Olivo, finito il caldo estivo la mosca riacquista forza

mosca olivo
Dopo le revoche di dimetoato, la difesa larvicida ha le armi spuntate. Meglio quindi passare a una strategia adulticida, con l’obiettivo principale di monitorare e mantenere al di sotto della soglia di danno economico la popolazione dell'insetto

Il prolungato caldo estivo ha reso difficile la vita alla mosca dell'olivo (Bactrocera oleae). Le temperature elevate ed il clima asciutto, come quello che ha caratterizzato luglio e buona parte di agosto, hanno fortemente limitato la sua popolazione.

Con i temporali che hanno rinfrescato il clima nella seconda metà di agosto, tuttavia, per la mosca il clima torna ad essere ideale. Di conseguenza, aumenta la sua pericolosità per l’infestazione delle drupe, confermata dall’incremento delle catture degli adulti nelle trappole per il monitoraggio.

Solo due prodotti chimici

La tradizionale lotta contro la mosca dell'olivo basata sui trattamenti chimici larvicidi non è più possibile da quando sono stati revocati gli esteri fosforici con forte capacità citotropica (dimetoato).

Ad oggi, il razionale controllo dell’avversità deve basarsi su criteri preventivi e lotta prioritaria agli adulti.

Attualmente sono due i prodotti chimici registrati per il controllo larvicida della mosca: acetamiprid (21 giorni di carenza, massimo 2 trattamenti annui) e flupyradifurone (21 giorni di carenza, un solo trattamento all’anno). A questi si è aggiunta di recente l’azadiracitina, utilizzabile anche in biologico.

Le tre sostanze sono sistemiche e la capacità di penetrazione nei frutti (citotropicità) non è certo comparabile al dimetoato.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Pianificare l’intervento

Considerando la limitata efficacia delle opzioni larvicide disponibili, è necessario adottare metodi di controllo già collaudati nell’agricoltura biologica. Si può passare, ad esempio, da una lotta prevalentemente larvicida a una adulticida, con l’obiettivo di mantenere la popolazione della mosca nell’oliveto al di sotto della soglia di danno.

Senza rimedi “abbattenti” contro le larve, il monitoraggio dell’infestazione attiva serve più per verificare l’efficacia del metodo scelto piuttosto che per decidere l’eventuale intervento, che va invece pianificato in anticipo.

Le trappole attract and kill

In commercio esistono diverse trappole “attract and kill” che utilizzano vari metodi di attrazione (cromotropica, alimentare e sessuale).

Tali metodi possono essere applicati sia singolarmente sia in combinazione, per attirare e eliminare gli insetti con insetticidi, colle o liquidi.

La durata dell’effetto attrattivo di queste trappole è generalmente superiore al periodo di suscettibilità delle drupe. Di conseguenza, queste trappole devono essere posizionate prima che le drupe diventino suscettibili o che gli adulti della mosca vengano rilevati nell’oliveto.

Le piogge dilavanti non influenzano la maggior parte di queste trappole, e un ulteriore vantaggio è che l’insetticida non entra mai in diretto contatto con la vegetazione e le drupe.

L’uso di esche attivate con un insetticida, da distribuire su fasce della vegetazione, è un metodo in uso da tempo. In commercio sono disponibili diverse combinazioni di attrattivo e insetticida. Di solito, queste esche vengono distribuite su una fascia di vegetazione esposta a sud e lungo il perimetro esterno dell’oliveto.

Un approccio intermedio tra l’uso delle esche distribuite sulla chioma e le trappole “attract and kill” è rappresentato dall’impiego di esche attivate con spinosad, che vengono applicate periodicamente in gocce grosse direttamente sul fogliame, ma in quantità molto ridotte (circa 5 litri per ettaro).


Leggi l’articolo di approfondimento sulla mosca delle olive uscito su Terra e Vita 19/2024

Olivo, finito il caldo estivo la mosca riacquista forza - Ultima modifica: 2024-09-16T14:33:01+02:00 da Roberta Ponci

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