-Agricoltori Italiani lancia la piattaforma di intermediazione “Lavora con agricoltori Italiani”. Il portale, riconosciuto dal Ministero del Lavoro, consente a chi cerca occupazione di entrare in contatto direttamente con le aziende della propria provincia, e alle imprese di intercettare velocemente i candidati con la massima trasparenza e legalità.
Come funziona la piattaforma?
Il funzionamento è semplice: le aziende e i lavoratori si potranno registrare accendendo alla pagina dedicata sul sito internet della Cia. Nello specifico, il lavoratore compila il modulo che trova nella sezione a lui riservata indicando la provincia di interesse e le sue competenze. La sua candidatura viene poi convogliata automaticamente alla provincia di appartenenza. Successivamente saranno le singole sedi territoriali della Cia che la prenderanno in carico segnalandola all'azienda che ha bisogno di manodopera. Il responsabile d’azienda, allo stesso tempo, dopo aver compilato un modulo specificando la provincia in cui lavora e le professionalità di cui ha bisogno, le mansioni da svolgere, luoghi e tempi, può avviare la richiesta con un semplice click.
«In attesa di una soluzione efficace all'emergenza lavoro dall'Esecutivo, proviamo a dare delle risposte alle aziende agricole e ai cittadini che hanno dato la propria disponibilità a lavorare nei campi – spiega il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino -. La mancanza di manodopera desta non poche preoccupazioni in tutti noi, senza interventi concreti come i voucher per l’utilizzo di cassaintegrati e pensionati, o una sanatoria per i lavoratori immigrati rischiamo seriamente di abbandonare nei campi tonnellate di frutta e verdura di stagione, necessarie per rifornire gli scaffali dei supermercati».
Piattaforma, incentivo alle assunzioni
«Abbiamo deciso di attivare la piattaforma per il reclutamento di manodopera “Lavora con agricoltori Italiani” per rispondere alle diverse centinaia di domande pervenute da parte di braccianti agricoli nelle scorse settimane». Lo afferma il responsabile lavoro della Cia Danilo De Lellis.
Una volta avvenuto l’incontro tra domanda e offerta le assunzioni saranno formalizzate con la stipula di contratti. «Verranno applicati i contratti provinciali di riferimento e quindi i lavoratori, italiani o extracomunitari, saranno assunti regolarmente. Questo avverrà – specifica De Lellis - previa verifica di tutti i requisiti necessari sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Incrementare le assunzioni nel settore agricolo è lo scopo principale della piattaforma».
Manodopera, rimane l’urgenza di trovare una soluzione normativa
«Il problema della manodopera c’è e va risolto. Non ci sono soluzioni che riescano in tempi brevi a fornire tutta la manodopera di cui ha bisogno il settore agricolo. Le piattaforme come la nostra – incalza De Lellis - sono certamente importanti, specialmente in questo momento di seria emergenza, perché mettono a disposizione delle aziende manodopera -più o meno qualificata- per la raccolta dei prodotti nei campi, che altrimenti andrebbero perduti. Ma non bastano. Non sono la soluzione. Così come non lo sono i voucher. Il voucher è solo una copertura in una situazione emergenziale. E spesso per il datore di lavoro è più conveniente assumere che applicare l’attuale contratto di prestazione occasionale».
De Lellis, «Rivedere la gestione delle quote dei flussi migratori»
«Rivedere la regolamentazione dei flussi migratori deve essere il punto di partenza. Faccio un esempio. Normalmente il decreto flussi, che dovrebbe essere pubblicato tra gennaio e febbraio, lo scorso anno, senza emergenza coronavirus, è stato pubblicato il 24 aprile. Dalla pubblicazione del decreto al benestare della prefettura che consente a quel lavoratore di entrare, trascorrono altri mesi. Di conseguenza, quell'imprenditore agricolo non ha più bisogno di quella risorsa.
Ci sono aziende in Veneto che già a marzo iniziano la raccolta delle fragole e fanno affidamento anche su queste misure per organizzare il proprio lavoro. Serve un adeguato sistema che permetta alle aziende agricole di gestire al meglio le proprie attività aziendali. Gli extra comunitari rappresentano circa il 27% della manodopera totale. Sono quindi una fetta importantissima che va gestita adeguatamente.
La programmazione del lavoro è un aspetto fondamentale per contrastare anche il fenomeno del caporalato. E’ urgente, inoltre, fare una mappatura del territorio per capire in quali regioni o province le aziende hanno più bisogno di manodopera e in che periodi dell’anno. Quindi – incalza De Lellis - è importante calendarizzare le colture al fine di anticipare le esigenze di manodopera delle aziende e meglio organizzare i flussi migratori».
Caporalato, sanatoria, Piano emergenziale per lavoro agricolo
Il governo sta studiando in questi giorni una sanatoria per gli stranieri irregolari occupati nel settore agricolo. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha fatto sapere che quella della sanatoria è una questione che «Sta coinvolgendo i ministeri dell’Agricoltura, Lavoro, Interni, Economia e Giustizia». Secondo la ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova per combattere la «mafia del caporalato», occorre che il governo «Si impegni nel concedere permessi di soggiorno ai lavoratori extracomunitari affinché possano lavorare in modo regolare già nelle prossime campagne di raccolta. Le associazioni ci parlano di una carenza di manodopera stagionale tra le 270 e le 350 mila unità». Leggi qui
La ministra nei giorni scorsi ha parlato di un «Piano di azione emergenziale per il lavoro agricolo le cui azioni prioritarie sono: attuazione delle misure del Piano triennale di prevenzione e contrasto al caporalato con un'urgente mappatura dei fabbisogni di lavoro agricolo e l'utilizzo delle progettualità già finanziate dai ministeri del Lavoro e degli Interni per affrontare l'emergenza. Accelerazione della piattaforma utile all'incontro domanda e offerta presente nel Piano, da attivare anche in forma emergenziale. Sblocco del "Dpcm flussi 2020", il cui testo, già pronto e condiviso tra le amministrazioni, può garantire la conversione dei contratti stagionali già in essere e l'utilizzo delle 18 mila quote di ingressi stagionali riservate ad agricoltura e turismo».
De Lellis «Più Stato e meno burocrazia»
«Il ministero dell’Agricoltura sta facendo un buon lavoro, ma la situazione è molto complessa. Bisogna ripensare anche alle questioni relative alla logistica e ai trasporti dei lavoratori stranieri, che adesso sono ancora più esposti al rischio sanitario e alla fame. Se non riusciremo a snellire le procedure burocratiche, anche nella regolamentazione degli extracomunitari, sarà molto complicato vedere a breve-medio termine delle azioni efficaci. E fino a quando sarà il caporale a dare servizi che il pubblico non riesce a dare sarà una lotta impari».
Cia, siglato accordo con Synergie
Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino e il presidente di Synergie Italia S.p.A. Giuseppe Garesio hanno siglato un accordo valido su tutto il territorio nazionale per promuovere e potenziare le occasioni di impiego in agricoltura. Sulla piattaforma di Synergie, Agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro ed Ente accreditato per le Politiche attive del lavoro in quasi tutte le regioni italiane, è stata attivata una apposita sezione dedicata al mercato del lavoro agricolo. L’obiettivo è far incontrare domanda e offerta in modo semplice, trasparente, efficace, sia attraverso contratti di somministrazione sia attraverso assunzioni dirette.
Grazie all'intesa è stato attivato anche un concreto supporto informativo/formativo alle imprese sul regime di somministrazione del lavoro, sulle migliori forme di inquadramento del personale, della contrattualistica e anche delle agevolazioni eventualmente accessibili per nuove assunzioni.